Il ciclo emotivo del cambiamento è una valle di lacrime

fasi del ciclo emotivo del cambiamentoQuando nel 1979 Don Kelley e Daryl Conner hanno sviluppato l’Emotional Cycle of Change (il ciclo emotivo del cambiamento) pubblicandolo nell’Annual Handbook for Group Facilitators, io ero ancora una bambina con un papà che mi ripeteva sempre: tu nella vita puoi fare quel che vuoi.

Incondizionato amore paterno, pensavo crescendo. Solo due anni dopo averlo perso ho capito che aveva ragione.

In quel momento della mia vita avevo scelto un grande cambiamento e vivevo l’idea del nuovo che mi aspettava con un incosciente entusiasmo.

Ma mentre tutto intorno a me si sgretolava sotto la scure delle mie scelte, o per le loro conseguenze, io precipitavo come chi tenta di salire un monte di ghiaia perdendo la presa a ogni passo.

Non sapevo che era necessario sprofondare. Necessario, non gradito. Toccare la cosiddetta valle della disperazione è stato terrificante.

Una di quelle sensazioni che ti rimangono sepolte dentro a futura memoria segnando solchi indelebili che risuonano nel tempo come un vecchio disco impolverato.

La valle della disperazione non è solo profonda, è tanto ampia quanto noi le concediamo di dilagare.

Il suo confine è l’accettazione.

Un limitare sottile che scorgi all’improvviso senza quasi accorgertene. Un giorno ti alzi e anziché pensare a quanto buia e spaventosa sia la valle semplicemente la osservi e prendi atto.

Ok, è buia.

Guardi su e, se ancora non vedi la luce, in cuor tuo decidi di pensare che ci sia.

Un modo per avere luce c’è sempre, basta cercarlo, basta mettersi a una diversa altezza o prospettiva.

Quando lo fai quello diventa il punto esatto in cui si genera il cambiamento.

Non prima. Non quando pieno di entusiasmo hai imboccato una via che non conoscevi.

E nemmeno quando continui a pensare che tutto sia troppo ingarbugliato e più grande di te da sopportare. Tantomeno quando rinunci.

Il cambiamento è lì al limitare della valle, quando segni un confine e attacchi la risalita.

Nessuno dice che non sia faticoso ma con un buon propellente chiamato fiducia nelle proprie forze si fa. Si può fare tutto.

La fiducia funziona come un cambio shimano.

Più sali più scali le marce e, mentre risali, tutto inizia a mettersi in fila.

Il terreno si fa meno sdrucciolevole, la presa aumenta e la vista si snebbia a rivelare una strada così chiara che pare impossibile non averla notata prima.

Eppure è lì, ti rispecchia, ti appaga, ti gratifica.

Ritorna l’entusiasmo: realistico, vasto e granitico.

Quel periodo della mia vita è quello che Kelley e Corner chiamano ciclo emotivo del cambiamento: un modello composto da 5 fasi che le persone passano durante un cambiamento volontario.

Le fasi sono:

  • Fase 1: ottimismo ingiustificato.
  • Fase 2: pessimismo giustificato.
  • Fase 3: realismo pieno di speranza.
  • Fase 4: ottimismo giustificato.
  • Fase 5: successo

Comprendere le fasi ti prepara all’impatto pratico ed emotivo dei cambiamenti che decidi di fare.

Il 95% delle persone non supera la fase 2.

Ma chi supera la fase 2 finisce per generare un impatto positivo anche sugli altri.

Nel mio lavoro lo vedo ogni volta che aiuto le persone a creare o rilanciare progetti digitali che gli hanno assorbito forze fisiche, mentali ed economiche.

Se hai deciso di intraprendere un grande cambiamento, conoscerle può aiutare anche te.

Fase 1: ottimismo ingiustificato.

Sei una maga dei cuscini ricamati, li regali a Natale agli amici, qualcuno te li chiede per fare a sua volta regali o dediche.

Tutti apprezzano a tal punto che qualcuno ti dice: “dovresti venderli online”.

E così inizi a fantasticare su come produrre cuscini,  farli realizzare ad altri su tue indicazioni per poi venderli attraverso il tuo sito ricercatissimo sul web.

Ti immagini il conto PayPal risuonare di notifiche di incassi, pensi che quella possa essere la svolta di tutti i tuoi problemi finanziari e personali…

Visualizzare, immaginare una situazione è un punto di partenza determinante.

“Se puoi immaginarlo puoi farlo” è una sacrosanta verità, così come è vero che se nemmeno lo immagini difficilmente riuscirai.

Fase 2: pessimismo giustificato.

Le prime difficoltà sono un amaro risveglio.

Sai produrre cuscini, sì, ma non sai nulla di siti, social e marketing. Non ci avevi nemmeno pensato…

Perdi un tempo infinito a cercar di capire ogni aspetto e più ti addentri, più le cose da sapere sembrano moltiplicarsi. Qualcosa fai in autonomia, qualcosa chiedi a tuo cugino e il meno possibile paghi qualcuno che ti aiuti.

Spendi denaro e soprattutto tempo. Ti sembra di lavorare giorno e notte senza ottenere nulla.

L’idea di vendere cuscini online non ti sembra più così vincente, ma hai investito tutto quello che avevi da parte per riuscire nella tua impresa.

Abbandonare ora significherebbe dichiarare a tutti che sei un fallimento anche come persona.

Inizi a cedere.

La tua mente combatterà in ogni modo l’incertezza che percepisce come una potenziale minaccia.

Chi ti è vicino probabilmente rincarerà la dose.

Le paure prendono il sopravvento e precipiti nella Valle della Disperazione.

Nella Valle il 95% delle persone abbandona la propria idea.

Prima di arrivare a quel punto sarebbe stato utile scomporre la tua idea in tanti piccoli obiettivi intermedi o in una versione meno raffinata della perfezione che avevi in mente.

Altrettanto utile è circondarsi delle persone giuste.

Fase 3: realismo pieno di speranza.

Per superare la fase critica della Valle della disperazione occorre rompere lo schema distruttivo e pessimista che hai creato nella tua mente. Smettere di elencarti le pessime cose che potranno succedere, smettere di pensare al futuro, concentrarsi sul qui e ora.

Ritrovare la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità.

Mettere ordine in tutto quello che occorre fare affinché la nostra idea si concretizzi.

Valutare i mezzi (tempo, competenze e denaro) che si hanno a disposizione e decidere piccoli passi concreti da fare quotidianamente verso l’obiettivo.

Fase 4: ottimismo giustificato.

Ogni piccolo traguardo giornaliero che raggiungi, festeggiati: alimenta l’ottimismo e la tua autostima.

Può tornarti utile creare una sorta di diario dei passi compiuti e delle cose imparate nei momenti di difficoltà.

Sarà per te una guida se dovessi nuovamente trovarti in difficoltà e una fonte preziosa di narrazione per quando dovrai raccontare la tua storia a chi comprerà online i tuoi favolosi cuscini ricamati.

Fase 5: successo.

Le nuove abitudini dettate dal cambiamento fanno ormai parte della tua vita.

Di questo grande ciclo emozionale ti resta la certezza che ogni difficoltà si può superare.

La tua esperienza non è solo narrazione, può diventare esempio e guida per le altre persone.

Anticipare loro gli ostacoli può aiutarli a gestire gli stati d’animo e in fondo essere di beneficio agli altri è il miglior traguardo cui si possa ambire.

*

“Tu nella vita puoi fare quel che vuoi”, se vendessi favolosi cuscini ricamati online uno lo farei così.

Giorgia Ferrari

Grazie a mio padre per una vita di amorevole fiducia.

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2 commenti

  1. Francesca

    2 anni fa  

    Grazie Gio♥️
    L’avevo già letto, ma oggi mi ha fatto bene rileggerlo.
    Tvb
    A presto


  2. Giorgia Ferrari

    2 anni fa  

    Tu nella vita stai facendo cose grandi e buone non solo per te. Nulla vale più di questo.
    Hai un libro che te lo ricorda.
    Ti voglio bene ❤️ e ti abbraccio,
    Gio


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