Trada… dove ti porta il Mercato!

Lo scorso 14 marzo in un articolo pubblicato in questo blog, Roberto Pesce ha illustrato con la solita chiarezza e precisione il quadro del mercato azionario USA degli ultimi mesi, prendendo in esame un importante titolo d’oltreoceano e concludendo con  l’andamento della Borsa di Milano e con gli (ormai) super noti BTP (CLICCA QUI se vuoi rivedere l’articolo in questione).

Proprio in relazione a quell’articolo, e più ancora in riferimento ad un interessante commento allo stesso in cui un lettore rilevava come APPLE (Nasdaq: AAPL), il titolo esaminato, non fosse al momento “sceso” come predetto da Roberto, ho voluto approfondire l’analisi grafica dell’evoluzione del mercato americano dell’ultimo mese, ed è nata questa mia riflessione a voce alta (faccio comunque presente che a quel lettore era stata fornita immediatamente una dettagliata risposta da parte dell’autore).

La riflessione ha dato origine alla scelta del titolo di questo articolo.

Ho chiaramente voluto parafrasare il noto romanzo di Susanna Tamaro “Va dove ti porta il cuore” con un messaggio tuttavia diametralmente opposto a quello del libro, ovvero quello di non seguire i “sentimenti” quando si fa trading ma di analizzare in modo freddo e distaccato quello che sta accadendo nel mercato, attraverso lo studio dei grafici, per trarne profitto.

Perché dico questo? Torniamo all’articolo del 14 marzo.

Roberto Pesce faceva giustamente notare quanto il mercato avesse “esagerato” al rialzo, con quasi 13 settimane di up trend mettendo a segno un + 30% in poco più di tre mesi!!! In poche parole, richiamando l’attenzione dei lettori rispetto quello specifico contesto di “esagerazione”, stava sottolineando tre cose:

  1. non era opportuno in quel momento scommettere su time frame lunghi (settimane/mesi) per entrare in long (acquisto);
  2. quanto potesse essere redditizio, per chi ha partecipato ai corsi “avanzati” di trading da lui stesso condotti, utilizzare alcune tattiche per sfruttare degli storni (più o meno importanti) che si sarebbero potuti sviluppare a breve/media scadenza;
  3. ultimo, ma non meno importante, ricordarsi che, senza un evidente segno di inversione, il mercato procede imperterrito nella sua direzione…detto, fatto!

Vediamo subito il grafico dell’indice S&P500 con candele settimanali alla chiusura di venerdì 13 aprile 2012

Indice S&P 500 del 13 aprile – grafico settimanale

Rispetto al grafico dell’ articolo di metà marzo, in cui l’indice si era fermato in area 1370 punti – sul livello del precedente massimo di maggio 2011 – adesso si può notare come sia stata rotta con forza quella resistenza, ma che le successive tre candele non abbiano proseguito con altrettanto vigore; anzi si sono appaiate sugli stessi livelli di apertura e chiusura (in maniera alternata tra loro) e la candela successiva – l’ultima sulla destra del grafico – ha chiuso in forte ribasso, portandosi sugli stessi livelli del massimo cui si faceva riferimento poco sopra in area 1370 punti (tra l’altro quest’area era stata testata brevemente come resistenza anche a marzo scorso).

Pertanto, tornando sull’operatività attuale ed al titolo dell’articolo: “Trada… dove ti porta il mercato” e non il cuore, per avere un “consistente” segnale ribassista, la prossima candela deve continuare il movimento verso il basso, mantenendo la chiusura abbondantemente sotto la zona 1370  e analizzare  come si comporta nel successivo target a 1340 – precedente ed importante resistenza.

Questo perché se il primo livello di 1370 o il secondo a 1340 punti funzionassero come supporto, avremmo graficamente una prosecuzione del movimento rialzista in core trading e non un’inversione del trend!

Guardiamo invece cosa succede in un orizzonte temporale più corto o, come si dice tecnicamente, nel time frame inferiore a quello appena descritto.

Indice S&P 500 del 13 aprile – grafico giornaliero

Qui le cose sono assolutamente diverse.

Si possono notare due elementi assai importanti che definiscono l’interruzione della fase di rialzo già in essere: due massimi laterali del 2 aprile e del 27 marzo scorsi, e la forte rottura al ribasso del minimo rispetto ai suoi precedenti omologhi che, tra l’altro, non erano più crescenti fra loro.

Graficamente bastano pochissimi passi per definirla una fase decrescente al 100% ma, quel che è certo, è terminata quella rialzista!

L’ultima analisi la riservo ad un time frame molto più lungo, prendendo in esame ancora S&P 500 negli ultimi quattro anni con candele mensili.

Indice S&P 500 del 13 aprile – grafico mensile con ultima candela in formazione

E’ doveroso specificare che la valutazione grafica bisogna farla con candele complete, quindi in questo caso dovremo aspettare la fine di aprile, ma appare piuttosto verosimile uno storno (pausa) dell’indice verso la media mobile a 20 periodi (linea blu), situazione paragonabile ad un atleta che al termine di una lunga corsa si volesse riposare… rimane l’interrogativo se la sua pausa duri una bevuta di integratori o un pranzo luculliano!!!

Termino questa “immersione” nell’analisi tecnica con quattro istruzioni per l’operatività attuale:

  1. Non avere fretta nel volere entrare nel mercato se un trend consolidato inizia a vacillare e si vuole subito “entrare” sulla ipotetica nuova fase che si deve ancora formare. Mai cercare di anticipare il mercato!
  2. Quando i mercati sono incerti, scegli time frame più corti per non rimanere “ingabbiati” in nuovi cambi di direzione, “false partenze” o fasi laterali molto lunghe. Muoversi a piccoli passi nelle fasi di transizione!
  3. Sii particolarmente esigente (graficamente) nella scelta del titolo da tradare. Quando la massa corre a perdifiato in un verso tutti corrono più o meno velocemente nella stessa direzione, quando si va in ordine sparso la possibilità di cambiare traiettoria è molto più concreta!
  4. “Last but not least!”… se hai frequentato uno o più corsi con Roberto Pesce, non perdere tempo e riguardati il consistente materiale che ti è stato consegnato. Riuscirai a trarre benefici in qualsiasi direzione si dirigerà il mercato!

Se invece non hai ancora partecipato, smetti di leggere e iscriviti subito alla prossima edizione del corso [workshop_what what=”488″ color=”navy”] il [workshop_when what=”488″ color=”black”] a [workshop_where what=”488″ color=”black”]

Un caro saluto e … buon trading!

Enrico Vigo

3 commenti

  1. Anna

    12 anni fa  

    Bell’articolo Enrico.
    hai fatto un’analisi accurata e corretta , della situazione attuale. il confronto dei vari time frame è veramente utile ed determinante per costruire delle valutazioni di un certo spessore.
    ho acquisito leggendo il tuo articolo una consapevolezza in più e cioè quanto sia sensato in un mercato così incerto e volatile operare in frame time più corti.
    Grazie


  2. massimo de gregorio

    12 anni fa  

    Bell’articolo, Enrico! Avendo frequentato i corsi di Roberto ed avendo approfondito alcuni aspetti tecnici ed emotivi con te, non posso che convenire al 100% rispetto ai pochi, brevi e chiari concetti che hai espresso. Mi sento, tuttavia, di aggiungere una considerazione che credo importantissima. Poichè soprattutto all’inizio dell’attività di trader le informazioni da gestire ed analizzare sono moltissime (dall’analisi grafica multi-time frame, al rapporto rischio/guadagno, ad alcuni elementi di analisi fondamentale, supporti e resistenze, money managemente e tutto il resto del mega bagaglio imparato da Roberto) è molto facile che alcune informazioni prevalgano facendo commettere al novizio degli errori di valutazione generale (sebbene la sua analisi gli sia apparsa profonda ed accurata) . Quindi soprattutto all’inizio le somme tradate dovranno essere piccole ed il rischio potenziale dell’operazione (sempre in agguato) dovrà essere “sopportabile comodamente” per il trader, che solo così potrà evitare di farsi demoralizzare e soprattutto potrà evitare di aumentare la probabilità di commettere successivi errori nella gestione delle sue posizioni. Solo così potrà evitare di perdere fiducia e passione in questa stupenda attività “imprenditoriale”. Non parliamo, poi, di chi si cimenta nell’arena del trading senza alcuna formazione. Egli sarà portato a spasso dalle sue emozioni (avidità e paura) e, inesorabilmente, finirà per appartenere alle statistiche sulla “mortalità operativa” dei trader….


  3. Ivan

    12 anni fa  

    Ciao Enrico,
    mi allineo anch’io agli altri : complimenti per l’articolo.
    E’ sempre un piacere leggere articoli tecnici e farne buon uso insieme a tutte le nozioni ricevute ai corsi.
    buon tading!


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