The Money Wizard: destinazione equilibrio

The Money WizardKill the monster until is a baby! afferma Antony Robbins. I problemi non risolti si ingigantiscono.

Nella vita si passa sempre attraverso i problemi anche se noi vorremmo girarci attorno.

Iniziamo così.

A The Money Wizard si parla di convinzioni, sabotaggi e credenze limitanti. Le leghiamo al denaro, alla sua dimensione emotiva, ma non solo.

Lo si capisce subito.

Quattro giorni per lavorare su se stessi. Per tanti un lusso, una concessione che dovremmo concederci più spesso.

Un corso che ancor più di altri genera trasformazioni e lascia un segno nella vita di chi partecipa.

Un corso che dà strumenti in apparenza bizzarri ma così potenti da non lasciare indifferenti.

Il contributo di Simone Malnati all’interno della Community di EDUCAZIONE FINANZIARIA EFFICACE e la storia di Mara Goi rendono l’idea.

LA LEGGENDA DELL’ACQUILA e come il The Money Wizard è un percorso di rinascita

Esiste una leggenda indiana che narra di come l’aquila sia un uccello molto longevo, che addirittura può vivere fino a 70 anni.

Per raggiungere questo traguardo la nostra aquila deve tuttavia affrontare una sfida.

Già, perché nei suoi primi 40 anni di vita il becco è cresciuto e si è incurvato a tal punto da rendere difficile il mangiare le prede che cattura.

E i suoi artigli sono diventati così lunghi che adesso è per lei difficile procurarsi nuovo cibo.

Anche le sue penne, vecchie e pesanti, le rendono difficile il volo.

E così, alla soglia dei 40 anni, si trova davanti ad un bivio:

– morire di fame;

– o affrontare un processo di cambiamento e di rinnovamento.

L’aquila sceglie! e inizia la ricerca di un luogo isolato, su una montagna, dove trascorrerà 150 giorni per affrontare e portare a termine il suo processo di rinnovamento.

Arrivata là, la prima cosa che inizia a fare è colpire con forza il becco contro la parte della montagna, colpo dopo colpo, fino a quando il becco non si stacca.

Una volta staccato, attende, paziente, che cresca un nuovo becco, più forte e solido del primo.

Con il nuovo becco inizia quindi a staccarsi gli artigli, uno ad uno.

Di nuovo, con pazienza, attende che ne crescano di nuovi e più “artigliosi”.

Da ultimo, si sbarazza delle vecchie e pesanti piume, staccandosele una ad una.

E attende che il nuovo e leggero piumaggio torni a ricoprirla.

Alla fine di questo processo che l’ha vista affrontare delle sfide, a volte anche dolorose, la nostra aquila è nuovamente pronta per tornare a volare, alta e fiera nel cielo, affrontando le nuove sfide che la accompagneranno di volo in volo.

Il The Money Wizard, a suo tempo, ha rappresentato per me un po’ quel luogo sulla montagna, quel luogo dove si affrontano le sfide più importanti, quelle con sé stessi.

Ho ricevuto strumenti nuovi per conoscermi ancora meglio e più nel profondo.

A chi lo frequenta, conferisce un grande potere: decidere se usare quegli strumenti per cambiare ed evolvere, per salire un gradino più in alto e continuare la propria crescita come essere umano.

Cambiare è VITA, cambiare è RINNOVARSI, cambiare è CRESCERE.

La natura ce lo insegna, cambia tutti i giorni.

A te che leggi e che tra poche ore sarai lì a vivere la magia di The Money Wizard, ti auguro di vivere appieno questi giorni, di trarne il massimo e che possano essere per te un turning point verso nuovi ed importanti traguardi nella tua vita.

A te invece che leggi e che non hai ancora deciso di prendere parte al TMW dico: fatti raccontare da chi lo ha già vissuto di cosa si tratta, rimarrai sbalordito da come, anche piccoli gesti, possano avere grande impatto nella nostra vita e nella vita delle persone a cui vogliamo bene.

Un ultimo pensiero lo dedico a chi renderà possibile questo viaggio di rinnovamento e di cambiamento. Al master trainer Roberto e a tutti i coach che saranno presenti: il mio grazie per il viaggio di crescita che, qualche anno fa, ha preso il via, partendo da quella sala.

Rimarrà per sempre scolpito nel mio cuore. Ad maiora.

Simone

Il mio The Money Wizard

È il 2016, sono felice, è una bella giornata di ottobre e il Sole è ancora caldo per essere l’inizio dell’autunno.

Sono in macchina, sto andando a Reggio Emilia al The  Money Wizard, un corso di formazione sul quale avevo riposto molte aspettative e che Roberto Pesce tiene una volta all’anno.

È un corso che entra nei meandri dei blocchi emotivi che ci impediscono di raggiungere i nostri obiettivi, prima quelli finanziari e non solo, ma questo lo avrei scoperto solo più avanti.

Arrivo presto in hotel, sono fiduciosa, ho una grande aspettativa per i prossimi quattro giorni e voglio sedermi davanti perché sono alla ricerca di una svolta, ho grandi sogni e obiettivi e aspetto che arrivi il momento giusto per partire e credo che stavolta sarà la volta buona.

Anche se poi tra me e me rifletto sul fatto che, a ben guardare, sono anni che ho grandi sogni, che vorrei fare grandi cose, che ho idee interessanti che prontamente regalo agli altri (famiglia ed amici) ma non mi sono mai spesa in prima persona…chissà perché!

Ma bando alle ciance, è il momento di iniziare!

Il corso scorre avvincente, mi appassiona, si parla delle motivazioni che ci impediscono di raggiungere parzialmente o pienamente i nostri obiettivi finanziari, del fatto che se conscio e inconscio non sono allineati i risultati tardano ad arrivare. Comprendo che a volte avere buona volontà non basta, bisogna superare altri ostacoli che spesso sono generati da questioni legate a esperienze precedenti vissute chissà quando o addirittura da programmazioni subite da piccoli.

E, come mi aspettavo, il mio momento in effetti arriva proprio durante un esercizio che tira fuori le nostre convinzioni più nascoste e comprendo un concetto che mi ha cambiato la vita: capisco per la prima volta nella mia vita che sto programmando il mio futuro con le parole che mia famiglia mi diceva 20 anni fa, quando ero piccola “i soldi non sono per noi” – “resteremo senza soldi se non stiamo attenti” – “il denaro è pericoloso”.

È stato come prendere un pugno in piena faccia: non potevo avere il successo che cercavo, non ero congruente perché il mio conscio voleva davvero creare un’attività innovativa ma il mio inconscio era allineato agli insegnamenti della mia famiglia, cercando di proteggermi da una assolutamente ipotetica povertà che con ogni probabilità non sarebbe mai arrivata.

Non avrei mai sospettato che i miei obiettivi rischiassero di sgretolarsi, che il mio futuro se non fossi intervenuta sarebbe stato deciso dal passato, dal sentimento di ansia e scarsità finanziaria che attanagliava la mia famiglia (sentimento badate, perché nella realtà non si trattava di dissesto reale, i soldi bastavano eccome!)

Continuare così mi avrebbe portato a procrastinare per sempre l’inizio della mia strada (io ero quella dei grandi obiettivi e che aspettava il momento buono per partire, ricordate?) per causa della paura e dell’ansia che una programmazione vecchia e sbagliata di 20 anni mi stava causando.

Anacronistico quantomeno, un po’ come partire per le ferie con indosso un’armatura medievale: d’altronde su quella spiaggia si combattevano guerre sanguinose…sì, ma nel 1300, non nel 2016.

Servirà ancora questa armatura così pesante?

Questo modo di pensare servirà ancora oggi che non vivo più in famiglia e faccio un altro lavoro?

No, la risposta è no.

Come potevo costruire la mia personale impresa, investendo nell’attività e accettando il rischio d’impresa con la paura di staccarmi dal denaro, visto che lo ritenevo un rischio inaccettabile per me?

Il risultato era la mia immobilità.

D’accordo Roberto, accetto la sfida: da oggi si cambia vita!

Nei giorni successivi si è parlato business, di sistemi, di opportunità e per la prima volta nella mia ero davvero pronta a disfarmi dell’armatura medievale, il mio inconscio si era allineato al conscio e a questo punto ero pronta ad accogliere tutte le opportunità, le idee creative e le occasioni che fino ad allora mi erano precluse.

Ho iniziato a riflettere e progettare, a ragionare e programmare, valutare serenamente situazioni e persone.

Ho pensato a un prodotto che rispecchiasse la nuova immagine che avevo di me stessa, l’ho progettato, ho individuato e lottato contro la paura di fallire, di deludere o di essere giudicata folle per le mie idee.

Ho cominciato a vendere la mia idea a collaboratori, clienti fornitori e investitori. Ho attraversato battaglie e momenti difficili, ho imparato a risolvere i problemi con quella razionalità che la mia famiglia di origine non aveva e senza quell’ansia che ha accompagnato tutta la mia adolescenza.

Siamo nel 2021, l’impresa dei miei sogni è nata davvero e rappresenta ad oggi un case history di successo nel settore della green economy che cresce velocemente, a volte fin troppo, e io sono una persona molto diversa da quella che nel 2016 si è seduta in prima fila al The Money Wizard di Roberto Pesce.

La domanda adesso è questa: tu che mi stai leggendo, con che strumenti affronti l’OGGI?

Con una pesante armatura medievale o con una funzionale tuta spaziale ipermoderna?

Mara 

The Money Wizard è tutto questo, e dopo due anni di chiusura per pandemia, l’edizione 2021 ci dà la misura dei segni lasciati .

Se riusciremo a far ritrovare equilibri, a generare cambiamenti e miglioramenti saranno i successi dei partecipanti a dirlo.

Di sicuro è importante esserci.

Giorgia Ferrari

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