21 cause di fallimento nel trading in azioni (prima parte)

Più volte in passato mi hai sentito affermare quanto valga la pena formarsi e informarsi in merito all’abilità di saper investire in prima persona i propri risparmi riducendo al minimo il ricorso ad intermediari (banche, consulenti, promotori etc.) ma, d’altro canto, approcciandosi ai mercati finanziari (e a quelli azionari in particolare) con cognizione di causa, utilizzando (almeno) una strategia e un “piano di battaglia” rigoroso e accurato.

Investire il proprio denaro ed in particolare investire in borsa (facendo investing o trading in azioni, ETF o fondi comuni), è infatti a mio modesto parere una delle strade più certe e sicure per costruire benessere finanziario personale e familiare a lungo termine.

Una cosa sola, tuttavia, non mi hai mai sentito dire, ossia che riuscire a estrarre denaro sistematicamente dai mercati sia facile. Mettiamolo bene in chiaro ancora una volta: guadagnare con costanza e al riparo dei rischi è tutt’altro che semplice, è sicuramente fattibile ma pensare al trading o a altre forme di investimento come a “denaro facile” è una stupidata colossale.

La dinamica dell’investire in borsa non è stata concepita per far guadagnare tutti, sicuramente non per far guadagnare chi vi si approccia in maniera distratta, causale, ingenuamente fiduciosa (me lo ha consigliato un mio amico …) e senza conoscere le regole del gioco.

In effetti, fare trading in azioni o in altre forme di investimento (opzioni, forex etc.) è quanto di più ingannevolmente semplice possa esistere: sono sufficienti un conto corrente bancario e un paio di clic sul computer.

Esistono però miriadi di errori o di “cause di fallimento” in cui si può incorrere.

L’articolo di oggi è dedicato a metterti in guardia da alcuni tra i più comuni.

21 CAUSE DI FALLIMENTO NEL TRADING IN AZIONI

  1. Agire senza una metodica precisa e un proprio “piano di battaglia” (trading plan)
  2. Agire sulle base dei “sentito dire”, dei “consigli degli esperti” o delle “dritte”
  3. Agire colti da ispirazione sovrannaturale: “Me lo sento, andrà su!”
  4. Non utilizzare una metodica per valutare e prevedere l’andamento dei mercati e dei titoli. Per investire in azioni sono solo due: analisi tecnica o analisi fondamentale
  5. Farsi guidare dalle emozioni negli investimenti
  6. Cercare di anticipare i mercati piuttosto che seguirli. Pochi detti di borsa sono così veritieri come “Trend is your friend“. Nella vita in genere muoversi contro corrente paga poco, in borsa niente
  7. Mirare al singolo investimento senza averlo inquadrato all’interno della propria “asset allocation“.
  8. Mediare a ribasso (uno degli errori più comuni e più devastanti, ahimè spesso consigliato anche dai cosiddetti esperti). Come dire: “Ho scommesso 1.000 € sul cavallo Jesper vincente, Jesper ha perso la gara e io i miei soldi. Adesso mi sembra un’idea geniale scommettere altri 1.000 euro sullo stesso cavallo, così se questa volta vince faccio pari!” Ma, di grazia, se Jesper ha perso sinora, per quale ragione improvvisamente dovrebbe mettersi a vincere? Non ti sembra un’idea più astuta accettare che sia andata male, lasciar perdere il povero Jesper, e puntare il denaro rimasto su un altro cavallo che invece abbia dato miglior prova di sè? E poi, chiediti onestamente cosa vuoi: una rivincita su Jesper (per il tuo ego) o rifarti delle perdite e magari tornare in attivo (per il tuo portafoglio)?
  9. Accanirsi su investimenti o consulenti perdenti (corollario della precedente)
  10. Evitare di accettare e tagliare le perdite. Così, invece di aver perso il 5% e di trarne una salutare lezione, ti ritrovi disperato e sotto del 45%, che neanche il tuo Santo Protettore ormai sa più come aiutarti…

Al prossimo articolo per la seconda raffica delle cause di fallimento e dei tipici errori nel trading.

Buona settimana, Roberto.

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