Dal palco di Zelig a vivere in auto: la triste parabola di Marco Della Noce

Ti ricordi Oriano Ferrari, il capo meccanico della Ferrari di Zelig che ci ha fatto ridere per anni raccontandoci le sue esilaranti avventure tra Gran Premi di Formula Uno, Schumacher e Montezemolo?

Il vero nome dell’amatissimo cabarettista è in realtà Marco Della Noce ed è in questi giorni su tutti i giornali la notizia delle sue vicissitudini che lo vedono attualmente ridotto sul lastrico e costretto a vivere in auto e affidarsi alla solidarietà degli amici e delle persone di buon cuore per poter cercare di sopravvivere e avere un tetto sulla testa.

E’ lo stesso Marco che ne parla nell’intervista a Repubblica TV.

La notizia è di quelle che colpiscono l’immaginario, sia perchè il contrasto tra il mestiere del comico e la tristezza della sua condizione attuale generano un effetto choc su tutti noi che lo ricordiamo sorridente e di successo sia perchè quella di Marco è l’ennesima notizia che riceviamo su una persona di spicco che passa finanziariamente dalle stelle alle stalle in pochissimo tempo.

Quella di Marco Della Noce è purtroppo anche una storia comune a tantissime altre persone che non hanno mai goduto e non godranno mai della sua visibilità, uomini e donne qualsiasi che si ritrovano a faticare finanziariamente a causa di un matrimonio o una relazione finita. La categoria dei padri divorziati come “nuovi poveri” purtroppo non è notizia di oggi così come non lo è quella di decine di migliaia di donne che si ritrovano senza denaro, lavoro, prospettive e spesso anche senza un reale supporto da parte dell’ex coniuge che fino a quel momento rappresentava il motore economico della loro famiglia.

https://www.youtube.com/watch?v=v7hdFwyOIXw

Senza addentrarci nei complicatissimi territori delle separazioni coniugali e del diritto di famiglia ma rimanendo nel nostro contesto legato all’INTELLIGENZA FINANZIARIA e al corretto utilizzo del denaro, cosa possiamo imparare dalla triste storia di Marco Della Noce?

Marco dice: “Sono in questa situazione non per colpa mia …” mentre in un’altra intervista che puoi trovare qui lo ho sentito spiegare: “La crisi del lavoro c’è stata anche per noi, si fanno meno serate …” e affermare infine come la sua situazione attuale sia sostanzialmente stata causata dall’avidità dell’ex moglie e dei legali di parte che gli hanno confiscato i beni e la partita iva inibendogli di fatto la chance di continuare a lavorare.

Per quanto umanamente sia difficile non solidarizzare con Marco e non provare pena per la sua triste parabola (e parlo anche da padre separato, non solo in qualità di coach finanziario), mi sento tuttavia in dovere di far notare come il nostro amico cabarettista di responsabilità ne abbia eccome così come ne ha chiunque si trovi in cattive acque finanziarie.

Il punto è che non è vero quanto sento spesso dire in giro ossia che “il denaro è fatto per essere speso” anzi, questa idea perniciosa è proprio uno dei mali della società attuale, totalmente incentrata sul consumo, sul vivere il presente con abbondanza e sul campare sostanzialmente alla giornata con piena fiducia nel fatto che la buona sorte del momento possa e debba continuare per sempre e che nella vita non possano mai capitare imprevisti e momenti complicati.

Mi spiace ma, da coach e educatore, mi sento in dovere di combattere con forza questa idea. Non è così.

Il denaro non è fatto per essere speso.

Il denaro è uno degli strumenti più importanti che abbiamo a disposizione e va utilizzato mese dopo mese non solo per sopravvivere (mangiare, bere, avere un tetto sulla testa etc.) o per goderci la vita (ristoranti, viaggi, divertimenti, acquisti voluttuari etc.) ma va anche investito per costruire un futuro migliore e, allo stesso tempo, messo da parte in strumenti sicuri proprio per poter avere riserve finanziarie che ci permettano di affrontare e superare crisi ed imprevisti.

Durante i workshop che ho tenuto in giro per l’Italia ho spesso rivolto queste domande ai partecipanti mentre cercavo di insegnare loro alcune regole base di gestione del denaro tratte dal corso INTELLIGENZA FINANZIARIA:

  • Cosa succederebbe se, da un momento all’altro, doveste perdere le vostre entrate e ritrovarvi senza il flusso finanziario in entrata a cui siete abituati?
  • Se aveste improvvisamente bisogno di una somma di denaro importante per affrontare un problema imprevisto o per poter sfruttare un’ottima opportunità di investimento, chi di voi oggi potrebbe firmare senza tanti problemi un assegno di almeno qualche decina di migliaia di euro per farvi fronte?
  • Quanti “mesi di sopravvivenza” avete accumulato nel corso della vostra vita? Quanti mesi potreste andare avanti al vostro tenore di vita attuale se doveste dall’oggi al domani perdere o rinunciare ai vostri abituali flussi di denaro in entrata?

La triste parabola di Marco Della Noce mette purtroppo in evidenza il drammatico risultato di una serie di errori di gestione finanziaria commessi ripetutamente nel tempo perchè, lasciamelo dire, non è ammissibile che una persona di talento che ha lavorato con impegno per decenni debba ad un certo punto della propria vita ritrovarsi nella sua situazione, divorzio o non divorzio.

Se guadagno anche solo 1.000 € al mese e me li spendo tutti sto facendo un grave errore di gestione finanziaria, e sostengo questo con forza nonostante capisca benissimo come 1.000 € al mese al giorno d’oggi siamo davvero pochi per portare avanti una famiglia.

Se però di euro ne guadagno 5.000 mensili o magari per anni anche 10 – 20.000 o più beh, in tal caso il mio errore è ancora più imperdonabile perchè se non capisco che parte di quel denaro deve andare anche a costruire sicurezza e solidità e non solo benessere (concetto della “Fabbrica della Sicurezza” per chi ha partecipato al corso INTELLIGENZA FINANZIARIA) allora davvero non posso poi evocare a mia discolpa il “non ho nessuna responsabilità della situazione in cui mi trovo”.

Ne abbiamo già parlato in uno scorso articolo, il denaro è il risultato delle nostre azioni e lo è sia quando navighiamo nell’oro che quando ci ritroviamo a vivere per la strada.

Quello che vorrei dire a Marco Della Noce se lo incontrassi è di non limitarsi ad usare la sua visibilità per chiedere aiuto o ad appoggiarsi al buon cuore di amici e conoscenti ma di sfruttare la sua situazione pesante per dare una svolta alla sua vita. La sua situazione attuale nasce dall’incrocio di due fattori: circostanze sfortunate ed errori personali. Solo riconoscere questi ultimi e la propria parte di responsabilità potrà permettergli di mettersi alle spalle la sfortuna tanto quanto le cattiverie e le ingiustizie che potrebbe avere subito nell’ambito della sua vita.

Se a noi piace ricordarlo così, ironico e sorridente mentre scherza su Schumacher, Montezemolo e Barrichello, è per lui ancora più importante ricordarsi chi sia veramente, quali siano i suoi numerosi talenti, cosa lo abbia in passato portato a diventare un personaggio pubblico amato da milioni di persone e, soprattutto, rifocalizzarsi non su cosa abbia perso ma su quali siano ancora i suoi sogni e desideri. Tutto ciò, glielo auguro di cuore, potrebbe aiutare Marco a ripartire e a ricostruirsi un futuro che lo veda protagonista della propria vita e non vittima della sua separazione o della cattiveria di chi gli ha fatto causa.

Per tutti noi che forse non andremo mai in tv a raccontare la nostra storia, un monito importante su come il denaro vada sempre usato con saggezza perchè, purtroppo, nel corso di una vita le cose brutte possono capitare a tutti e dobbiamo essere pronti ed avere le risorse per affrontarle.

Roberto Pesce

10 commenti

  1. Daniele

    7 anni fa  

    Ho fatto il Workshop “Intelligenza finanziaria” a luglio 2016 e ad ottobre il successivo corso di tre giorni.
    Con gli strumenti appresi ho potuto costruire – in soli 5/6mesi una fabbrica della sicurezza che tra Gennaio e Marzo 2017, mi ha permesso di vivere, in maniera relativamente serena, i mesi di disoccupazione a cui sono andato incontro per un inatteso mancato rinnovo del contratto di lavoro.
    Ho potuto mantenere il mio tenore di vita, ottemperando a tutti i costi fissi e secondari ma importanti per me. Anzi ho potuto anche continuare ad investire nella stabilità mia e della mia famiglia.
    Molti – anche io in passato – pensano che prenderanno informazioni sui “soldi” quando avranno un reddito maggiore, entrate certe etc. ERRORE.
    L’interesse ad apprendere le informazioni – che Pesce e il suo staff ti daranno – è anzi tanto più grande quanto più piccolo è il tuo paracadute e quanto più lontano è l’atterraggio di sicurezza rispetto ai salti nel vuoto che situazioni precarie e difficili possono rappresentare.


    • Roberto Pesce

      7 anni fa  

      Grazie mille per il tuo commento e la tua testimonianza Daniele. Ti dico la verità, commenti come il tuo mi fanno ancora più piacere rispetto a quelli di coloro che testimoniano come abbiano guadagnato somme interessanti grazie alle strategie di investimento apprese ai miei corsi.

      Il punto è che quello che tu testimoni rappresenta la reale applicazione di uno degli utilizzi più importanti del denaro, che sicuramente non eccita tanto la fantasia quanto il “Ho guadagnato tot mila euro investendo in borsa o comprando case alle aste”, ma che è tuttavia 100.000 volte più importante nel lungo termine per il benessere finanziario di una famiglia.

      Detto in altri termini: la gestione e la sicurezza finanziaria, in scala di priorità, vengono molto prima e sono molto più importanti della ricchezza finanziaria.

      Grazie ancora e alla grande per tutti i tuoi obiettivi.


  2. Anna Maria

    7 anni fa  

    Salve, concordo in pieno quello che ha detto, speriamo poi che riesca a riprendersi senza sperperare …


  3. Loris

    7 anni fa  

    Concordo pienamente questo articolo. A mia volta mi trovo nella stessa situazione di Marco definita dalle stelle alle stalle. Un scorretta gestione del denaro, il divorzio voluto con avidità e cattivireia della mia ex moglie alla quale avevo ingenuamente intestato la casa. Ora alletà di 81 anni mi ritrovo a dover sopravvivere con una pensione di 600 euro mensili.


  4. piergiorgio

    7 anni fa  

    qui non è facile dire qualcosa purtroppo il giudice ti rovina . non è il primo e non sarà neanche l’ultimo ad essere rovinato da un giudice . non voglio mescolare la legge con il risparmio .
    mi astengo


  5. Enzo

    7 anni fa  

    Nella vita è necessario essere “egoisti” e pensare innanzitutto, non solo, a se stessi. L’egoismo ti insegna a pensare in modo da evitare capitomboli. Di storie di matrimoni falliti e di uomini rovinati sono piene le cronache, ma se quegli stessi uomini avessero pensato un po’ più a loro stessi oggi non sarebbero in quelle misere condizioni. C’è una sottile linea che separa l’amore folle dall’odio profondo ed è difficile uscirne indenni se non si è stati egoisti.


  6. giampaolo

    7 anni fa  

    quell’uomo e’ stato uno sprovveduto. rendo noto che oltre alla questione dei soldi esiste tutta una legislazione che favorisce le donne e che rovina gli uomini. e’ una legislazione vergognosa, credo che sia la causa principale del calo demografico.


  7. Luca

    7 anni fa  

    Avere il controllo della propria vita e della propria economia vuol dire proprio crearsi delle rendite automatiche indipendenti dalla propria professione, da mogli/mariti, partita iva, aziende dalle quale si dipende.
    Nel caso di Della Noce, se avesse avuto una cultura finanziaria solida la sua situazione attuale sarebbe stata meno amara.
    Ho letto su corriere.it che un ex meccanico della Ferrari, Pietro Corradini, ha aperto una raccolta fondi per aiutare Della Noce.
    Purtroppo, senza cultura finanziaria, delle entrate aggiuntive come quelle derivanti da raccolte fondi, prestiti di parenti e amici, servono solo a tappare i buchi.

    Grazie Roberto per questo post, aspettiamo il nuovo calendario dei corsi Smartmoney 2018!!!


  8. Francesca

    7 anni fa  

    Ciao Robi, non vedo l’ora di partecipare al tuo corso di Intelligenza Finanziaria a dicembre. Mi sono iscritta quest’estate, ancora prima dei tuoi workshop in giro per l’Italia. Tu un po’ la mia storia la conosci, mi sono costruita un’autostima ed una identità da sola, con fatica. La cosa in cui riesco meglio è il lavoro, da sempre. Guadagno abbastanza ma non sono soddisfatta del mio rapporto con il denaro. Lo spreco. Non ho bisogno di nulla eppure trovo sempre qualcosa da comprare per me o per le persone che mi sono vicino. Ne metto da parte sempre troppo poco rispetto a quello che potrei fare. Voglio diventare più responsabile verso il mio futuro. Un abbraccio. Fra


  9. Tiziana

    7 anni fa  

    Una volta un amico mi raccontò la sua esperienza del suo primo matrimonio, finito non bene, che lo portò ad un passo dal suicidio.
    Disse che ciò che lo fece desistere dal farla finita, oltre al pensiero di due figlie piccole, fu in particolare una domanda: ” Dove ho sbagliato?”. E questo, malgrado l’evidente colpa della moglie..
    Me lo ripete spesso “chiediti -Perchè? -e -Dove ho sbagliato?- perchè a dar sempre e solo la colpa agli altri, dai casini non esci mai”.
    Ecco, questo è un articolo che mi ricorda questa lezione.


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