[Q&A] TFR o Fondi pensione?

Alcuni giorni fa ho ricevuto da Giovanni questa domanda:

Ciao Roberto, vorrei sapere cosa ne pensi dei fondi pensione rispetto al TFR. Anni fa quando sono stati introdotti i fondi pensione tutti sconsigliavano di adottarli. Oggi è cambiato qualcosa? Il mio promotore di Banca Mediolanum vorrebbe farmi girare il mio TFR sui fondi. Immagino che ne ricaverebbe un buon guadagno lui stesso in persona. E a me cosa conviene?
Mi ha spiegato che il trattamento fiscale (le tasse) da pagare alla riscossione sono del 25% col TFR e a partire dal 15% fino al 9% con i fondi. Sono l’unico elemento decisivo per la scelta o il mio promotore non mi ha detto tutto quello che dovrei sapere? Certo di una tua risposta in privato o sul blog ti saluto cordialmente.
PS: ti informo che dopo il corso in ETF di Aprile sono in guadagno di 1000 € (la posizione è ancora aperta) e sto aprendo il conto Fineco per spostare i titoli così potrò utilizzare lo stop loss-trailing stop. A proposito, hai mai affrontato l’argomento sul blog?
Un abbraccio, Giovanni

Ciao Giovanni, grazie per la domanda anche perchè tocchi un argomento di interesse molto diffuso, complimenti per i risultati he stai ottenendo con il trading e stai sicuro che fin dai prossimi post affronterò gli argomenti che mi hai suggerito.

Venendo invece alla tua domanda su fondi pensione e TFR, dal momento che la previdenza non è la mia area di specializzazione primaria, ho coinvolto per risponderti Michele Colosio, consulente finanziario indipendente che ha proprio nell’area dell’analisi previdenziale personalizzata una delle sue principali sfere professionali.

Michele è persona di grande competenza con cui mi sento in notevole sintonia di vedute anche se facciamo due lavori diversi, essendo lui un consulente personale mentre io lavoro sulla formazione e sul coaching. L’idea, se apprezzerete il suo intervento e l’argomento in generale, è quello di coinvolgerlo maggiormente in futuro in modo da arricchire sia il blog che la proposta di strumenti per accrescere il proprio benessere finanziario.

Come sempre, invito tutti i lettori a lasciare un commento sotto il post per farci sapere se volete che insistiamo sul tema previdenza o se avete apprezzato il coinvolgimento di Michele Colosio a cui a questo punto lascio la parola.

TFR O FONDI PENSIONE ? RISPONDE MICHELE COLOSIO

La materia della previdenza integrativa è molto complessa e articolata e andrebbe affrontata caso per caso in relazione alla situazione personale del lavoratore (età, professione, reddito, esigenze, ecc.). Premesso questo, è tuttavia possibile dare alcune indicazioni generali.

Come scritto da Giovanni, uno degli aspetti principali riguarda il diverso trattamento fiscale dei prodotti di previdenza complementare rispetto al TFR: al raggiungimento dell’età pensionabile, le prestazioni del Fondo Pensione sono tassate con un’aliquota variabile dal 15% al 9% in funzione degli anni di permanenza nel fondo, anziché all’aliquota media IRPEF dell’ultimo quinquennio come avviene per il TFR (mai inferiore al 23%).

Un altro aspetto da tenere in considerazione è la rivalutazione di quanto accantonato.

Il TFR si rivaluta annualmente nella misura del 75% dell’inflazione + 1,5% (in pratica questo garantisce almeno la protezione contro la perdita del potere d’acquisto fino a un tasso d’inflazione del 6%), mentre il rendimento del Fondo Pensione dipenderà dalla linea di investimento scelta (garantita, obbligazionaria, bilanciata, azionaria, ecc.) e dall’andamento dei mercati finanziari nel periodo di accumulazione.

Tra gli altri aspetti da tenere in considerazione, riguardo ai fondi pensione, possiamo indicare:

  • Il diritto alla prestazione pensionistica si acquisisce al momento della maturazione dei requisiti di accesso alle prestazioni stabiliti nel regime obbligatorio di appartenenza;
  • Almeno il 50% del montante è erogato in forma di rendita (l’aderente ha facoltà di ricevere, sotto forma di capitale, fino al 50% del montante maturato)
  • Prima della pensione sono riconosciute agli iscritti le possibilità di anticipazione, riscatto e trasferimento (ciascuna facoltà è però soggetta a specifiche condizioni).

Se si opta per la destinazione del TFR ad un fondo pensione bisogna considerare che ci sono tre possibili forme previdenziali:

  • I fondi pensione negoziali, riservati ai lavoratori di una determinata categoria (ad esempio i metalmeccanici hanno il fondo Cometa), che prevedono un contributo aggiuntivo a carico del datore di lavoro
  • I fondi pensione aperti
  • I piani individuali di previdenza (PIP o FIP)

Nella scelta tra una forma e l’altra è bene prestare particolare attenzione ai costi gravanti sui prodotti.

Non potendo in questa sede entrare nello specifico dei singoli fondi, possiamo comunque dire, come certificato dalla commissione di vigilanza sui fondi pensione,  che i costi sono mediamente superiori per i piani individuali rispetto ai fondi pensione aperti e che i fondi negoziali presentano l’indice sintetico di costo inferiore rispetto ad entrambe le altre forme.

Questo aspetto è molto importante perché, per effetto dei rendimenti composti, tali differenze di costo incidono sul rendimento, generando notevoli differenze nel risultato finale a favore dei prodotti meno costosi (soprattutto in un periodo di tempo medio-lungo come quello tipico di un accantonamento previdenziale).

Alla luce di quanto esposto possiamo concludere che:

  • L’adesione aI fondo pensione è fiscalmente più vantaggiosa del TFR in azienda
  • Il mantenimento del TFR in azienda garantisce una rivalutazione certa e definita
  • I fondi pensione consentono di investire parte o la totalità degli accantonamenti nei mercati azionari che, nel lungo periodo, hanno storicamente offerto rendimenti superiori alle obbligazioni (ma non c’è garanzia che ciò avvenga in futuro)
  • I lavoratori dipendenti aderenti ai fondi pensione negoziali, godono del contributo del datore di lavoro
  • I FIP e i PIP sono da evitare per gli eccessivi costi.

Per una scelta consapevole e ponderata è comunque consigliabile sottoporsi ad un’analisi previdenziale dettagliata in modo da stabilire se e quanto è necessario accantonare allo scopo di integrare il reddito in pensione e per orientarsi nella scelta dello strumento previdenziale più efficiente, evitando di sottoscrivere il primo prodotto che viene proposto, ma analizzando le varie possibilità esistenti .

Per contattare Michele Colosio: www.ifaconsulenza.it

Per altre risorse sul tema previdenza: http://www.ifaconsulenza.it/previdenza.html

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