Mercati azionari a marzo 2012: trend in rialzo ma attenzione alla prossima correzione

Nonostante l’Italia sia ufficialmente in recessione e il mondo intero a partire dall’Area Euro stia in assoluto passando momenti tutt’altro che rosei, molti indicatori di questi mesi ci stanno dicendo che, forse, il peggio potrebbe essere alle spalle.

Certo, molte sono le nubi che permangono e non ci si può certo lasciar andare ad annunci trionfalistici, ma sembra tramontare la prospettiva concreta di un default rovinoso dell’Italia e dell’intera Eurolandia al suo seguito, e ciò soprattutto grazie all’azione efficace dei “Super Mario Bros” (al secolo Mario Monti e Mario Draghi) e al decisionismo da loro dimostrato nei pochi mesi da cui sono in sella.

Come sempre, i mercati azionari sono i primi a reagire al clima mutato o, meglio, ad anticipare quelli che si spera possano essere i riscontri positivi che nel giro di un semestre circa si dovrebbero cominciare a notare anche nell’economia reale.

Tutto questo lo possiamo vedere chiaramente nel grafico sottostante che ci mostra l’indice S&P 500 in evidentissimo uptrend anche se proprio in questi ultimi giorni alle prese con una fastidiosa resistenza che ne sta rallentando la crescita.

Grafico settimanale a 2 anni dell’indice azionario USA S&P 500

Come si può notare dal grafico, l’indice si è riportato ai livelli del maggio 2011 ed è in rialzo del 30% circa dallo scorso ottobre.

Attenzione tuttavia per chi opera in core trading o position trading perchè di settimana in settimana è sempre più probabile una correzione, che i media ci racconteranno causata da qualche dichiarazione di Obama, da qualche problema in Grecia o da altre motivazioni più o meno plausibili ma che noi possiamo facilmente intuire dall’abbinamento tra 13 settimane consecutive di rialzo e una resistenza storica piuttosto rilevante con cui ci stiamo confrontando.

In una situazione simile è anche il NASDAQ che, non gravato dalla presenza di banche all’interno dei propri componenti, continua ad essere più rialzista e più forte rispetto all’S&P500 così come sta facendo ormai da più di 3 anni a questa parte (vedi grafico qua sotto).

Grafico settimanale a due anni dell’indice azionario USA NASDAQ COMPOSITE

Anche per il NASDAQ valgono le considerazioni tecniche che abbiamo fatto per l’S&P500 relative alla possibilità di una correzione imminente anche se in questo caso come si può notare la resistenza data dai massimi del 2011 è stata ampiamente sfondata, rimane però una quasi identica prolungata sequenza rialzista e una relazione con l’importante barriera psicologica dei 3.000 punti con la quale confrontarsi.

Il mio outlook è rialzista nel medio termine su entrambi gli indici ma ha senso aspettare la correzione di cui stiamo parlando prima di entrare in acquisto.

Tanto per capire quanto ultimamente i “tori” abbiano decisamente esagerato con i loro festeggiamenti, si noti il grafico di un titolo guida come APPLE (Nasdaq: AAPL) palesemente in impennata iperesteso molto oltre la media mobile a 20 periodi.

Titolo APPLE (Nasdaq: AAPL), grafico settimanale a due anni

La segnalazione di questo titolo, oltre che un ottimo esempio della situazione di “esagerazione a rialzo” che stiamo vivendo in queste settimane è anche una “dritta” che mi piace segnalare ai miei ex-allievi della [workshop_what what=”494″ color=”navy”] (prossima edizione il [workshop_when what=”494″ color=”black”]) che dovrebbero riconoscere tutti i segnali della formazione di un pattern in “climatic sell setup” (operatività contro il trend prevalente) non ancora esattamente maturo (manca il segnale di inversione) ma che se seguito con attenzione potrebbe riservare delle buone soddisfazioni.

Di solito non è mio costume segnalare titoli ma, a buon intenditor …

Prima di concludere l’articolo esaminando il mercato nostrano, segnalo a chi trovasse interessanti queste considerazioni relative ai grafici e desiderasse capire come fare a sfruttarle per il proprio profitto, la partecipazione al seminario [workshop_what what=”488″ color=”navy”] che condurrò il  [workshop_when what=”488″ color=”black”] a [workshop_where what=”488″ color=”black”].

Si diceva della nostra tanto bistrattata Italia … cosa sta succedendo all’interno dei nostri confini?

Beh, anche qua si notano segnali importanti dopo un 2011 estremamente negativo che aveva visto l’indice FTSE MIB scendere di circa il 43% ma che ora sembra in netta ripresa, oltretutto con un trend a rialzo che sembrerebbe più sostenibile rispetto a quelli degli indici americani anche se lui stesso alle prese con una resistenza piuttosto rilevante.

Indice azionario italiano FTSE MIB, grafico settimanale a due anni

Quello che si può notare dal grafico del FTSE MIB è anche la grossa differenza del trend degli ultimi due anni rispetto a quelli relativi ai mercati americani, chiaro specchio della situazione molto caotica e difficile che il nostro paese sta attraversando ormai da molto tempo. Qui la vediamo riflessa attraverso lo specchio dei mercati azionari mentre quasi tutti i giorni i telegiornali ci aggiornano sulla situazione del famigerato spread” del debito pubblico, di fatto stiamo parlando di due facce della stessa medaglia.

Al proposito di “spread” e di mercato obbligazionario, sembra che per adesso io stia vincendo la “scommessa” in cui mi ero pubblicamente sbilanciato nello scorso novembre (CLICCA QUA se vuoi rileggere l’articolo)in cui dichiaravo i miei acquisti di BTP proprio all’apice della crisi di sfiducia sull’Italia e con i rendimenti alle stelle.

Chi mi ha seguito in quell’operatività dovrebbe trovarsi in guadagno di circa un 10% nei 5 mesi finora intercorsi, a dimostrazione di come anche sui mercati obbligazionari si possa fare un minimo di trading efficace, francamente spesso senza nemmeno dover fare ragionamenti troppo complicati.

Se come penso lo spread e i rendimenti dei nostri Titoli di Stato continueranno a scendere nei prossimi mesi, ricordo a tutti che questi potrebbero essere gli ultimi momenti in cui si possono ancora comprare BTP con rendimenti abbastanza interessanti anche se decisamente inferiori a quelli strappati a fine 2011.

Per chi volesse parcheggiare un pò di liquidità su questi strumenti vale la pena farci una pensata.

Roberto Pesce

10 commenti

  1. Bruno

    12 anni fa  

    Mi sembra che AAPL ti abbia un po’ smentito….e che stia “sfrecciando” verso i 600 dollari….o no ?


  2. Roberto Pesce

    12 anni fa  

    Ciao Bruno, per niente, se leggi con attenzione ho scritto che si sta formando un pattern “climatico” ma che non è ancora maturo, il che è per l’appunto quello che sta succedendo.

    Fermo restando che non stiamo parlando di una scienza esatta, in realtà più continua a salire “dritto per dritto” più dovrebbe stornare velocemente quando si deciderà a farlo (e per l’appunto rimaniamo in attesa di un segnale di inversione che ci segnali il momento per agire).

    Vediamo come si evolve la situazione …

    Ciao, Roberto


  3. Ivan

    12 anni fa  

    E’ sempre un piacere leggere il blog…..sopratutto se guarnito da qualche consiglio tecnico…..
    Buon trading!
    Ivan


  4. Andrea

    12 anni fa  

    Bellissimo articolo! Complimenti Roberto!

    Sì, mi ricordo benissimo il tuo articolo sui BTP.
    Infatti, trovandomi d’accordo con la tua “visione”, ho aumentato in quel periodo l’esposizione sul CCT 1dic14 che avevo già in portafoglio, mediandolo fino 96. Adesso quota sopra i 98.
    E non dimentichiamo che l’1/6/12 avrò una ricca cedola semestrale (rapportata ai rendimenti che avevano i BOT a novembre scorso).

    Attendo con ansia nuove iniziative e vostri corsi relativi al mondo obbligazionario (titoli di stato e corporate).

    Ero sul titolo Apple a dicembre, ma ho alzato troppo (e troppo presto gli stop) e mi sono perso una fase di crescita incredibile. Peccato!
    Dopo che il “treno Apple” era partito, non ho più trovato un giusto frangente per entrare e mi sono orientato su altri titoli Nasdaq (che mi stanno dando comunque buone soddisfazioni).

    Buon trading a tutti!

    A.M.


  5. marco

    12 anni fa  

    ciao roberto , bellissimo il post .
    con questi articoli ci sei di grandissimo aiuto, non solo per i titoli stessi che commenti, ma anche per avere una idea generale del mercato , spiegata in maniera chiara come sai fare tu. continua così. marco


  6. Pietro

    12 anni fa  

    Ciao Roberto,
    sono del tuo stesso avviso su un imminente storno (o almeno lo spero avendo il lyxor etf xbear ftse mib) del nostro indice, il problema è.. quando?
    Io mi sono fatto l’idea che l’indice reggera’ indicativamente bene fino al 26/28 marzo per poi avere una correzione agli inizi di aprile.
    E sul famoso detto “Sell in may and go away”.. cosa ne pensi quest’anno?


  7. Alessandro

    12 anni fa  

    Ciao Roberto,
    come al solito hai scritto un articolo molto interessante anche perchè e soprattutto perchè hai dato spiegazioni tecniche. Quando leggo articoli di questo tipo, non vedo l’ora di partecipare alla group coaching trading academy per capirne sempre più. A presto. Alessandro


  8. Matt

    12 anni fa  

    Ciao Roberto, complimenti per aver previsto la discesa di Apple. Attualmente ho delle azione Apple, comprate a circa 400$. Dici che è ora di vendere?
    grazie!


    • Cambio Euro Dollaro

      11 anni fa  

      Ciao Matt, mi sai consigliare un sito dove acquistare azioni Apple? Grazie!


  9. Roberto Pesce

    12 anni fa  

    Ciao Matt,

    mi fa piacere saperti alle prese con un “luxury problem” relativo ad APPLE visti i tuoi valori di carico e il prezzo attuale del titolo ^_^ !!

    Se vendere o no non posso dirtelo io perchè dipende innanzi tutto dai tuoi obiettivi con il titolo in questione e che tipo di strategia stai seguendo più altri parametri che sarebbero da prendere in considerazione.

    Ad ogni modo, la cosa più classica che puoi fare se vuoi tenere al riparo i guadagni conseguiti sin qua è seguire il titolo con un “trailing stop” che puoi gestirti manualmente sempre sotto il minimo dell’ultima candela settimanale.

    Un saluto e a presto, buon trading!

    Roberto


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