MiFid2 e un tè con biscotti

MiFid2

“Il tè è quasi pronto Marco, ho fatto i biscotti che ti piacciono tanto così chiacchieriamo con calma mentre guardiamo le carte della Banca.”

“Va bene zia, scommetto che hai ricevuto l’informativa MiFid2…”

“Come ti dicevo al telefono, mi sono arrivate sedici pagine incomprensibili Marco. Ogni volta mi chiedo come sia possibile che la chiamino INFORMATIVA…Se l’obiettivo fosse davvero quello di informare dovrebbero tradurre tutto riga per riga. Sarebbe più corretto chiamarla TUTELATIVA, perché è a questo che serve quella montagna di carta: a tutelare il sistema!” si infervora la zia che nell’animo sarà sempre la prof. di italiano che esige testi comprensibili.

“Hai ragione zia, sai che dopo l’esperienza fatta con i Bitcoin mi sono appassionato al mondo degli investimenti e ho deciso di saperne di più? Voglio capire bene come funziona il sistema finanziario e nei giorni scorsi mi sono iscritto a un seminario che organizzano in Facoltà.”

“Pensa”,continua Marco, “che al primo incontro abbiamo analizzato il testo di questa nuova direttiva, la MiFid2 e…ho anche conosciuto Agata”, aggiunge piano arrossendo, “credo che dopo un paio dei tuoi biscotti saprò spiegarti meglio… la normativa!”

“E raccontarmi di questa Agata” sorride fra sé la zia.

“Allora zia” inizia Marco deglutendo soddisfatto “sai che MiFid sta per Market in Financial Instruments Directive e quando fu introdotta, nel 2007, aveva l’obiettivo di tutelare i risparmiatori da offerte di prodotti finanziari inadeguati. Poi ci fu la crisi del 2008, con lo scandalo Lehman Brother e i titoli tossici nei portafogli delle banche, e tutto il settore finanziario venne messo sotto accusa perché migliaia di piccoli risparmiatori persero i loro soldi: un vero disastro che causò il crollo verticale della fiducia nel sistema.

La MiFid2 venne concepita già in quegli anni per colmare i vuoti della prima versione e incrementare la protezione dei risparmiatori. È stata approvata nel 2016 ma è entrata in vigore solo il 3/1/2018. Ci sono voluti due anni affinché la MiFid2 diventasse operativa e ora è vissuta come un’apocalisse da tutto il sistema finanziario. Quindi, in quelle sedici pagine che hai letto, sono elencate le variazioni degli articoli rispetto alla precedente direttiva, senza grandi spiegazioni sugli effetti di questi cambiamenti.”

“Il punto è proprio questo” ribatte pronta la zia “cosa cambia sulla gestione dei i risparmi che mi ha lasciato il povero zio Luigi? Ogni volta che vado in Banca, il consulente mi propone le ultime novità ma non mi sembra che sia attento ai miei bisogni e soprattutto non è mai chiaro quanto guadagnerò da quell’investimento, così rinnovo  sempre i soliti titoli. Tuo zio, dopo quella storia di Tiscali, diceva sempre: – Paola, investi solo in quello che capisci, se non capisci stanne alla larga!– ed è quello che ho fatto finora.”

“Fai bene zia, ma ora dovrebbe essere tutto più chiaro e trasparente.

Le maggiori novità introdotte dalla MiFid2 per i risparmiatori sono cinque:

1) Visibilità dei costi: tutti i costi relativi all’investimento che ti propongono devono essere chiaramente visibili e raggruppati in una tabella standard predisposta dall’Autorità Europea degli strumenti finanziari e dei mercati (Esma). Nella tabella sono elencati i costi sia in percentuale che in valore assoluto. Quindi, se ti propongono ad esempio un fondo,  sarai in grado di verificare che, se il rendimento è stato il 3% e le commissioni complessive il 4%,  l’investimento è in perdita. Non ci saranno più quelle zone d’ombra su cui la finanza ha fatto i suoi profitti in questi anni;

2) Uniformità dell’offerta: la tabella riepilogativa sarà uguale per tutti i 31MiFid2 Stati dell’area economica europea che hanno aderito. Questo renderà confrontabili le offerte anche su titoli di paesi diversi. L’idea è che vincerà il migliore: la concorrenza sarà più sana e il mercato ne beneficerà;

3) Trasparenza incentivi di intermediazioni: nella tabella dei costi devono rientrare anche gli eventuali incentivi che la banca o le finanziarie ricevono dalle società affiliate per collocare i loro prodotti. Lo sai, zia, che le reti commerciali hanno fatto i loro budget per per anni grazie a queste commissioni? E questo spesso ha causato, come dicevi tu, un’offerta indistinta. A chiunque entrasse in banca veniva proposto il prodotto che dava maggiori commissioni, senza tener conto fino in fondo delle vere esigenze;

4)  Attenzione ai bisogni: per fare in modo che l’offerta sia mirata alle esigenze di ciascuno, è stato ampliato il questionario di adeguatezza, cioè le domande che il consulente è tenuto a farti prima di proporre un investimento. Lo scopo è quello di capire meglio il tuo grado di sopportazione del rischio, la tua esperienza, i tuoi obiettivi e soprattutto i tuoi bisogni;

5) Distinzione tra consulenza indipendente e NON indipendente: la direttiva introduce questa distinzione. La NON indipendente è quella che ad oggi offrono le banche e le finanziarie che, come ti spiegavo, si sostengono anche grazie alle commissioni dei prodotti collocati per conto di società affiliate. Questa consulenza offre una gamma più ristretta di prodotti.

Al contrario quella indipendente è svolta da soggetti professionali autonomi, i consulenti finanziari indipendenti appunto, che hanno l’obbligo e la convenienza a proporre tutti i prodotti disponibili sul mercato. Questa consulenza è a pagamento alla pari dei servizi offerti da altri professionisti, come gli avvocati e i commercialisti. Di solito è in percentuale sul patrimonio, perciò è nel loro interesse farti guadagnare perché più aumenta il patrimonio più aumenta la parcella.

Ho parlato troppo zia, fammi bere un goccio di tè…

“Certo Marco, le novità sono tante, ma vedremo come verranno applicate. Sono sempre un po’ scettica lo sai e ho l’impressione che con tutta questa trasparenza ci sia il rischio che le banche non vendano più nulla. Troveranno un modo per sopravvivere vedrai…” sospira Paola con l’aria di chi ne ha viste tante.

C’è da augurarsi che le persone leggano bene le tabelle e facciano i dovuti confronti, zia. Sicuramente le banche dovranno sia adeguare le proprie tariffe per diventare competitivi che riorganizzarsi. Nella MiFid2 è previsto anche che i consulenti NON indipendenti, cioè i dipendenti di banche e finanziarie, debbano avere dei requisiti minimi per proporre gli investimenti. Devono avere o un titolo di studio adeguato o un minimo di anni di esperienza.”

“Mi sembra giusto!” esclama la zia “non si può certo far vendere prodotti finanziari a chiunque…

“Si zia è vero ci vuole professionalità! Io ho iniziato a pensare che mi piacerebbe, dopo la laurea, avviare l’attività di consulente indipendente. Penso che sarà una figura professionale sempre più richiesta. Per ora  continuerò a frequentare il seminario in facoltà per conoscere meglio questo mondo.”

“E Agata” pensa la zia…

Giorgia Ferrari

17 commenti

  1. Simona

    6 anni fa  

    Adoro i tuoi articoli!
    Hai la capacità di rendere semplici concetti difficili ?
    Grazie Giorgia!!


    • Giorgia Ferrari

      6 anni fa  

      Non c’è complimento più bello che potessi farmi Simona!
      Grazie a te e mi raccomando, se trovi che possano essere utili anche ad altri: CONDIVIDI.

      Ti piacciono i personaggi di Marco e zia Paola?


  2. orietta

    6 anni fa  

    Chiaro spiegato bene e interssante


    • Giorgia Ferrari

      6 anni fa  

      Grazie Orietta!


  3. Massimo

    6 anni fa  

    Grande Giorgia per la chiarissima esposizione e per l’argomento estremamente interessante. Grazie.


    • Giorgia Ferrari

      6 anni fa  

      Grazie a te Massimo.
      L’argomento oltre ad essere interessante è vasto.
      Ho tralasciato gli aspetti della normativa che riguardano i creatori di prodotti finanziari per offrire un racconto che potesse essere utile nell’immediato, ma se vorrete amplieremo il discorso.


  4. Daniele

    6 anni fa  

    Ormai questo Marco è diventato come il Peppe della PA. =)


    • Giorgia Ferrari

      6 anni fa  

      Ahahhahahaha Ciao Daniele, sai che non lo conoscevo questo Peppe?
      Passeremo da #SempliceComePeppe a #SempliceComeMarco!
      Se non vi diventerà insopportabile credo che ce lo ritroveremo ancora strada facendo…


  5. Tatiana

    6 anni fa  

    Brava, complimenti, tutto chiarissimo 🙂
    Mille grazie.


    • Giorgia Ferrari

      6 anni fa  

      Mi fa molto piacere che sia chiarissimo.
      Mille grazie anche a te, Tatiana!


  6. Daniela Monfardini

    6 anni fa  

    In merito alla Mifid ii ho una domanda.
    Premesso che nel mese di dicembre ho acquistato alcune quote di un etf canadese e che dopo il 03/01/18 ho provato a riacquistare ma ben 3 banche mi hanno risposto che per effetto della nuova normativa non è più possibile acquistarle. Questo perchè non esiste un KID in italiano… una delle tre ha messo come limitazione il capitale minimo di € 5000,00 per ogni operazione.
    La mia intenzione quando ho iniziato ad acquistare quote a dicembre era quella di costituire un pac con acquisto di quote nel tempo.
    Oggi che voglio acquistare queste benedette quote con la Mifid ii come posso fare?


    • Giorgia Ferrari

      6 anni fa  

      Ciao Daniela, le banche si stanno ancora attrezzando e se da una parte indubbiamente hanno ancora qualche problema tecnico, dall’altra stanno usando la MiFid2 come scusa per proteggere i loro prodotti.
      Il mio consiglio è di avanzare un reclamo formale tramite l’ombudsman (lo trovi nel sito di ogni istituto) chiedendo cosa devi fare per operare sul tuo etf ottemperando la normativa. In questo modo ti devono rispondere per iscritto indicandoti o una soluzione o un motivo per cui non possono farlo. In quest’ultimo caso si verificherà eventualmente presso un’associazione consumatori se e quanto valido.
      Mi raccomando, raccontami gli sviluppi e se hai necessità di un aiuto per il reclamo, scrivimi.


  7. Angela

    6 anni fa  

    Ciao Giorgia, in questo articolo ti sei superata! Esprimere certi concetti con chiarezza e simpatia non è da tutti e tu ci riesci benissimo. Complimenti!
    ps: ben vengano Marco, la zia e anche Agata.


    • Giorgia Ferrari

      6 anni fa  

      Troppo buona Angela!!!

      Devo ammettere che scrivere attraverso questi personaggi mi diverte molto.
      Li ritroveremo strada facendo, contaci.


  8. lorena

    6 anni fa  

    Grazie!
    Chiara e semplice come concetti e si legge molto volentieri
    nonostante l’argomento non facile!


  9. Gian Paolo

    6 anni fa  

    Sì ma in soldoni, con Agata come è andata a finire? 😉


    • Giorgia Ferrari

      6 anni fa  

      Ahahhahahaha “Delfino curioso” direbbe una nota pubblicità!
      Gian Paolo seguimi e lo scopriremo strada facendo.
      Tu come vorresti che finisse?


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