La crisi sta finendo: torniamo a spendere e indebitarci?

E’ notizia di questi giorni che l’economia (e quindi anche la fiducia generale) si sta riprendendo, mentre la Banca Centrale Europea lascia invariato il costo del denaro all’1% per il terzo mese consecutivo, al minimo storico in Europa.

Da più parti arrivano anche segnalazioni di un interesse di ritorno per i “grandi acquisti con debito”: casa e automobile.

Tutto a posto quindi? Passata la grande paura e verificato che il mondo non è finito nel 2009 si torna a spendere in allegria come abbiamo (hanno) fatto negli ultimi 10-20 anni?

Mmm, personalmente consiglierei un minimo di prudenza considerando che la genesi della crisi attuale è stata proprio generata da un eccesso di debito con scarsa copertura, debito generatosi soprattutto per l’acquisto di abitazioni da parte di chi, pur non avendo buone prospettive finanziarie, si è fatto entusiasmare negli anni 2001-2004 proprio dai bassi tassi di interesse offerti o, detto in altre parole, dai “mutui a basso costo”.

Già, non hai mai sentito la frase: “Conviene comprarla la casa perchè tanto fare un mutuo costa tanto quanto pagare l’affitto ma almeno dopo un pò di anni la casa diventa tua!

Vero, peccato che come capita quasi sempre quando un affare sembra troppo bello, ci sia qualche dettaglio critico che sfugge all’attenzione e che può rovinare il bellissimo piano. In questo caso, il rialzo dei tassi di interesse che non impatta su chi ha contratto un mutuo a tasso fisso ma fa eccome la differenza per chi lo ha con tasso variabile.

Quali sono quindi le differenze tra i due più diffusi tipi di finanziamento e quali aspetti dobbiamo considerare se stiamo proprio ragionando sul comprar casa?

Al prossimo post per proseguire il discorso.

Ci sentiamo presto, ciao!

Roberto Pesce

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