Mercati finanziari in calo? Come dominare la paura

mercati finanziari in caloNon è certamente un momento esaltante sui mercati finanziari in calo dall’inizio della guerra in Ucraina.

Dopo i rialzi dei due anni precedenti, dove eravamo distratti da altro e ci sentivamo tutti fenomeni a guadagnare il 30% sull’azionario, eccolo: il mercato orso.

Ed ecco, immancabili, le manifestazioni di panico: che faccio? Vendo tutto? Tengo? Accumulo a prezzi più bassi? E se scende ancora? Per quanto tempo potrebbe scendere? Fino a che livelli?

La paura strisciante di fare la cosa sbagliata e, ancora peggio, di farla al momento sbagliato.

Apoteosi di dubbi, incertezze e stati d’ansia a far vacillare menti e cuori già messi duramente alla prova da un susseguirsi di variegate sfide.

Quindi? Come mi muovo ora?

A queste domande ha risposto una diretta diversamente bella nella Community di EDUCAZIONE FINANZIARIA EFFICACE in cui Roberto Pesce e Luca Giusti, hanno analizzato la situazione e dato strategie per dominare la paura: sui mercati e…nella vita.

Che cos’è la paura?

Ogni mammifero sulla Terra prova sei emozioni primarie funzionali alla sopravvivenza della specie:

  1. gioia,
  2. tristezza,
  3. rabbia,
  4. paura,
  5. disgusto,
  6. sorpresa.

La paura serve a farci avvertire i pericoli e funziona come salvavita. Vedo un leone, provo paura, scappo. Sull’orlo di un precipizio faccio un passo indietro. Ecc.

La paura nella sua funzione primaria perciò è indispensabile.

Negli esseri umani però le emozioni primarie finiscono per mischiarsi generando emozioni secondarie, come la paura del giudizio, dell’abbandono, il senso di colpa, l’invidia, la vergogna.

A determinare questo cocktail emotivo sono i pensieri, ovvero i significati che noi attribuiamo a quello che succede. Quindi non la situazione oggettiva in sé ma una nostra personalissima e parzialissima interpretazione della realtà.

Se davanti ai mercati finanziari in calo il mio pensiero è: “E adesso come faccio? Quei soldi mi servivano per…”. La mia mente si popola di tutte le conseguenze sociali e, forse relazionali di quella situazione; le scelte che ne deriveranno con tutta probabilità non faranno che alimentare incertezza e un’inadeguatezza personale.

Al contrario chi davanti allo stesso scenario di mercati finanziari in calo pensa: “È arrivato lo storno fisiologico. È una buona occasione per accumulare a prezzi di sconto e seguire il piano che mi sono dato”, probabilmente ha fatto, o sta facendo, le tre cose raccomandate da Roberto e Luca per dominare la paura in un mercato orso. 

Se non sai perché si parli di Toro e Orso in Borsa ti consiglio questo video:

Le strategie contro la paura da usare in mercato orso.

Razionalizzare la situazione.

La situazione oggettiva è che dopo una fase prolungata di rialzi è normale che ci sia una fase di calo.

Un Bear Market non è un’anomalia. Si presenta con queste frequenze:

  • Ogni 4,2 anni -20%
  • Ogni 6,6 anni -25%
  • Ogni 8 anni -30%
  • Ogni 13 anni -40%
  • Ogni 20 anni -50%

L’attuale storno sui mercati è appena cominciato. Quello che non sappiamo è quanto durerà e fin dove si spingerà.

Un altro elemento oggettivo è che ci sono enormi quantità di liquidità da parte degli istituzionali pronte a essere investite al primo cenno di ripresa o forse alla prima buona notizia. Un dato da non sottovalutare e che ci posiziona nel moderato ottimismo.

Hai un piano? Attieniti a quello.

Un altro modo per contenere le emozioni negative in questa fase ribassista è attenersi al piano.

La presupposizione è che tu abbia un piano: ovvero tu abbia investito in modo consapevole, in un portafoglio di titoli di cui hai stimato potenzialità e valore, e avessi già previsto cosa fare nel caso in cui i prezzi sarebbero calati come sta effettivamente succedendo.

Le domande da farsi quando costruisci il tuo piano sono:

  1. Cosa può accadere al il mio portafoglio?
  2. Cosa posso fare al mio portafoglio se accade questo o quest’altro?

In uno scenario come quello attuale quindi avresti già previsto le attività da compiere e il pensiero diventerebbe come sopra: “Acquisto gli stessi titoli che ho valutato di qualità ma a un prezzo di sconto.” Oppure: “Si è verificato lo scenario che avevo previsto quindi ora affianco anche…”.

Hai costruito un portafoglio sostenibile per te stesso.

A mio modo di vedere questo terzo punto è fondante.

Costruire un portafoglio sostenibile per se stessi significa:

  1. Conoscere la propria propensione al rischio. Se a ogni oscillazione del mercato il tuo cuore perde un battito, non puoi, NON PUOI investire, ad esempio, in criptovalute solo perché pensi che sia un’occasione di guadagno.
  2. Stimare le proprie competenze. Se non sai quello che stai comprando e ti affidi al consiglio di un’altra persona, o ancora peggio al sentito dire, non potrai mai essere tranquillo. Quindi investi solo in quello che conosci così da avere tu il controllo della situazione quando le cose diventano più complicate.
  3. Sapersi pianificare finanziariamente. Se dai tuoi investimenti dipende la tua sopravvivenza, o l’acquisto programmato della casa, o lo studio dei tuoi figli, e in questo calo dei mercati ti trovi in difficoltà significa hai investito in qualcosa che non fa per te (vedi punto 2) o hai investito una quota troppo rilevante del tuo patrimonio senza considerare gli scenari futuri.

Ti consiglio di leggere anche Fare trading come attività d’impresa di Luca Giusti per comprendere l’approccio scientifico e l’ottica di lungo termine.

Dominare la paura oltre i mercati finanziari.

Per qualcuno, al di là dell’andamento dei mercati, la paura è diventata in questi anni una scomoda compagna di vita.

Nei casi più difficili è sempre consigliabile rivolgersi a uno psicologo senza fare autodiagnosi, ma in molti casi davanti alla paura come suggerisce Roberto è utile farsi le domande giuste.

C’è una domanda in particolare che viene suggerita che in tante occasioni mi ha aiutato ad arginare e sgonfiare pensieri poco funzionali. Davanti a una situazione che mette paura mi chiedo:

“Qual è la cosa peggiore che può succedermi?”

Quasi mai la risposta include un pericolo concreto di vita. Quasi sempre, invece, la paura paralizza dall’azione e ti impedisce di vivere pienamente.

Coraggio, perciò, non è NON AVERE PAURA, ma fare le cose NONOSTANTE LA PAURA.

Se ti interessano questi temi oltre ai contenuti tecnici, ti consiglio di registrarti alla community di EDUCAZIONE FINANZIARIA EFFICACE e rivedere tutta la registrazione dell’ultima diretta.

Giorgia Ferrari

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