SNS Bank: esproprio delle obbligazioni subordinate da parte del governo olandese!

Nel mio intervento durante la parte  del corso [workshop_what what=”490″ color=”navy”]  in cui vengono spiegate le obbligazioni (consiglio assolutamente di partecipare alla prossima data del [workshop_when what=”490″ color=”black”] a [workshop_where what=”490″ color=”black”]) ho accennato alla nazionalizzazione della banca olandese SNS, vicenda che reputo importante per l’esproprio delle obbligazioni subordinate da parte del governo, con le conseguenze immaginabili per i possessori dei bond.

Cosa è successo? Ecco le parole  del ministro delle finanze olandese Jeroen Dijsselbloemle: «Tutti coloro che detengono obbligazioni subordinate di Sns Reaal e Sns Bank subiranno un esproprio (…) Ritengo che questi titoli dovranno essere rimborsati a zero euro, al pari delle azioni (…) Per salvaguardare la stabilità finanziaria, non ho altra scelta che la nazionalizzazione, perché altrimenti Sns andrebbe in bancarotta»

Eppure, la quarta banca olandese, paese considerato tra i più solidi in Europa, aveva superato i vari stress test condotti dalle autorità finanziarie europee per verificare la solidità finanziaria delle banche. Anche i rating non segnalavano una situazione critica al punto da mettere in allarme i risparmiatori, tra cui anche molti italiani che, allettati dagli interessi offerti dai titoli subordinati e rassicurati dal paese dei mulini a vento (e della bolla speculativa dei tulipani della prima metà del XVII secolo… per saperne di più leggi al riguardo l’articolo scritto da Roberto Pesce nell’ottobre 2011) avevano fiduciosamente investito nei titoli SNS.

Quindi, tecnicamente parlando, la banca non va in default, ma viene nazionalizzata e gli investitori vengono separati in due plotoni: dal un lato azionisti e obbligazionisti “subordinati” che vengono espropriati dei loro titoli, dall’altro correntisti e obbligazionisti “senior” che vengono tutelati (anche se il ministro olandese aveva pensato di azzerare anche i bond senior ma, considerando le probabili e inimmaginabili turbolenze che ciò avrebbe causato sui mercati finanziari, ha fatto dietro-front almeno su questo punto).

Durante il corso INVESTIRE IN OBBLIGAZIONI (prossima edizione da non perdere il [workshop_when what=”492″ color=”black”] a [workshop_where what=”492″ color=”black”]) parleremo in dettaglio della classificazione dei bond.

Al momento, senza scendere in tecnicismi, è tuttavia importante sapere che il debito emesso da una società non è tutto uguale ma si distribuisce su una scala che determina le priorità di rimborso in caso di fallimento.

Al vertice della scala, quindi con il maggior grado di garanzia, ci sono i titoli garantiti da un qualche asset mentre al gradino più basso stanno le cosiddette “perpetual”, titoli molto più simili alle azioni che alle obbligazioni classiche. Le obbligazioni cancellate dalla SNS fanno parte della categoria più tutelata tra le subordinate e sono abbastanza diffuse tra i risparmiatori che spesso non vengono edotti del maggior rischio rispetto alle più tradizionali “senior” o se ne sono consapevoli lo sottovalutano e si focalizzano solo sul maggior rendimento offerto, ignorando il famoso detto per il quale  “in finanza non esistono pasti gratis”.

Alla luce di quello che è accaduto in Olanda la speranza è ovviamente che rimanga un caso isolato, ma vista la situazione non proprio rosea in cui versano le banche in genere (e qualcuna in particolare…) e gli ostacoli all’intervento dei governi, debito pubblico elevato in primis, è consigliabile verificare le proprie posizioni, a maggior ragione in virtù di quanto è successo per esempio a Cipro e delle successive dichiarazioni rilasciate a Bruxelles.

E’ opportuno ribadire il concetto più volte citato da Roberto Pesce durante i seminari, relativo alla necessità di investire sulla propria formazione per conoscere i mercati nei quali si intende operare evitando così di delegare incautamente ad altri le nostre decisioni in ambito finanziario.

Michele Colosio

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