Una storia sulla crisi: “Tra moglie e marito non mettere … gli accessori per i bagni?!?”

E’ da qualche giorno che ho intenzione di scrivere un post che sia allo stesso tempo riassuntivo e di conclusione dell’interessantissimo dibattito che si è creato un paio di settimane fa sul discorso della crisi e sulle ricadute tangibili e psicologiche su ognuno di noi.

Tra l’altro, già che ci siamo, approfitto per ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla discussione lasciando  commenti davvero articolati e interessanti (CLICCA QUI se ti sei perso il post e la relativa discussione, naturalmente puoi ancora aggiungere la tua idea!).

Ieri però mi è capitato un episodio che conferma in tutto e per tutto la mia personalissima opinione in merito ossia che, stante il momento sicuramente particolare e complesso a livello macroeconomico e sociale, ognuno di noi abbia in sè molte chiavi per migliorare la propria situazione personale e per non solo sopravvivere alla crisi ma, anzi, poterla sfruttare per crescere, migliorarsi e prosperare.

Succede che, dopo lunghe insistenze di mia moglie, finalmente decido di darle soddisfazione e accompagnarla ad acquistare degli accessori per i nostri bagni, ovviamente fondamentali per la nostra felicità e senza i quali la casa appariva vuota e desolante … ^_^

A parte un pò di dovuta ironia che forse farà si che qualche lettore si ritrovi nelle tipiche dinamiche marito-moglie, era in effetti un pò che questa cosa rimaneva in sospeso anche perchè non era sicuramente nelle mie priorità mentre Grazia (mia moglie) sosteneva che dovessi esserci a tutti i costi anche io vista la capitale importanza della decisione in questione.

Sapendo quali tasti toccare nei miei confronti ed in particolare una certa qual parsimonia che mi contraddistingue (ehi, dovrò pur tener fede alle mie origini genovesi, giusto?) Grazia si era però decisa ad andare in avanscoperta in uno dei più grandi showroom di Reggio Emilia ed era tornata la sera prima con la preziosa informazione che:

  1. Nel magazzino in questione stavano rinnovando il catalogo per cui avevano svariate serie di accessori in liquidazione al 50% del loro prezzo regolare
  2. Gli stessi accessori erano disponibili in pronta consegna per cui, approfittando dell’occasione, li avremmo potuti acquistare e io li avrei montati nel prossimo fine settimana chiudendo così l’annosa questione accessori e rendendo felice la mia consorte

Detto fatto, andiamo allo showroom in questione e, dopo lunghe e approfondite valutazioni (effettuate da soli perchè la commessa aspettava pazientemente le nostre decisioni dietro il bancone) effettuiamo la nostra scelta.

La ragazza ci fa il “preventivo” (dentro di me non capivo perchè dovesse farci un preventivo visto che volevamo comprarli, pagarli e portarceli subito via…), perdiamo ancora un pò di tempo a cambiare un paio di scelte e finalmente, quando abbiamo definito il tutto e sto per dirgli “Ok, allora prendiamo questi!” l’ineffabile incaricata ci chiede se gentilmente potessimo tornare il giorno successivo per concludere visto che nel frattempo erano arrivati altri due clienti che avevano appuntamento con lei.

La cosa ci ha in effetti un pò sorpresi ma, lungi da noi far perdere del tempo ai signori in questione per tutto il tempo necessario per pagare e ritirare i nostri acquisti, siamo così usciti dal negozio a mani vuote.

Nel piazzale del negozio, desideroso di dimostrare a Grazia il mio entusiasmo per l’attività di shopping che stavamo  effettuando assieme, le propongo, già che ci siamo, di andare a valutare delle alternative in un altro negozio.

Mi collego quindi al web dal mio Iphone e scopro che su via Emilia, a meno di un km da dove eravamo, c’è un altro negozio di arredo bagno che non conoscevamo.

Detto fatto, arrivati al negozio in questione, lo scopriamo molto più piccolo del primo, con un unico addetto (probabilmente il titolare) e affollato di accessori ed arredi di tutti i generi.

Esponiamo subito la nostra richiesta basata sui fattori già visti precedentemente: prezzo e pronta consegna.

Te la faccio breve: siamo usciti di lì 1 ora dopo senza accessori (ce li consegneranno tra una ventina di giorni) ma con un acquisto decisamente più ampio per quantità e qualità (e quasi al doppio del costo accidenti!!) rispetto a quello NON effettuato nel negozio precedente!!

COSA HA FATTO LA DIFFERENZA?

Servizio, attenzione, gentilezza, professionalità, capacità di rendersi disponibile (abbiamo terminato 20 minuti oltre l’orario di chiusura senza che il tizio dicesse una parola per metterci fretta), capacità di guidarci ed assecondarci nelle scelte ma anche competenze di vendita.

Già, perchè non pensare che non abbia tentato di “piangere miseria” e ottenere un grasso sconto, purtroppo ahimè ottenuto solo in minima parte perchè (come peraltro avrei fatto anche io a parti invertite) Massimo, il titolare del negozio, ha ben difeso la sua posizione, vantato la qualità dei propri articoli e del servizio che offriva e concesso solo il minimo indispensabile prima di guidarci verso la firma del modulo di acquisto.

Al termine dell’incontro, prima di salutarci e di complimentarmi con lui da professionista a professionista per l’abilità  dimostrata, ho fatto due parole con Massimo su come gli stessero andando gli affari in questo periodo di crisi e … indovina un pò?

Mi dice che, nonostante sia evidente che girino meno soldi rispetto a qualche anno fa, le cose gli stanno andando a gonfie vele e fa fatica a smaltire tutto il lavoro che riesce a procurarsi!

Usciti da lì, tra me e Grazia commentavamo su come ci sia poco da fare, chi sa lavorare bene si vede e FA LA DIFFERENZA, crisi o non crisi.

Va da sè che in futuro faremo buona pubblicità a Massimo e alla sua attività e pessima al precedente negozio nonostante fosse decisamente più economico...

Aziende, liberi professionisti ma anche singoli lavoratori di ogni genere e categoria, invece di piangervi addosso e lamentarvi per la crisi e il poco lavoro, se vi rimboccaste invece le maniche e investiste sul migliorare la vostra professionalità (o quella dei vostri uomini) e la capacità di fornire un servizio DI VALORE ai propri clienti o alla propria azienda … non sarebbe meglio?

Alla prossima e … in bocca al lupo per lo shopping!

Roberto Pesce

9 commenti

  1. Tony

    14 anni fa  

    Ciao Roberto,

    voglio fare quello che rompe le uova nel paniere 🙂

    Tu scrivi : “Mi dice che, nonostante sia evidente che girino meno soldi rispetto a qualche anno fa, le cose gli stanno andando a gonfie vele e fa fatica a smaltire tutto il lavoro che riesce a procurarsi!”

    Ciò che penso, però, è che questo è quello che DICE LUI .

    Ho conosciuto negozianti che se la passavano veramente male ma, davanti al cliente, erano tutte rose e fiori…

    Naturalmente, è un mio punto di vista.
    Tu cosa ne pensi ?

    Ciao e buon lavoro !


  2. RP

    14 anni fa  

    Ciao Tony, francamente penso invece che fosse molto sincero e dopo venti anni di lavoro con le persone penso di essere un buon conoscitore di uomini e di comportamenti.

    Tra l’altro, non per contraddirti ma la mia esperienza è invece più di un generalizzato “volare basso” da parte dei commercianti e lamentarsi che è difficile, che non ci sono soldi in giro etc. più che di vantare meriti e incassi che non hanno.

    Un saluto, Roberto


  3. valentina

    14 anni fa  

    Ciao Roberto!!!
    tanti tantissimi compliemnti per questo articolo su un argomento che mi sta particolarmente a cuore! il servizio al cliente, la dedizione, la preparazione e la professionalità sono la mia fonte d’ispirazione quotidiana, per cui leggere la tua “storia” molto significativa è stato per me una ulteriore conferma che alla fine dei conti la differenza sta proprio lì!
    grazie per aver condiviso questo spaccato e grazie ancora tantissimo per i numerosi spunti di riflessione e d’ispirazione al vitality: sei un coach e soprattutto una PERSONA eccezionale.
    saluti cari,
    vale


  4. MATTEO

    14 anni fa  

    bellissimo articolo Roberto. decisamente muove le corde di molte persone… come dire “chi ha orecchie per intendere ..in tenda” (gli altri nel camper, direbbe lino beeenfi). chi si ferma a piangere è perduto!!!


  5. MATTEO

    14 anni fa  

    dimenticavo: ma riuscirete a sopravvivere altri 20 giorni senza accessori?????????? 🙂


  6. Claudio Gilberti

    14 anni fa  

    Ciao Roberto,
    come sempre bellissimo articolo…
    Sono daccordo con te, cortesia, professionalità, e rendere il proprio servizio “appetibile” ai clienti, è molto meglio che lamentarsi, e di certo da più risultati…

    A presto
    Claudio


  7. Davide

    14 anni fa  

    Ricordo quando qualche anno fa’ abbiamo deciso di acquistare l’ufficio e dovevamo fare un investimento ragguardevole. Uno dei venditori che aveva le proposte al momento più interessanti era però di una supponenza terrificante tanto che mi indispose subito e per questo motivo continuai la ricerca – non fosse stato per questo avremmo molto probabilmente comprato. Trovammo così un altro ufficio un po’ più caro ma molto più bello e si concluse la trattativa in tempi rapidissimi avendo a che fare con persone disponibili ed educate. In quei casi si parlava di centinaia di migliaia di euro, ma lo stesso capita anche per i piccoli o grandi acquisti quotidiani.


  8. Alessandro Dattilo

    14 anni fa  

    Direi meraviglioso esempio di win win win: Grazia felice per i nuovi accessori, tu soddisfatto della spesa, il negoziante con una vendita in più e un ottimo cliente che gli porterà gente.
    Quello del grande magazzino da cui siete scappati, è invece il classico caso di miopia imprenditoriale: si pensa che pubblicizzare buone offerte sia più strategico e conveniente che migliorare la selezione e il controllo del proprio personale…
    Per i prossimi accessori da comprare verrò a Reggio: dici che mi conviene…?? 😉

    Un salutone, Ale


  9. Giovanna S.

    14 anni fa  

    Belllissimo articolo, Roberto! Arriva giusto in un momento mio di riflessione sulla crisi e come la maggior parte delle persone e respettivamente le aziende la affrontano (subiscono). Sono responsabile di un reparto di un grande magazzino di una delle piu grosse aziende svizzere. Anche nel nostro paradiso fiscale é arrivata la crisi! in questi mesi si stentano a raggiungere le cifre dell’anno scorso. Figuriamoci a raggiungere i budget! Riunioni, faccie cupe e truci in mezzo noi, responsabile e collaboratori che arrancano e sentono la spada di Damocle pendere sulla testa! Si cercano soluzioni e per la maggior parte delle volte le soluzioni consiste in una sola soluzione: tagliare le ore dei collaboratori, ma nel medesimo tempo si chiede ad essi di essere positivi motivati e sorridenti! Troppo spesso ci si dimentica che sono gli stessi collaboratori ad essere a loro volta clienti. Ma come si può pretendere che questi collaboratori possano acquistare se non gli si danno i mezzi per farlo? Sono consapevole di dire una cosa già detta, ritrita e riproposta ma per niente scontata, visto le soluzioni che si continuano ad attuare! Nel mio piccolo sto sperimentando, più che da responsabile, da persona che crede fermamente che l’investimento migliore sia la formazione e la motivazione dei collaboratori. C’é una frase che in questo periodo mi continua a frullare in testa: NON si puo ottenere un cambiamento, facendo le medesime cose! Di fatto cosa si sta facendo di diverso per fronteggiare la crisi?
    Chi affronta la crisi e NON si fa sopraffare, ha un atteggiamento propositivo, passionale e mentre fa ciò la propria attenzione é rivolta a soddisfare i desideri dei propri clienti.Proprio come ha fatto il bravo venditore Massimo con i suoi nuovi clienti.
    Grazie ancora Fish per aver condiviso con noi un vostro momento! Ora so a chi chiedere qualora avessi necessità di cambiare gli accessori del bagno!
    Un grosso saluto e a presto.

    Gio


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