L’importanza delle idee chiare nel trading … e nel poker?

Il TRADING e, in generale, tutta la sfera di attività legate agli investimenti finanziari e alla borsa appaiono ingannevolmente a  chi vi si accosta per la prima volta estremamente semplici e redditizie ma in realtà nascondono non poche insidie. Insidie che, inevitabilmente, conducono i principianti a perdere sistematicamente tempo e denaro.

In effetti, cosa può apparire più semplice di premere alcuni tasti su un computer, collegarsi al proprio conto corrente online e alla propria piattaforma di trading (ormai offerta anche dalla Cassa Rurale di Roccacannuccia all’interno dei propri servizi bancari), premere con fiducia il tastone BUY e quindi magari dopo pochi giorni raccogliere dei bei profitti con cui spassarsela? Altro che lavorare in fabbrica o in ufficio per 8 ore al giorno… soldi facili!!! Questa si che è vita!!!

Già… soldi facili, vero, ma per chi?

Così ad occhio mi vengono in mente due categorie di sicuri vincitori in questo “grande gioco della borsa” : chi lo gestisce (e quindi banche, società di investimento, le borse stesse che, te lo ricordo, sono a loro  volta società commerciali…) e chi lo sa realmente giocare, ossia i trader esperti che traggono i propri profitti dagli errori e dalle presunzioni dei principianti di cui riescono con relativa facilità a prevedere e leggere le mosse (per la verità piuttosto scontate) e, conseguentemente, a trarre profitto muovendosi solitamente in direzione opposta.

Uno dei miei principali mentori americani era solito ripetere questa frase: “As traders, we don’t trade stocks. We trade people!” che anche se non letteralmente suona molto vicina ad uno dei detti tipici del poker: “Quando ti siedi ad un tavolo stai molto attento e, se non hai identificato nei primi 30 minuti chi è il “pollo” inizia a preoccuparti. E’ molto probabile che il pollo sia tu“.

In effetti, il poker e il trading hanno molte cose in comune: sono entrambe attività che hanno a che fare con il denaro, entrambe illudono i principianti con una solo apparente semplicità, entrambe favoriscono nettamente chi possiede esperienza e conoscenza rispetto a chi non ne ha, mettono in ballo sia aspetti di razionalità e di calcolo che una grande dose di emotività, ti possono condurre a grandi guadagni o a grandi perdite anche in pochissimo tempo.

Il problema essenziale alla fin fine si riduce a questo: hai le idee chiare su come funziona questo “gioco” oppure no?

Speri che il vento giri a tuo favore oppure riesci a prevedere da che parte sta per soffiare e di conseguenza orienti le tue vele?

Il punto essenziale è tutto qui. Avere o meno le idee chiare, che poi tradotto significa avere un piano (trading plan) e un metodo affidabili e funzionali, per quanto semplici ed essenziali possano essere.

Se li hai, puoi iniziare a cercare di giocare per vincere.

Se non li hai, e non vuoi perdere tempo e denaro, accetta un consiglio: lascia perdere o impegnati a procurarteli.

Nel primo caso nessun grosso problema, si può vivere benissimo anche distanti dalla borsa, dalle azioni e senza far rendere il proprio risparmio.

Nel secondo caso, se ti va, il [workshop_when what=”488″ color=”black”] terrò la prossima edizione del mio corso di base sul trading [workshop_what what=”488″ color=”navy”], potrebbe essere la tua occasione per capire come giocano i professionisti.

Oltretutto, è un corso “soddisfatto o rimborsato” per cui … cosa stai aspettando?

2 commenti

  1. giulio

    13 anni fa  

    Buongiorno,

    ho trovato interessante il suo articolo e volevo porle qualche domanda riguardante il legame tra il poker e il trading e in generale la vita lavorativa:il poker può essere veramente considerato come uno strumento per migliorare le proprie qualità nella vita lavorativa? o personale? Giocare a poker come esercizio di trading?
    Inoltre le volevo chiedere se conosce qualche libro che parla proprio di questo rapporto.
    Grazie e le auguro una buona continuzione nel suo lavoro

    Cordialmente
    giulio


  2. Roberto Pesce

    13 anni fa  

    Salve Giulio,

    personalmente io gioco a poker a livello “hobbistico impegnato” e ci trovo moltissime cose utili come principi applicabili sia nella vita di tutti i giorni che nel trading. In quest’ultimo caso arrivo a dire che alcuni principi necessari per primeggiare in un campo o nell’altro sono proprio identici.

    Va però anche detto che il 90% di coloro che giocano a poker non arrivano ad approfondirne lo studio ad un livello tale da cogliere questi aspetti per cui direi che mi sembra un pò azzardato considerarlo tout court uno strumento per migliorare vita e lavoro.

    Non conosco libri che sviluppino queste similitudini, in passato avevo letto qualche articolo su riviste specializzate.

    Saluti, Roberto Pesce


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