[Q&A]: come proteggere il risparmio in tempo di crisi?

Inauguriamo con questo post la categoria “Domande e Risposte” in cui cercherò di risolvere alcuni dei quesiti che mi vengono più spesso rivolti durante i corsi, le conferenze oppure direttamente qui sul blog (se hai domande inseriscile nel box qui a lato!!!).

Iniziamo dando risposta a una serie di domande “da tempo di crisi” …

Naturalmente, mi aspetto un tuo commento in merito, fammi sapere se hai trovato utili queste informazioni, cosa ne pensi, a cos’altro ti piacerebbe trovare risposta … ehi, se ti piace la forza di un gruppo e di una community contribuisci anche tu a farla crescere!!!

Buona giornata!

Roberto

DOMANDE E RISPOSTE

Domanda n° 1: “Che fine fanno i soldi che ho sul conto corrente se la mia banca fallisce?”

 R: “Fermo restando che il fallimento di una banca italiana è assai improbabile dopo gli interventi recenti decisi dal Governo, ogni conto corrente è comunque garantito dal Fondo di tutela dei depositi fino ad un importo massimo (per persona e per istituto) pari a 103.291 € in caso di fallimento dell’Istituto”.

Domanda n° 2: “E se il conto è co-intestato?”

R: “La copertura del Fondo è per ogni depositante, per cui se il conto è intestato ad esempio a marito e moglie, la garanzia è pari a circa 206.000 €”. In caso di somme maggiori per avere le stesse tutele occorre dividerle su più conti aperti presso banche diverse tra loro. Per maggiori informazioni su questo tema vedi www.fitd.it”.

Domanda n° 3: “Questa copertura vale anche per i fondi comuni monetari?”

R: “No, tuttavia è importante ricordare che i fondi hanno un patrimonio separato da quello dell’istituto bancario che lo ha commercializzato e anche dalla SGR che lo gestisce. In poche parole, non ci sono rischi legati all’ipotetico fallimento di una banca, e questo vale per tutti i fondi comuni di investimento”.

Domanda n° 4: “E per quanto riguarda Titoli di Stato e Azioni ?”

R: “I Titoli di Stato o Azionari presenti nel dossier titoli di un correntista non fanno parte del patrimonio della banca ma del cliente, la banca nè è semplice custode. Di conseguenza, se anche la banca fallisse, sarebbe compito del commissario liquidatore contattare il cliente risparmiatore e chiedere dove desideri che vengano trasferiti i suoi titoli. Nessun rischio su questo fronte quindi. E’ importante tuttavia comprendere come questo non abbia niente a che fare con un eventuale calo anche considerevole che i titoli azionari potrebbero avere a causa dell’andamento dei mercati azionari“.

Domanda n° 5: “Ma lo Stato garantisce anche per le obbligazioni bancarie? Le ritenevo un investimento sicuro al contrario delle azioni e invece ho visto cos’è successo a chi aveva quelle della Lehmann Brothers!”

R: “Distinguiamo i concetti. Innanzi tutto partiamo dal fatto che quando acquisti un’obbligazione stai prestando denaro (a fronte di un interesse) a un soggetto (che può essere un’azienda privata e quindi anche una banca ma anche uno Stato) che ne ha necessità per sostenere le sue spese e i suoi investimenti. Come tutte le volte che presti soldi ad una persona fisica, anche in questo caso devi quindi mettere in conto la possibilità di non rivedere indietro i tuoi soldi in caso il soggetto fallisca (come è successo a Lehmann) e su questo non c’è alcuna garanzia diretta e generalizzata da parte dello Stato. Naturalmente non tutti i debitori sono uguali ed è molto più improbabile che una Nazione fallisca rispetto ad un’azienda privata ma negli anni corsi abbiamo assistito non solo ai casi Parmalat e Cirio ma anche al problema dei bond argentini per cui occorre fare sempre attenzione e informarsi. Tuttavia, venendo alla domanda relativa alle obbligazioni di banche italiane, pur non essendoci una garanzia assoluta, è anche vero che il Governo per bocca del Ministro Tremonti ha messo in campo parecchi strumenti e garanzie a favore delle banche per impedirne il fallimento e aiutarle in caso di difficoltà. Risposto?”

Domanda n° 6: “Ma adesso che i mercati sono scesi così tanto e io ho perso parecchio anche perchè i miei consulenti non mi hanno detto di disinvestire, cosa conviene fare? E’ un’idea comprare azioni oppure devo vendere tutto e acquistare solo Titoli di Stato che sono più sicuri?”

R: “Questa è la famosa domanda da 1 milione di dollari. Partiamo da due considerazioni: la prima è che devi prenderti la responsabilità delle tue perdite, probabilmente sei stato consigliato poco e male ma tua è stata la scelta di quel consulente e sempre tua la scelta di non occuparti del tuo denaro e di non investire sulla tua formazione in campo finanziario.

Lasciami fare un pizzico di pubblicità: ogni due mesi circa tengo un’edizione del nostro corso migliore, [workshop_what what=”490″ color=”navy”], se solo lo desideri potresti farti un utilissimo regalo e decidere di partecipare, ti garantisco che in sole due giornate ne saprai di più del tuo Direttore di Banca! (d’altra parte il corso è in formula “soddisfatto o rimborsato” per cui non rischi assolutamente niente…).

Tornando alla tua domanda, l’altra cosa da dire è invece che non è possibile suggerirti in poche righe cosa ti convenga fare senza sapere niente di te, della tua situazione finanziaria, della tua età, dei tuoi obiettivi etc. Certo è che, in un’ottica quantomeno di medio termine, investire in azioni oggi appare come la scelta migliore purchè tu abbia la capacità di scegliere le azioni di aziende solide e di prospettiva e non pescare nel mazzo a caso. L’altra possibilità interessante è quella di costruirti un portafoglio di ETF bilanciato e centrato su un equilibrio tra i tuoi obiettivi e le prospettive dei mercati e dell’economia. Come ti ho detto, se serve aiuto siamo qua.”

Roberto

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