Finanza etica o finanza sostenibile? Potere alle parole

Finanza-SostenibileNel sentimento popolare il termine “finanza” si associa comunemente a due aggettivi: complicata e spregiudicata.

Sul complicata, anche le istituzioni stanno cercando di lavorare per diffondere una maggiore cultura finanziaria.

Sull’idea del profitto a ogni costo, l’immagine da film del trader senza scrupoli che domina Wall Street è difficile da sradicare, ma si stanno diffondendo nuove parole che potrebbero riuscirci.

Le parole che usiamo, si sa, popolano di significati diversi il palcoscenico del nostro cervello e sentire sempre più spesso parlare di finanza sostenibile abbinato al concetto di finanza etica può cambiare i nostri scenari.

Per qualcuno può suonare come un ossimoro al pari di “benzina verde”, ma prima di trarre qualunque conclusione cerchiamo di capire di cosa si tratta, che differenza c’è tra le due e se le parole corrispondono nei fatti a un modo etico o sostenibile di investire.  

Cos’è la Finanza Sostenibile

La finanza sostenibile è un concetto.

Si parla di sostenibilità di tutti quegli strumenti finanziari che consentono di investire in aziende che hanno un’attenzione particolare a temi come: ambiente, aspetti sociali e umani. 

L’insieme dei criteri che vanno a identificare questi aspetti sono raggruppati nei cosiddetti criteri ESG (Environmental, Social and Governance): 

  • Environmental comprende tutti i temi legati all’ambiente che hanno impatto sui cambiamenti climatici come le emissioni CO2, l’inquinamento di aria e acqua, gli sprechi e la deforestazione. Al momento questo è l’aspetto preponderante di cui le aziende ESG si pregiano;  
  • Social comprende tutta la tematica dei diritti umani, le discriminazioni di genere, il livello degli standard lavorativi e i rapporti con le comunità locali;
  • Governance infine è l’insieme dei principi e delle regole che governano una società, come le politiche di retribuzione, la composizione del consiglio di amministrazione, le procedure di controllo e il rispetto delle leggi e della deontologia.

L’approccio alla sostenibilità degli investimenti muove sia a premiare le aziende virtuose che dimostrano un impegno attivo su uno di questi tre fronti, ma anche a escludere dal proprio portafoglio altre aziende. Non investendo ad esempio in società che producono armi o che sfruttano il lavoro minorile.

I principi alla base della scelta sono conosciuti come PRI (Principles for Responsible Investment) – principi per gli investimenti responsabili – di cui l’ONU ha dettato le linee guida e a cui hanno aderito oltre 1200 società di investimento. 

Da qui è nato tutto un filone di investimenti definiti SRI ovvero Investimenti Socialmente Responsabili, costituiti soprattutto da Fondi Comuni, Fondi Pensione, ETF.  

Un esempio per tutti di ETF sostenibile è  l’iShare ESG MSCI EM ETF (codice Isin US46434G8630) che esclude totalmente le aziende produttrici di tabacco e di armi a ogni livello, dalle mine antiuomo alle armi battereologiche.

L’offerta di Investimenti Socialmente Responsabili è in realtà così ampia che, per agevolare la ricerca, anche sul sito di Morningstar esiste una sessione specifica.

Cos’è la Finanza Etica  

La sostenibilità come abbiamo visto è un concetto piuttosto ampio che premia i comportamenti aziendali virtuosi. 

E la finanza etica, cos’è? Si può considerare un sinonimo?

Il binomio finanza ed etica ha una storia lunga che si è sviluppata di pari passo alla crescente necessità di fare banca in un modo diverso sia per struttura, le banche etiche sono costituite in forma di cooperativa,  che di finalità. 

Per fare banca intendo l’attività primaria ovvero quella della concessione del credito.

Tra i servizi più apprezzati delle banche etiche c’è il microcredito cioè l’erogazione di piccoli prestiti a beneficio di microimprese, solitamente individuali, sulla fiducia ed in modo informale, per eliminare ogni spesa burocratica e rendere la loro gestione conveniente.

A rendere famoso nel mondo questo sistema fu un libro “Il banchiere dei poveri” di Muhammad Yunus, banchiere bengalese che nel 1977 fondò la Grameen Bank e che, prestando soldi ai più poveri dei poveri, dimostrò al mondo, non solo finanziario, che il profitto etico è possibile.

Il mondo nel frattempo sembra essersene accorto.

Lo scorso 6 febbraio la fondazione Banca Popolare Etica ha presentato a Bruxelles il suo secondo rapporto sulla finanza etica e sostenibile in Europa. Dal documento emerge che che nel decennio 2007-2017 per salvare dal fallimento le banche tradizionali in difficoltà sono stati spesi 654 miliardi di euro, e nemmeno un centesimo per le banche etiche che hanno di contro incrementato ogni anno i propri rendimenti facendo registrare guadagni tripli rispetto agli altri istituti.

Ognuno tira l’acqua al proprio mulino ovviamente e come per ogni decisione che riguarda il tuo denaro ti invito a una sana critica costruttiva.

Se etica o sostenibile diventino solo parole di cui farsi vanto, strategie per dare nuove sembianze a vecchi sistemi o si concretizzino in azioni e soprattutto in risultati concreti, ce lo dirà solo il tempo. Nulla ci vieta, ora e sempre, di avere i nostri principi e in base a quelli premiare con le nostre scelte aziende o settori di attività, scartandone altri benché profittevoli.

La sensibilità e i valori che ognuno mette nel decidere dei propri investimenti credo sia la vera sostenibilità a lungo termine.     

Giorgia Ferrari 

6 commenti

  1. Susanna

    5 anni fa  

    Grazie mille per questo articolo, risponde a uno dei dubbi che avevo rispetto alla finanza. Vorrei sapere se si tratta l’argomento sostenibilità anche al corso di intelligenza finanziaria? Grazie.


    • Giorgia Ferrari

      5 anni fa  

      Ciao Susanna,
      ti ringrazio io della domanda.
      Tutto il corso di Intelligenza Finanziaria è di fatto impostato nell’ottica dell’etica e della sostenibilità.
      Il denaro come mezzo e non come fine è quasi un mantra per noi.
      Non credo che ci sia una sola persona, tra le migliaia che hanno partecipato, che sia uscito con una visione diversa e senza gli strumenti necessari per capire quale sia la via più sostenibile per se stesso.
      Mi auguro che sarà così anche per te.
      Gio


  2. Andrea G.

    5 anni fa  

    Eccomi qua! Ho dovuto far decantare le idee a caldo che ho avuto leggendo l’articolo. Mi hai portato a riflettere e, forse un pochino, hai piegato il mio pensiero irrazionale che vedeva incravattati paonazzi urlare in quel di wall street 😀
    Poche scuse, volenti o non, il futuro è green, etico (spero) e sostenibile e le nuove generazioni e i meno giovani più lungimiranti sono già all’opera in quella direzione. Personalmente quando faccio trading, analizzando unicamente da un punto di vista tecnico le società, non bado a cosa quella società fa nella sua vita! Sbaglio? Forse si, non lo so! Magari d’ora in poi presterò più attenzione!
    Attenzione che, da qualche giorno, sto ponendo su NextEra Energy! Penso la più grande società americana che fornisce energia pulita e che, stacca una cedola non indifferente!!! Questa società mi sembra in linea con l’articolo e sto facendoci più di un pensierino … certo non sarebbe male avere uno studio approfondito dal buon Massimiliano 😀
    Un buon investimento green a tutti


    • Giorgia Ferrari

      5 anni fa  

      Ciao Andrea,
      mi fa piacere che tu possa aggiungere alle tue analisi un nuovo punto di attenzione.
      Per quanto riguarda NextEra Energy posso dirti che l’azienda, oltre ad avere una marcata connotazione green, dall’analisi dei fondamentali mostra solide basi patrimoniali, un’ottima capacità di produrre reddito (in crescita e con un ROE oltre il 20%) e non evidenzia problematiche di liquidità. Perciò possiamo senz’altro chiedere a Massimiliano di fare un approfondimento.
      A presto.

      Gio


  3. Sara C.

    5 anni fa  

    Grazie Giorgia per questo articolo.
    Sapere che anche Morningstar dedica una parte specifica ad aziende in questo ramo può semplificare la scelta.
    Mi unisco ad Andrea G. nel suggerire un approfondimento di Massimiliano su queste aziende/etf. Buon lavoro!


    • Giorgia Ferrari

      5 anni fa  

      Grazie a te Sara,
      data l’attenzione e la maggior sensibilità che il mercato sta dimostrando su questi temi, sono certa che non mancheranno approfondimenti.
      Voi non esitate a scrivere se avete temi o argomenti di cui vorreste saperne di più.
      Blog, Pagina Facebook, il canale Youtube e soprattutto la Community di Educazione Finanziaria Efficace sono a vostra disposizione per questo.
      A presto e buon lavoro anche a te!

      Gio


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