Educazione finanziaria: è giusto parlarne ora

educazione finanziariaSecondo te esiste un momento più indicato di questo per prendere in mano la propria educazione finanziaria?

Me lo sono chiesta qualche giorno fa parlando con due donne, due madri di famiglia: Paola e Serena.

Paola e Serena sono due care amiche, colleghe di lavoro con le quali ho avuto modo di scambiare qualche parola riguardo alla paura delle conseguenze economiche e personali in un momento fortemente condizionato del famigerato Coronavirus.

Oggi voglio raccontarti la loro storia, forse ti ci ritrovi.

Paola è una donna di mezza età, figlia di una famiglia modesta; fa la commessa in un negozio, ha due figli che studiano entrambi all’università (con un costo annuo non indifferente!) ha la casa di proprietà, viaggia (per lo meno viaggiava normalmente in tempi migliori di questi), si toglie qualche sfizio, gestisce qualche risparmio e fa una vita normale.

Serena, invece, a discapito del suo nome, vive una vita che serena non lo è per nulla. Anche lei è una donna di mezza età e fa la commessa in un negozio. Contrariamente a Paola non riesce ad arrivare a fine mese, schiacciata dal mutuo di casa, dai finanziamenti per due automobili, assicurazioni e carta di credito. Non ha nessun risparmio accumulato e nessun euro messo da parte. Durante il lockdown viveva grazie ai buoni pasto messi a disposizione dal suo Comune di residenza per le famiglie bisognose, poiché la cassa integrazione straordinaria tardava ad arrivare.

Mi capita ancora in questo periodo condizionato dal Covid 19 di parlare con persone che sapendo che mi muovo a mio agio nel settore degli investimenti e della finanza intelligente mi chiedono, come Paola, cosa fare per proteggere e far rendere i propri risparmi più di quello scarso 1 o 2% delle banche; ma più spesso purtroppo, mi trovo ad ascoltare storie come quella di Serena che, al contrario, quando va bene non hanno che pochi spiccioli da parte, sono preoccupate fortemente per il futuro e sarebbero determinate a fare qualche lavoretto in più per ottenere un tenore di vita dignitoso, per guadagnare qualche soldo per sé o per la propria famiglia, ma purtroppo non trovano occasioni.

Che situazione spiacevole.

La situazione finanziaria è in evoluzione

Si decanta tanto la nostra parsimonia, si sente spesso dire che gli italiani sono un popolo di risparmiatori…ma allora come mai dal 2014 al 2019 l’ammontare dei titoli di Stato come Bot e Btp in tasca agli italiani si è più che dimezzato.

La causa potrebbe essere la caduta dei rendimenti e della fiducia generale nei Titoli di Stato italici quali mezzo di investimento a lungo termine più tradizionale e preferito dalle famiglie dal dopoguerra a oggi, ma la University of New York imputa questa diminuzione di titoli nel portafoglio a una scarsa liquidità delle famiglie: in buona sostanza i soldi nelle tasche degli italiani iniziano a scarseggiare.

A sostegno di questa teoria ci sono i dati relativi alla situazione finanziaria in Italia durante il lockdown, che dicono che a marzo 2020 oltre il 36% delle persone in Italia non aveva abbastanza soldi per sopravvivere più di 2 mesi senza entrate finanziarie.

A questo dobbiamo aggiungere le cosiddette “partite Iva” che sono state costrette a chiudere, o lo saranno presto soprattutto in certi settori, perché in questi anni passati non sono state in grado di costruire un  piccolo tesoretto di sicurezza a cui attingere in caso di emergenza.

Se continuiamo a scavare, salta all’occhio un altro dato complementare a quanto detto: circa il 70% della popolazione  (in alcune zone la percentuale è ancora più alta) non ha la minima idea di cosa significhi avere un qualsiasi rapporto con i propri soldi, non ha nessuna nozione di educazione finanziaria e di conseguenza non pianifica il futuro.

In sostanza la fotografia è quella di un paese fortemente disinformato dal punto di vista dei propri quattrini. 

Se vuoi approfondire trovi l’indagine completa qui.

Il risultato di una scarsa educazione finanziaria

In sostanza qual è il risultato dell’impreparazione?

Per la Paola di turno significa erodere più o meno lentamente ma inesorabilmente i capitali risparmiati, regalando a banche e gestori commissioni da capogiro o disinvestendo i risparmi nel momento sbagliato. Poche competenze equivalgono a perdere soldi continuamente: veder perdere valore a quei risparmi lasciati inerti sui conti correnti mangiati da costi vari, palesi o celati che siano.

Per chi si trova nella situazione di Serena invece, l’ignoranza finanziaria costituisce un rischio reale di sopravvivenza, perché in un momento di difficoltà estrema del mercato del lavoro non trovano un’alternativa da seguire e non hanno strumenti che li tutelino salvandoli dalla miseria.

Ma qual è la differenza che passa tra queste due donne, che hanno la stessa età, lo stesso lavoro, e apparentemente le stesse possibilità?

Paola si è sempre informata e preoccupata di gestirsi, è sempre stata abituata a programmare la sua vita finanziaria, ha iniziato a fare un piano di accumulo per l’università alla nascita di ogni figlio, non ha mai cambiato la casa che i genitori le hanno lasciato preferendo una ristrutturazione all’acquisto di una nuova, ha effettuato una buona pianificazione finanziaria senza ricorrere a finanziamenti ed è riuscita a mettere via anno dopo anno un gruzzolo liquido che non ha mai speso, tenendo conto della possibilità che possa accadere un imprevisto. Anche Paola è preoccupata in questo momento, ma non vive  lo stato di ansia di Serena che al pensiero del futuro trema.

Serena ha cambiato varie abitazioni, varie automobili, ha vissuto nella completa inconsapevolezza e si è indebitata continuamente mangiando completamente il suo stipendio del quale, a fine mese, non resta nulla.  Serena non è riuscita a mettere via un euro in questi anni, anzi a volte quello che guadagna non basta nemmeno a coprire le spese di una vita che probabilmente è sempre un po’ al di sopra dalla sua capacità di produrre reddito.

Paola si è occupata dei suoi soldi prima che fosse troppo tardi prima che diventassero un problema.

Serena non ci ha mai pensato, vivendo alla giornata senza informarsi, non ci ha mai capito nulla e ha sempre pensato di non avere tempo per queste cose. Ora ne paga le conseguenze.

Allora, torniamo alla domanda iniziale: esiste davvero un momento più indicato di questo per prendere in mano la propria educazione finanziaria?

L’emergenza Coronavirus non è solo sanitaria, è soprattutto economica e rischia di dare a chi ne sa di più un vantaggio incolmabile su chi purtroppo ancora non ha iniziato a prendere informazioni e non capisce che delegare questa responsabilità ad altri senza formarsi non solo può diventare un costo insostenibile, ma soprattutto un rischio enorme per il futuro proprio e della propria famiglia.

Dunque, bisogna accettare che per ottenere una nuova situazione bisogna fare cose nuove, formarsi e informarsi, prendere competenze e mentalità che permettano intuizioni e apertura di nuovi scenari e obiettivi possibili che oggi non si vedono o non si riescono a immaginare.

Le competenze permettono una visione più ampia e in molti casi puoi acquisirle gratuitamente come sul canale YouTube di Roberto Pesce o all’interno della Community di EDUCAZIONE FINANZIARIA EFFICACE.

Quale che sia la tua situazione di partenza, quando ti domandi cosa posso fare per cambiare la situazione ricordati la frase di Albert Einstein: la follia sta nel fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi.

Mara Goi

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1 commento

  1. Osvaldo

    3 anni fa  

    La semplicità con cui è stato esposto l’argomento non intacca la profondità dell’analisi.
    Mi auguro che questa riflessione possa essere letta da molte persone che vivono simili vicissitudini: un grande avanzamento piuttosto che stare sul divano a guardare la TV……che utilizzano per tenerci sedati.


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