Libertà finanziaria: porti secchi o costruisci acquedotti?

Libertà finanziariaQuando si parla di libertà finanziaria uno dei concetti più importanti è narrato in questa storia contenuta nel libro di Robert Kiyosaki “I quadranti del Cash Flow”.

“C’era una volta un paese tra le montagne della Svizzera che soffriva di una storica carenza d’acqua poiché non aveva sorgenti vicino a sé. Un giorno si scoprì una nuova fonte, purtroppo però situata nella valle adiacente, molto distante dal paese. Il sindaco del villaggio decise di dare la sorgente in concessione a due cittadini volenterosi che si misero in concorrenza tra loro come aspiranti fornitori d’acqua per il paese.

E fu così che Heinz, il primo dei due e che era un uomo di grande vigoria fisica, comprò due grandi secchi da 20 litri e iniziò a trasportare l’acqua dalla sorgente al paese e non faceva neanche in tempo a trasportarla che l’aveva già venduta tanta era la necessità d’acqua degli abitanti del villaggio. Heinz convocò allora i suoi tre figli, quindi sua moglie, le nuore e ogni parente disponibile e dopo aver dotato tutti degli stessi secchi capienti li coinvolse nell’impresa familiare che sembrava assolutamente fare affari d’oro.

In effetti, il lavoro era molto duro ma Heinz e i suoi familiari avevano la cultura del lavoro e non si facevano scoraggiare dalla fatica, continuavano a trasportare secchi e incassare i propri compensi. Che ci fosse bello o cattivo tempo, lavoravano senza risparmiarsi.

Arrivati a fine stagione, e dopo aver concesso una settimana di riposo ai suoi familiari esausti, tirò le somme del proprio guadagno e notò con soddisfazione che non solo avevano raccolto un reddito non disprezzabile ma soprattutto che avevano il 100% delle quote di mercato! Incredibilmente, Ludwig, il suo concorrente non aveva infatti trasportato al villaggio nemmeno un unico secchio d’acqua e, conseguentemente, non aveva incassato nemmeno un franco. Heinz, commentando la cosa con il proprio figlio primogenito, convenne sul fatto che non era da tutti essere disposti a lavorare duro come avevano lavorato loro e che, se fossero stati disposti a continuare a mettere lo stesso sforzo negli anni a venire, li aspettavano anni duri ma anche di soddisfazione.

In effetti, l’unica cosa che li lasciava perplessi, era cosa avessero fatto Ludwig e i propri familiari dietro i teli con cui avevano nascosto il proprio lavoro perché ogni mattina li avevamo comunque incontrati sulla strada ma, come già detto, nessuno dei loro secchi era mai arrivato in paese.

Grande fu in effetti il loro stupore e il loro rammarico quando Ludwig decise di abbassare i teli e rendere palese il proprio lavoro di tutto l’anno…avevano costruito un acquedotto!

Proprio così, evitando di concentrarsi su un risultato a breve termine, Ludwig e i suoi figli avevano in realtà messo insieme un sistema per portare l’acqua al paese e, da quel giorno in avanti, furono in grado di farlo con più rapidità, minori costisempre fresca d’estate come d’inverno e in quantità sufficiente a soddisfare le necessità di tutti gli abitanti del villaggio. E poterono così impadronirsi del 98% del mercato dell’acqua, guadagnare tantissimo e farlo…senza fatica.”

Questa è una storia di hard work contro smart work, e termina con una domanda per te.

Cosa stai facendo in questa fase della tua vita: trasporti secchi o progetti e costruisci acquedotti?

Quando ho sentito per la prima volta questa storia, mi ha dato molto a cui pensare.
Da allora sono cambiate molte cose e una parte via via crescente della mia vita lavorativa ha iniziato ad essere dedicata alla costruzione del mio acquedotto.

Qual è la tua opinione e la tua esperienza? Fammi sapere cosa ne pensi lasciando un COMMENTO qua sotto.

Roberto Pesce

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11 commenti

  1. Little Luca18

    15 anni fa  

    Ludwig fu in grado di vedere lontano,questa è una dote che porta a una mentalità vincente e di successo,ma pochi di noi dispongono di questa(in ogni caso si può comunque acquisire),non è facile credere nell’investimento producente e gratificante in un futuro prossimo, poichè siamo abituati a volere e pretendere i risultati sin da Subito!
    Quindi dovremo crescere in pazienza e fiducia(nell’investimento) se un giorno anche noi vorremo creare il nostro acquedotto personale!
    Luca.
    immax4ever@gmail.com


  2. Ciro

    15 anni fa  

    Una storia simile l’ho letta su un libro di R. Kiyosaki, I quadranti del cashflow, che sto leggendo in questi giorni e che consiglio a tutti. Mette bene in luce le differenze che ci sono tra lavorare come lavoratore dipendente o come imprenditore, non a caso è stata una delle storie che più hanno ispirato l’autore succitato. Mi ciedo solo se, metafore a parte, ogni persona possa avere il suo acquedotto personale.


  3. giorgio

    15 anni fa  

    Una storia fantastica e che fa riflettere !!!
    Una vera metafora che si puo’ applicare in tantissime cose della vita … dal trading alla dieta !!!!
    Anche nel trading sicuramente il risultato viene da una gestione intelligente e pianificata del lavoro in modo tale da avere avere sempre un aquedotto che porta risultati e per farlo ci vuole tanta volonta , metodo e applicazione .
    Giorgio


  4. Ricchezza

    15 anni fa  

    Che mito questa storia!
    Io la conoscevo ambientata in Texas…
    😀
    Comunque il messaggio è d’ORO!
    🙂
    Josè


  5. piergiorgio

    14 anni fa  

    storie di questi generi le sentivo cambiando il soggetto e le persone
    da mio nonno . persona che io ho cominciato a conoscere che lui aveva
    pochi anni più di me oggi . mi sento ritornare bambino e curioso perchè
    presto e bene non stanno insieme , quindi la storia del guadagno subito
    guadagno tanto ma per quanto tempo e in che modo ? facendo fatica rischiando ernie del disco o tacchicardia per la salute troppo sotto
    pressione . è logico pensare che chi da le mansioni a certe aziende o
    persone sà che ogni persona segue le strade di sua conoscenza la scelta
    migliore o quella che costa meno ma da il risultato più redditizio è
    quella che vincerà perchè verrà scelta dai cittadini
    le volevo chiedere una cosa riguardo al corso se mi chiama o mi dà un
    numero per poterLa rintracciare le sarei grato . intanto le invio il
    mio 348 7915525 grazie mille e distinti saluti piergiorgio zucchi


  6. piergiorgio

    14 anni fa  

    perg.mo dott.or roberto pesce :
    è la verità della nostra vita chi fà tanta fatica per niente con tutto il rispetto della persona che fatica si tira il collo per arrivare a prendere un misero stipendio da fame . e chi lavorando con capacitàe acume tattico facendo poca fatica riesce a generare flussi di denaro buoni e costanti .
    la storia dei secchi e dell’acquedotto è ridotta poi alla capacità mentale più che fisica perchè il fisico prima o poi cede , quello che tiene e sapere generare denaro con stampe corsi aggiornamenti brevetti modi che ti portano dentro guadagno in maniera automatica . tutto questo è possibile
    bisogna cercare di aprire la fabbrica e metterla in funzione poi và da sola.

    ciao roberto
    piergiorgio zucchi


  7. EugenioFE

    14 anni fa  

    La storia è illuminante. Al momento sono disoccupato e, forse sbagliando, continuo a concentrarmi sulla ricerca di un posto di lavoro, mentre dovrei concentrarmi sulla creazione di un mio business (via internet, ovviamente, chi se lo può permettere uno offline?). Mi ha fatto anche pensare a un mio amico imprenditore/pasticcere che tutti i giorni si sveglia alle 3.30 del mattino per preparare torte e pasticcini (buonissimi ^__^) e poi sperpera quello che guadagna. Potrebbe “automatizzare” il suo lavoro assumendo un pasticcere (non so se se lo possa permettere, ma sarebbe la soluzione ideale) e concentrarsi sulla creazione di un nuovo business.


  8. Marco

    13 anni fa  

    La fatica fisica, a mio parere, si dovrebbe fare solo in palestra. Nella vita meglio fare piu’ ginnastica mentale, quindi tra secchi e acquedotto non c’e’ storia…voto l’acquedotto tutta la vita 😉


  9. GIORGIO

    13 anni fa  

    La tua storia è illuminante quanto una favola morale, ma mai quanto i pensieri di chi ha lasciato un commento.
    Il mio è questo: intelligenza e fatica fisica non sono antagoniste, sono solo cose diverse.Voler primeggiare in una abilità prima di possedere una chiara visione delle cose può essere molto sciocco e imbarazzante.
    L’unica cosa da aggiungere è che la nostra società di vecchi da a pochi la possibilità di riflettere ed attendere mentre da molti pretende un obolo contrario.


  10. Maresa

    12 anni fa  

    Ciao Fish, la storia dell’acquedotto l’ho conosciuta più di un anno fa, grazie all’azienda con cui sto collaborando e grazie alla quale sto costruendo il mio acquedotto. Chi fosse interessato a questa grande opportunità può contattarmi al 392/7324476 o tramite mail maresamtr@yahoo.it
    Personalmente posso dire che l’acquedotto funziona!!!!!! 🙂 :-):-)


  11. Daniele M.

    10 anni fa  

    Penso che uno degli acquedotti da costruire sia quello di utilizzare robot per azioni, opzioni e forex.
    Voi che ne sapete meglio di me cosa ne pensate


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