Per chiudere il cerchio sulla WEB COACHING sulla previdenza a cui ho avuto il piacere di partecipare lunedì scorso su invito di Roberto Pesce, come Pianificatore Previdenziale Indipendente desidero rispondere alle domande dei partecipanti a cui per motivi di tempo non è stato possibile rispondere in diretta.
[N.d.R.: se vuoi vedere la VIDEO-REGISTRAZIONE INTEGRALE della WEB COACHING, CLICCA QUI per scaricarla sul tuo computer]
Giovanna: “Ho lavorato per 15 anni come cantante versando i contributi all’enpals e ora sono autonoma, perderò i contributi dell’enpals o si possono cumulare ?”
Se unificando i contributi da lavoro versati presso i due Enti il lavoratore non dovesse raggiungere il previsto requisito contributivo, l’Inps considera la fattispecie chiarendo che la parte di contributi Enpals può essere trasferita all’Inps e cumulata con quella da lavoro autonomo in modo da ottenere una contribuzione sufficiente alla liquidazione della pensione. Per maggiori informazioni si rimanda al LINK dell’Inps e alle FAQ dell’Enpals .
Ivano: “Io ho un ares fip, mi conviene smobilizzarlo?”
Se trattasi di FIP non è possibile il riscatto totale, ma solo anticipazioni parziali soggette ad un’articolata normativa. E’ invece possibile, trascorsi due anni dalla stipula, il trasferimento dal FIP in un altro prodotto pensionistico (fondo pensione aperto, fondo pensione chiuso o FIP). Non è possibile trasferire la posizione in prodotti che non abbiano tali caratteristiche. Per i piani sottoscritti dopo il 2005 è anche possibile il recupero dei costi pre-contati, ossia i pesanti costi iniziali (caricamenti) che spessissimo sono prelevati all’adesione sull’intera durata del piano (pre-conto).
Monica : “Non ho capito quali sono i fondi aperti”
Sul sito http://www.covip.it/ALBO.ASP è possibile trovare i riferimenti dei fondi iscritti all’albo istituito dalla COVIP, l’autorità che vigila sulle forme pensionistiche complementari istituite in Italia.
Un buon motore di ricerca dei fondi pensione è quello di Morningstar all’indirizzo http://www.morningstar.it/it/lnpscreener/default.aspx?lang=it-IT
Per conoscere le caratteristiche dettagliate dei singoli fondi è necessario accedere ai documenti disponibili sui siti delle singole società.
Maurizio: “E’ meglio sfruttare il contributo datoriale con i fondi negoziali oppure scegliere un fondo aperto, magari più performante?”
Per rispondere alla domanda è necessaria un’analisi dettagliata che tenga conto del costo degli specifici fondi in questione (nell’ipotesi che abbiamo lo stesso rendimento in futuro) e l’esatto contributo datoriale. A livello generale se si è convinti della capacità di un gestore di ottenere costantemente performance superiori al mercato si potrebbe optare per il fondo pensione aperto, ma le analisi in proposito dicono che per il risparmio gestito è molto difficile battere con costanza il proprio benchmark.
Pasquale: “Qual è la differenza tra fondo aperto e PIP ? “
La differenza sostanziale sta nei costi, generalmente più elevati per i PIP, mentre a livello di normativa previdenziale sono equiparabili.
Marco S.: “Se un persona cambia posto di lavoro, automaticamente si blocco il fondo pensione o si riattiva appena si trova una nuova occupazione?”
Cambiando lavoro si aprono diverse alternative:
- RISCATTARE L’INTERA POSIZIONE (soluzione più costosa in termini di tassazione)
- LASCIARE LE RISORSE NEL FONDO O TRASFERIRLE AD ALTRO FONDO PENSIONE (soluzione più economica: non viene tassata!)
Francesca: “Vorrei avere, se possibile, un parere su Programmagarantito quarzo di Postevita. Può essere conveniente investire una cifra di circa 5000 Euro ?”
Lasci perdere, si tratta di una classica polizza index linked di cui in generale sconsiglio l’acquisto in quanto a fronte di costi elevati (caricamento impliciti nella struttura del 5,70%), scarsa liquidità e notevole complessità non offre alcun reale vantaggio rispetto ad un investimento diretto in strumenti efficienti, anzi…
In particolare Programmagarantito quarzo eroga tre cedole sicure a cadenza biennale e una cedola a scadenza che, se ci sarà, dipenderà dall’andamento di un indice azionario in base a complicate formule costruite ad hoc per abbattere le probabilità del cliente di vincere la scommessa sottostante l’investimento.
In conclusione, colgo l’occasione per ringraziare nuovamente Roberto per il suo impegno nel diffondere la cultura finanziaria e i numerosi partecipanti intervenuti.
Michele Colosio, Consulente Finanziario Indipendente – info@ifaconsulenza.it
15 anni fa
Ciao Michele , ti ringrazio di cuore per la risposta dettagliata che mi hai dato e approfitto di questo post per ringraziarti personalmente per la tua disponibilità e competenza che hai voluto condividere con noi attraverso la web coaching dell’altra sera… Ti auguro un buon lavoro e una buona giornata 🙂 . Giovanna
P.S. per Roberto : Dicono che i liguri sono “braccine corte ” ma tu sfati questo detto , perchè la tua disponibilità dimostra il contrario! Anche il tempo è prezioso , e tu hai voluto dedicarcelo gratuitamente … e questo è sinonimo di grande generosità !!! Grazie di cuore e buona giornata ( e buon corso , visto che in questo momento sei a Londra ) :-)))
Ciao . Gio
13 anni fa
gent le dr MICHELE ,io ho un ares fip da 10 anni e vorrei trasferirlo ad un ‘altro fondo,aderisco al fondo gomma plastica dell’azienda,vorrei sapere x favore se mi conviene e come si deve fare ,grazie x l’attenzione
13 anni fa
Gent.ma Sig.ra Patrizia,
il trasferimento dell’intera posizione individuale maturata in una forma pensionistica complementare ad altra forma pensionistica è possibile decorsi due anni dalla data di partecipazione. Le operazioni di trasferimento delle posizioni pensionistiche sono esenti da ogni onere fiscale. Gli adempimenti a carico delle forme pensionistiche complementari conseguenti all’esercizio della facoltà di trasferimento devono essere effettuati entro il termine massimo di sei mesi.
Per quanto riguarda la convenienza, posso dirle che generalmente i fondi pensione di categoria hanno costi di gestione sensibilmente più bassi dei fip ed inoltre consentono di beneficiare del contributo del datore di lavoro. Quindi nella maggior parte dei casi conviene trasferire la posizione dandone comunicazione scritta al fip, però è sempre meglio verificare nel dettaglio le note informative dei prodotti.
Cordialmente
Michele Colosio
13 anni fa
Salve, vorrei un’informazione.Ho sentito che è possibile intestare un un PIP ad un minore a carico e scaricarlo fiscalmente? mi da conferma? Grazie