Il Governo Berlusconi verso le dimissioni e il panico sui mercati … c’è da fidarsi dell’Italia?

E’ davvero difficile in questi giorni scrivere di economia e di finanza così come spargere a pieni mani entusiasmo e certezze vista la complicatissima situazione internazionale e nazionale in cui ci troviamo.

A tutti gli effetti navighiamo in acque incerte e poco conosciute, con l’aggravante del fatto che i capitani dei velieri che compongono la flotta non hanno sin qui manifestato nè grandi doti di leadership nè la ferma determinazione in una rotta comune, peccati fatali per chi fa un mestiere che al primo posto richiede il fornire certezze ai propri marinai.

Infatti, conseguenza di tutto ciò è che i marinai sono confusi, disorientati e cominciano a cedere al panico …

Provo a tradurre cercando di limitare al minimo le considerazioni sulla politica se non quando necessarie a comprendere l’attualità.

Da tempo senti dire da tutti i telegiornali che il debito pubblico italiano è stato “preso di mira dalla speculazione finanziaria” e che questo sta causando il continuo e pericoloso allargarsi dello “spread (ossia del differenziale di rendimento) tra le obbligazioni nazionali italiane, BTP in primis, e i BUND tedeschi considerati il termine di paragone più attendibile in quanto considerati sin qua assolutamente sicuri.

Da più parti senti addirittura dire che “stiamo rischiando di fare la fine della Grecia” e che “l’Italia rischia di fallire” e mi rendo conto che per un non addetto ai lavori anche questo va spiegato.

Partiamo dai fatti.

Lo stato italiano ha accumulato nei decenni un debito pubblico mostruoso pari a oltre 1.900 miliardi di euro, terzo o quarto al mondo per dimensione assoluta ma soprattutto oltre il 120% rispetto al PIL e, fino ad oggi, questo debito è continuato a crescere anno dopo anno essenzialmente per colpa di una classe politica inetta, incapace e corrotta che ha sempre utilizzato la spesa pubblica per foraggiare in maniera vergognosa se stessa, le proprie clientele e ogni tipo di sperpero e spreco. Da questo punto di vista, fuor di propaganda e senza alcuna partigianeria, sinistra, destra e centro si sono comportate essenzialmente sempre allo stesso modo.

Il problema è adesso che, posto che la crescita dell’economia nazionale è sostanzialmente bloccata da più di dieci anni a questa parte, il mondo ha preso a guardarci con sfiducia e sta cercando di sbolognare sul mercato i Titoli di Stato italiani rendendo così più difficile e costoso il rifinanziamento attraverso l’emissione di nuovi titoli.

Le domande quindi sono:

  • Ma l’Italia può fallire?
  • E cosa succede se un Paese va in default?
  • C’è un rischio concreto che questo stia accadendo o possa succedere?

Le risposte semplici da dare sono quelle alle prime due domande.

Si, chiunque può fallire, non solo un cittadino o un’azienda ma anche un Ente Pubblico o persino uno Stato, lo abbiamo visto succedere negli ultimi anni all’Islanda e soprattutto all’Argentina solo per citare i casi peggiori e più noti. Come per una persona fisica, uno Stato va in default quando le spese superano le entrate, non si riesce a rifinanziare il debito attraverso altro debito e non si riescono più a pagare i creditori. Ecco perchè il problema della sfiducia e il conseguente aumento dello spread.

Per fare un paragone spiacevole ma efficace è quello che succede quando una persona schiacciata dai debiti non riesce più a pagare i propri creditori anche perchè gli stessi interessi sul debito gli rendono prima difficile poi impossibile il compito, il poveraccio non riuscendo quindi ad ottenere nuovi finanziamenti regolari dalle banche si rivolge agli strozzini che sono ben lieti di rifinanziarlo ma ovviamente chiedendo in cambio interessi spaventosi che quindi lo mettono ancora più in difficoltà e così via sempre più peggiorando la situazione.

Ovviamente quando una persona o un’impresa falliscono quello che succede è che la cosa non solo è antipatica per i falliti ma anche per tutti i loro creditoriche vedono persi o quantomeno in grave perdita i propri investimenti con i soggetti in default.

Se però a fallire è uno Stato, e soprattutto un’economia rilevante e importante come quella italiana, i problemi diventano esponenziali e assai diffusi anche oltre i confini nazionali. Ciò infatti significherebbe non avere disponibilità di denaro per pagare i dipendenti pubblici (politici, amministratori pubblici, poliziotti, dipendenti di miriadi di enti e servizi alcuni dei quali inutili ma molti invece essenziali) ma anche gettare in una crisi finanziaria profonda tutte le aziende private fornitrici dello Stato di beni e servizi e tutti i detentori dei famosi Titoli di Stato che diventerebbero improvvisamente carta straccia o quasi come successe all’epoca per i possessori dei tango bond argentini.

Notare che i Titoli in questione non sono detenuti solo da privati cittadini come me e te ma in larga quantità da banche (che di conseguenza aggraverebbero brutalmente i propri bilanci e inizierebbero a non prestare più denaro a nessuno con logiche e tragiche ricadute su persone e imprese che hanno bisogno di quel denaro anche perchè loro stessi hanno uno stato economico gravato dai debiti…) e da altre Nazioni per le quali partirebbe o si aggraverebbe la stessa tragica spirale negativa.

Spiegato in grossa sintesi, ecco il tanto temuto “effetto contagio” che si cerca a tutti i costi di evitare.

Cosa io personalmente pensi di tutto questo, se mi leggi da un pò o hai fatto i miei corsi, ti dovrebbe essere già noto, ho infatti scritto decine di articoli contro la “cultura del debito” sulla quale si basa l’economia moderna e della quale stiamo ora assaggiando i frutti, ti invito però anche a rileggere un articolo scritto questa estate durante le vacanze intitolato “Berlusconi parla e le Borse continuano a scendere … ma guarda un pò!” nel quale segnalavo tutte le manchevolezze della nostra classe dirigente ma dicevo anche che non si vedevano molti spiragli all’orizzonte pur se diventava difficile immaginare un ulteriore peggioramento della situazione per quanto riguardava i Titoli Pubblici (le Borse azionarie sono un altro discorso e oggi le lasciamo da parte).

Ebbene, da allora sono passati circa tre mesi e purtroppo devo dire che mi sbagliavo nel ritenere che ci fosse un limite al peggio perchè tale limite è infatti stato abbondantemente superato.

Berlusconi e il suo Governo hanno dato da allora spettacolo del peggio di sè stessi (e ce ne voleva visti i trascorsi) manifestando divisioni, incertezze e tentennamenti continui, litigiosità al vertice tra lo stesso Berlusconi e il Ministro dell’Economia Tremontiche, stando a quanto ci dicono i giornali, non si sopportano più da tempo e sono divisi su tutto. Ripresi più volte per le orecchie in maniera ormai francamente fastidiosa ed umiliante dalle Istituzioni Europee, dai leader stranieri e dalla BCE, hanno continuato a millantare vaghe promesse e fumose lettere di intenti puntualmente smentite nei giorni successivi da un dibattito parlamentare dove è palese per chiunque che ognuno punta al proprio personale interesse di bottega con una visione di brevissimo respiro e del bene dell’Italia e dei propri cittadini non frega niente a nessuno.

La conseguenza di tutto ciò è che la società civile italiana e l’opinione pubblica non ne possono più ma il problema è che chi all’estero detiene il nostro debitose ne sta disfando o fa la voce grossa di fatto commissariandoci a furia di lettere e ispettori internazionali che vengono in casa nostra a giudicarci dubitando palesemente alle promesse dei nostri governanti. La cosa, lo ripeto, è fastidiosa e umiliante ma, vedendola dal loro punto di vista, è anche difficile dargli torto quando esprimono scetticismo e diffidenza sulle proposte dei nostri politici.

Certo, si potrebbe parlare anche dei problemi e delle ambiguità degli stessi francesi e dei tedeschi a cui piace da sempre fare i maestrini in casa nostra ma che hanno ben più di una difficoltà nei propri bilanci così come del perchè non si bloccano o vietano gli strumenti finanziari derivati che permettono ai grandi speculatori internazionali di accumulare enormi profitti sulle disgrazie e sulle debolezze altrui, entrambi i discorsi sarebbero interessanti e legittimi ma ci porterebbero fuori dal seminato di questo articolo e poi, fin da quando avevo sei anni, mia madre mi ha insegnato che quando  mi rimproverava per non aver fatto i compiti non potevo opporle l’obiezione: “Nemmeno Stefano li ha fatti!”

La cosa sarebbe stata vera ma non avrebbe diminuito di un’unghia la mia responsabilità.

Parlando proprio di responsabilità e conseguenze, ieri Berlusconi si è dimesso o, meglio, ha annunciato le sue “future dimissioni” seminando così ulteriore incertezza sui mercati che infatti hanno reagito malissimo portando le Borse in profondo rosso e il famigerato spread a nuovi record.

Tornando a guardare la cosa con gli occhi degli stranieri (noi italiani siamo tanto assuefatti al peggio che facciamo fatica a capire lo sconcerto altrui) serve forse ricordare che se il buon Silvio era ormai ampiamente screditato agli occhi del mondo non è che le attuali opposizioni suscitino chissà quali entusiasmi essendo composte in parte da antichi e longevi alleati dello stesso Berlusca ed in parte da quella sinistra che quando andò l’ultima volta al governo guidata da Prodi diede spettacolo quotidiano di divisioni e distinguo continui tra le sue varie anime per poi implodere in meno di due anni, sinistra che oltretutto quanto a clientelismi e spesa pubblica non è seconda a nessuno.

E quindi? Beh, quindi si naviga in acque oscure e poco conosciute perchè la situazione sembra sempre più insostenibile e qualcosa giocoforza dovrà succedere, in questo senso intendo non solo in Italia ma anche nel resto d’Europa e nel mondo perchè va poi detto che i problemi sono globali e se Roma ha di che piangere non è poi che Berlino, Parigi, Londra o Washington se la passino poi così meglio.

C’è però un rischio concreto che l’Italia possa fallire?

Il rischio concreto esiste, la mia personale opinione è però che non accadrà perchè, aldilà del livello tragico della nostra politica, la nazione Italia ha realmentetante risorse non solo finanziarie ma anche umane oltre che un patrimonio storico, artistico e naturale unico al mondo.

Lo stesso Stato Italiano è vero che è sommerso dai debiti ma va altresì detto che tra patrimonio immobiliare, artistico, partecipazioni statali e pubbliche di risorse da mettere in campo volendo ce ne sono e la speranza è che anche questa gerontocrazia politica inetta prima o poi se ne vada e venga sostituita magari anche solo da qualcuno che applichi un minimo di buon senso e di interesse generale alla cosa pubblica.

E’ già successo in passato, in Italia e nel mondo, e tornerà a succedere anche stavolta.

Insomma, il momento è parecchio difficile e complesso ma in un’ottica di medio termine sono fiducioso che ne usciremo fuori e torneremo a respirare aria migliore e a vivere all’interno di un’economia più serena e, mio desiderio personale, magari anche un pizzico più giusta e equa.

Di solito non parlo mai sul blog delle mie operazioni personali ma questa volta faccio un’eccezione e mi fa piacere dirti che in questi giorni sto comprando BTP e altri Titoli di Stato italiani, cosa anche questa per me insolita visto che non investo pressochè mai in obbligazioni.

Voglio però essere chiaro.

Nonostante mi senta fortemente italiano e sia infastidito dalla situazione del nostro paese non lo faccio però per “spirito patriottico” ma cercando il mio personale interesse come investitore.

Gli americani hanno un detto che fa così: “Put your money where your mouth is or shut up!” che tradotto significa: “Metti i tuoi soldi su ciò che stai dicendo oppure chiudi la bocca!” e così sto facendo.

Non credo che l’Italia fallirà e parcheggiare un pò della mia disponibilità in obbligazioni nazionali a 2 e 3 anni a tassi garantiti annui tra il 6 e il 7% lo ritengo un ottimo investimento “tranquillo” e  che non mi richiederà ulteriore attenzione in futuro. In questo senso, se la pensi come me, la situazione di questi giorni ci presenta una grande occasione, non me la lascio sfuggire e mi piace segnalartela.

Essendo il post di super attualità, ti invito fortemente a lasciare un COMMENTO in calce allo stesso esprimendo la tua opinione in merito alle considerazioni che ho espresso così come la tua idea sulla situazione italiana e internazionale che stiamo vivendo.

Il dibattito è aperto e … forza TRICOLORE !!!

Roberto Pesce

18 commenti

  1. Giorgia

    12 anni fa  

    Sono d’accordo acquistare BTP adesso non offre solo l’opportunita’ di guadagno per il rendimento 6-7%, ma anche e soprattutto per il movimento al rialzo che avranno sul prezzo quando i rendimenti di mercato medi torneranno a livelli ragionevoli.
    Percio’ doppio guadagno

    Giorgia


  2. Raffaele

    12 anni fa  

    Il post è di così elevato buon senso e di così evidente spirito prospettico e direi anche strategico, che lo segnalo al mio giornale.
    Grazie.


  3. mirco

    12 anni fa  

    ciao. Ho letto con piacere il tuo post.
    Noto la tua fiducia nell’italia e se da un lato condivido il tuo pensiero positivo dall’altro forse sarebbe meglio un fallimento dell’italia.
    Siamo uno stato di puro assistenzialismo in parte giusto ma a volte molte spropositato.
    Solo toccando il fondo riusciremo a debellare molto marciume che pesa sulle casse dello stato e solo da li si potrebbe ripartire con lo spirito di imprenditori che vogliono lavorare e crescere.
    Io credo che chi combatte con impegno da sempre (che sia dipendente o che sia imprenditore) riuscirà a risollevarsi chi viceversa ha vissuto tutta una vita “protetto e assistito” probabilmente avrà qualche problema in più.

    Non so se hai seguito il post del defolt dell’Argentina e , non so nemmeno se possa essere simile a noi (qualora ci succedesse) ma mi piacerebbe leggere un tuo pensiero su queste domande.

    Cosa succederà se avremo una iper inflazione e un defolt dell’Italia?
    Quali saranno i migliori investimenti ?
    Quali saranno le attività migliori o le nuove attività?
    Sarà meglio avere debiti o crediti.?
    Cosa succede a chi ha in essere mutui ?

    Mille grazie
    Mirco


  4. Francesco

    12 anni fa  

    Ciao Roberto, ci siamo sentiti per telefono qualche tempo fa ed erano emerse da parte tua le stesse considerazioni. Dimostri costantemente di essere una persona seria, competente ed altruista. Spero presto di poter partecipare ad u tuo corso. Grazie di cuore dell’analisi e dei consigli finanziari.


  5. Giovanni

    12 anni fa  

    Sto acquistandone un po’ anch’io, per considerazioni analoghe alle tue. Speriamo che i nostri politici siano un po’ meno peggio di come appaiono…


  6. Luca

    12 anni fa  

    Caro Roberto,
    parlare oggi della situazione italiana non è semplice. Ma cercando la semplicità delle soluzioni, è facile puntare il dito su quello che OGGI non funziona, senza guardare la causa che ci ha portato fin qua.
    Nessuno mette in dubbio che il “Sistema Europa” sia perfetto, ma senza guardare alla perfezione, sia un sistema che funzioni. Dico la mia, non funziona!..ed è da qui che nascono i problemi. Poi giustamente facciamo i conti con una classe politica inefficente, vuoi per proprie carenze, vuoi per impossibilità di governare, vuoi per la proverbiale lentezzza con cui si muove “macchina” burocratica, vuoi per le spese che son ormai fuori controllo, etc., etc…ma comunque,come ben dici, non puntiamo il dito contro di chi è la colpa ma cerchiamo soluzioni.
    Parto da un tuo punto fondamentale: non alimentare il debito, viviamo di ciò che realmente possiamo permetterci. Giusto pienamente d’accordo con te. Ma questo concetto è applicabile su vasta scala? Siamo tutti d’accordo a rinunciare ad un’automobile, al televisore con schermo piatto, al cellulare di ultima generazione o alla vacanza su isole deserte? Vivere la società è diventato uno status simbol: o ti adegui o sei fuori. Chiedere alla persone di lavorare qualche anno in più scatena la reazione popolare. Ma è giusto ricevere più pensione di quello che sono stati i contributi versati? E su questo cala il silenzio. Certo che non è giusto ma guai a “rinunciare” ad un diritto acquisito!
    Tutto questo per dire due cose. La prima è che bisogna “cambiare” la testa nelle persone, occorre far capire che il tempo del consumismo è finito ed è ora di costruire per il domani, anche rinunciando a qualche diritto oggi.
    La seconda cosa è conseguenza della precedente considerazione: in mancanza di una nuova coscienza socio-economico-finanziaria, ognuno di noi deve agire responsabilmente, attivando quell'”intelligenza Finanziaria” che tu stai diffondendo. Aiutare il nostro paese inoltre, investendo in esso, lo trovo sensato, non necessariamente per ottenere grandi guadagni, ma anche per quella necessaria ristrutturazione che eviti il crollo della nostra Casa. Guardare solo al proprio interesse personale in termini di guadagni è solo un altro modo di “consumare”.

    Luca


  7. marco

    12 anni fa  

    grande Roberto,

    chiaro ed efficace come sempre, cercherò di esserlo allo stesso modo e quindi tralascio commenti political-finanziari che si andrebbe troppo pe rle lunghe.

    Piuttosto anche io, e non per patriottismo, stavo pensando comprare per la prima volta qualche obbligazione dal momento che hanno un rapporto rendimento/rischio molto vantaggioso; per acquistarli come è meglio procedere? la mia piattaforma online solita che uso per l’azionario è ok o hai qualche suggerimento migliore?

    A presto e un caro saluto

    m.


  8. Ciro

    12 anni fa  

    A rischio di sembrare sfacciato e ruffiano, ma quando ho letto l’articolo ho pensato che Roberto Pesce è una di quelle persone che dovresti portarti sempre con te nel portafoglio o nel taschino della giacca e tirarlo fuori al momento del bisogno come il fazzoletto. Chapeau!


  9. Roberto Pesce

    12 anni fa  

    Wow, grande e rapida accoglienza per il post!!!

    Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito sin qua alla discussione a partire dalla mia amica Giorgia e aggiungo qualche micro-risposta o commento sparso.

    (MIRCO) Sono d’accordo con te sul fatto che il nostro sistema è malato (tra le altre cose) anche di eccesso di assistenzialismo mal riposto ma il tema è complesso, articolato e forse più legato alla politica per cui non mi ci addentro così come non mi azzardo in questa sede a dare risposta alle altre tue domande finali che sono molto più che “da un milione di dollari” ^_^ per la complessità degli scenari che evochi. Sono tuttavia temi interessanti e suggestivi e chissà che prima o poi non cerchi di parlarne in nuovi articoli scritti ad hoc per quanto mi piaccia di solito rimanere su temi molto più vicini all’utilizzo quotidiano della maggioranza dei lettori.

    (LUCA)Hai scritto delle cose molto interessanti soprattutto quando dici che bisognerebbe partire dal “cambiare la testa delle persone”, concetto che sento molto vicino al mio modo di pensare e agire visto che investe i temi dell’educazione, dell’istruzione e della comunicazione nell’ambito dei quali cerco di dare il mio personale contributo per quanto modesto. E’ ovviamente un problema di scala e portata degli interventi. Il “sistema” in vigore oggi viene “insegnato e trasmesso” in maniera indiretta tramite la scuola (in ciò che si insegna e in ciò che non si dice) ma ancora di più tramite i mass media, televisione in primis, per non parlare dell’esempio quotidiano che ognuno di noi propone. Guardare le cose in prospettiva e costruire un economia e un benessere “sostenibili” sono le sfide del presente e del futuro e tutto sommato sono fiducioso che ciò prima o poi avverrà anche se non so se riuscirò a vederlo in prima persona. Durante la storia l’umanità si è evoluta più volte da regimi e ideologie oscurantiste o gravemente malate per evolversi in qualcosa di meglio ancorchè non perfetto e i punti di svolta sono quasi sempre avvenuti grazie a periodi di crisi profonde che hanno portato il sistema vigente al punto di rottura … suona familiare? Occorre darsi da fare, ma anche avere fiducia, se non guardi troppa televisione ma parli con la gente ti accorgi che ci sono davvero molte brave persone con la testa attaccata sul collo e disposte anche a rinunciare a qualcosa soprattutto se non meritato in cambio di un mondo migliore per sè stessi e, più ancora, per i propri figli.

    (MARCO) A livello pratico puoi comprare Titoli di Stato e Obbligazioni attraverso la tua banca, io lo ho fatto online con Fineco, verifica se la tua piattaforma ti dà l’accesso anche a quel mercato altrimenti vai fisicamente in banca come si faceva una volta ^_^.

    (INDIDREAM) Beh, veramente in questi giorni abbondano i commenti e gli articoli di opinionisti e economisti anche stranieri sulla nostra situazione!! A volte sono semplicemente riportati o tradotti in italiano per farli comprendere meglio ma ne trovi quanti ne vuoi, anche riportanti conclusioni molto simili a quelle che ho esposte nella parte finale dell’articolo.

    Grazie ancora a tutti per il contributo e per la stima e l’apprezzamento nei miei confronti.

    Roberto


  10. Chiara

    12 anni fa  

    Scrivo per la prima volta sul tuo sito, per ringraziarti anch’io per questo bellissimo post.
    Ho seguito il tuo corso sugli ETF a maggio e rispetto all’acquisto di BTP ero arrivata in questi giorni alla stessa conclusione che hai esposto tu (sono un buon investimento in questo periodo, sia per il tasso fisso alto rispetto alla media, sia perchè è un modo per calmierare la speculazione sul nostro debito pubblico). Per quanto sia ancora ferma al paper trading, sono particolarmente contenta di essere arrivata autonomamente alle tue stesse considerazioni!
    Grazie ancora di quanto mi hai insegnato e per i tuoi interventi!

    Chiara


  11. enrico

    12 anni fa  

    Ciao Roberto e …grazie per questo articolo!

    gli USA dicono che l’Italia sia “too big to fail!” (troppo grande per fallire) e mentre lo dicono tengono le dita incrociate al punto tale che non gli passa una goccia di sangue nelle mani! Come dicevi tu, l’ipotesi che si possa arrivare ad un default significherebbe “tirarsi dietro” a stretto giro di posta tutta l’Europa, e poi…e poi non saprei come potrebbe continuare/finire! La domanda è: ma quale affidabilità può dare un auto che quando si rompe la marmitta non viaggia più? Probabilmente farà più rumore e inquinerà di più, ma la vettura NON si può e NON si DEVE fermare, e se si ferma è meglio cambiare auto! Ad esempio, come dicevi nell’articolo,ci sono strumenti finanziari(leciti)che sarebbe opportuno regolamentare in modo rigoroso! E farlo ORA! Ci sono riforme a costo ZERO che farebbero risparmiare da subito milioni di €uro! E non mi riferisco alle pensioni. Perché non si fanno?
    Fin quando avremo più auto blu che in tutti gli USA, più parlamentari (da Roma agli Enti locali/clienterali) che in tutta Europa e che questi godano PRIVILEGI MEDIOEVALI, non si andrà da nessuna parte!
    Sono un ottimista nato e quindi penso che se in ogni difficoltà c’è il seme di un’opportunità, questa volta potrebbe essere: conoscerci meglio dentro, apprezzare quello che quotidianamente vediamo e viviamo: gli affetti sinceri, la natura, il rapporto con le persone, dopo e solo dopo riusciremo a valorizzare meglio gli aspetti materiali!


  12. Erica

    12 anni fa  

    Ciao Roberto, io scrivo per ringraziarti, perchè a me che non sono addetta ai lavori, che cerco di restare tranquilla nonostante le brutte notizie continuino a fioccare, la tua analisi serena, lucida ma molto chiara mi è stata di incredibile aiuto. Grazie davvero
    Erica

    http://www.ioriesco.it


  13. piergiorgio

    12 anni fa  

    certo è un momentaccio riguardo alla classe politica . se potessimo mandarli a casa ci sarebbe posto . prenderne pochi pagati la metà che
    è già un bello stipendio e farli lavorare come in un’azienda lavoro ok
    premio di produzione . lavoro sbagliato il prossimo anno 50% di trattenute sullo stipendio .
    sono sicuro che ci penserebbero un pò allora farebbero pochi errori perchè li pagherebbero anche loro . come li paghiamo noi .
    abbiamo dei buoni laureati in economia che lavorano in università ed esperti giovani con idee brillanti . diminuire l’iter burocratico di tante cose come in svizzera e altri paesi dove qui per fare una cosa
    servono carte incartamenti commercialisti e ingegneri ecc…


  14. Mercedes

    12 anni fa  

    Roberto, sai che non sono una studiosa di economia o politica, e mi piaciono i tuoi articoli perchè mi danno una vissione globale della realta in un modo che riesco a capirla. Sei un mio riferimento in questo ambito.
    In questa situazione particolare che vive l’Italia in questi giorni a me, da argentina che ha vissuto la il 2001, sembra di stare vivendo un deja vu, e non mi sorprenderebbe se tra qualche giorno il mio bancomat (e quello di tutti) non funzionasse e se vedessi susseguirsi dei governi tecnichi uno dietro l’altro.
    E sai, non credo di essere pessimista per questo, perchè una crisi finanziaria, un fallimento dello stato, ha degli aspetti positivi, neccessari direi anche: ti fa capire che per tanto tempo hai visstuo (come singolo, come stato) una realtà che non ti potevi permettere, chiedendo soldi in prestito, tanti, che prima o poi dovevi ridare indietro. Ti fa capire che la sicurezza non essiste, che è una sensazione, e che le cose che veramente contano e perdurano nella vita sono gli affetti. Al meno io mi porto questo come tesoro essendo nata e vissuta in una realtà perennamente in crisi (quella del 2001 non è stata neanche la più brutta).
    Forse tu hai raggione, e l’anlasi della situazione prospetta quello che dici, ma “quien se quema con leche ve una vaca y llora”, quindi a me oggi in italia, mettere soldi in banca o comprare titoli di stato, mi sembrerebbe di andare a inciampare a posta con la stessa identica pietra di qualche anno fa’.
    un caro saluto
    Mercedes


  15. Caterina

    12 anni fa  

    grazie mille per questo articolo, semplice, chiaro e molto sensato 🙂
    Ora io da profana in materia economica ti vorrei chiedere una cosa: è più corretto\specifico parlare di crisi del capitalismo, piuttosto che di crisi economica? Altrimenti mi sembra troppo facile non vedere che il problema è a monte …secondo me. Mi aiuto con questo link per sostenere questa opinione….

    http://www.youtube.com/watch?v=3fH-_PHwBKw


  16. Rita

    12 anni fa  

    Ciao Roberto,
    la mia cultura sulla politica è veramente elementare. E ti dirò, ne son felice 🙂
    Non c’è un partito che mi affascini e sinceramente non ne ho visto uno che abbia dato risultati che mi abbiano conquistata.
    Sull’economia conosco bene quella dei miei centri, e quella che mi hai insegnato tu così semplicemente che mi è entrata in testa in un attimo e ti ringrazio tanto per questo.
    Su questo argomento avrei voglia di aprire un bel dibattito se ci fossero tutti questi signori ad ascoltarmi e, ti assicuro, gliene canterei delle belle.
    Tu daresti dei soldi in mano ad uno che li sciupa in cazzate? A prostitute , al gioco e ubriacature? O li affideresti a persone più responsabili? O se vogliamo parlare di cose più concrete, di personaggi che hanno buttato al vento NOVECENTO MILIONI DI EURO per il ponte di Messina, prima ancora di costruirlo ed assumendo già personale per la manutenzione??? Oppure tutti i denari spesi INUTILMENTE per il censimento, mentre esistevano mille possibilità per spendere meno? Ed io dovrei dar loro ancora denaro? Ecco, questi signori avrebbero bisogno di EDUCAZIONE mentale..
    Mia nonna, cucinava carne quando c’era la possibilità, sennò si mangiava patate.
    Questa massa di pecoroni, si danno la colpa l’uno con l’altro come si faceva all’asilo, senza prendere in mano la situazione con il polso giusto. Leggendo il messaggio di Mercedes, vista la sua esperienza dal proprio vissuto, mi vengono i brividi e credo che abbia ragione..credo che in questo momento sia meglio avere dei debiti con le banche e qualche soldo nel materasso e comunque investire in paesi diversi, sull’Italia ed i suoi titoli di stato ho un pò di tremarella…
    Un caro abbraccio
    Rita


  17. andrea

    12 anni fa  

    leggo volentieri il vostro sito cercando di imparare qualche cosa, ma una domanda che vi sembrerà ingenua per uno che come me non ne capisce proprio niente.

    Un piccolissimo risparmiatore che ha messo in posta i suoi risparmi sotto forma di buoni postali, può stare tranquillo che nessuno gli tocchi quei pochi risparmi?

    grazie


  18. Caterina

    12 anni fa  

    peccato! ci speravo in una risposta chiara, sintetica e che avesse senso…:-)


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