REIT per investire più facilmente in immobili

REITHai mai sentito parlare dei REIT?

Forse stai pensando di investire in immobili. O forse sei deluso dal mercato immobiliare (italiano) e non credi che possa regalare soddisfazioni in futuro.

L’investimento nel mattone è una delle asset class cui si può rivolgere un investitore nella costruzione della propria asset allocation.

Certamente in passato questa forma di investimento ha regalato grandi soddisfazioni.

Il prezzo medio degli immobili residenziali dalla fine degli anni ’50 ad oggi è risultato sostanzialmente in salita, triplicando (in valori reali, cioè al netto di inflazione) tra l’inizio degli anni ’70 e il 1992, e raggiungendo poi il massimo storico nel 2007.

Qualcuno ha realmente realizzato affari d’oro.

Eppure, al giorno d’oggi, in molti si chiedono se questo trend non sia di fronte ad una inversione strutturale (cioè di lungo periodo).

In effetti, il mercato è inondato di immobili. In genere in economia tanta offerta significa prezzi bassi. Sia chiaro è una media, gli immobili di lusso continueranno ad avere richiesta!

La pressione fiscale su chi detiene e concede in locazione gli immobili è rilevante, la tutela del proprietario in caso di inquilini morosi è quanto meno lacunosa, i costi delle manutenzioni non si possono trascurare… Insomma, investire è ancora possibile, ma in un mercato calante occorre sapere bene quello che si fa. Esistono tecniche di investimento che possono dare risultati positivi, ma non sono, a mio parere, alla portata di tutti.

Decenni addietro si poteva acquistare un immobile pressoché a caso con la ragionevole certezza di rivenderlo in profitto. Oggi non più.

Oltre ad una dinamica congiunturale tendenzialmente avversa, esiste, nell’investimento immobiliare, anche una tematica di “taglio minimo”. In poche parole, mentre per acquistare un titolo azionario quotato si possono spendere anche solo alcune migliaia di euro, difficilmente si può trovare un’opportunità di investimento nel mattone di tali esigue proporzioni (al di là di chi utilizza la leva finanziaria, stralci, aste, che comunque non sono, lo ripeto, per tutti).

Esiste una SOLUZIONE FORMIDABILE per chi desidera investire negli immobili riducendo sensibilmente tutte le problematiche citate fin qui.

Si chiama Real Estate Investment Trust (in sigla REIT).

COS’È UN REIT

Un REIT è una società per azioni quotata che gestisce investimenti immobiliari e rappresenta, di fatto, uno strumento alternativo all’investimento diretto in immobili.
I REIT possono essere considerati come fondi d’investimento specializzati nell’immobiliare.
Queste società, infatti, possiedono  fisicamente numerosi immobili, con l’obiettivo di concederli in locazione e detenere un elevato rapporto tra superficie posseduta e superficie occupata.
Molto spesso, inoltre, la normativa tributaria locale concede ai REIT notevoli vantaggi  fiscali, a patto che essi distribuiscano la maggior parte dei loro profitti sotto forma di dividendi agli azionisti. La distribuzione dei profitti, in molti casi, è addirittura mensile.

CHE VANTAGGI OFFRE INVESTIRE IN REIT

Ecco una sintesi dei principali vantaggi offerti dai REIT rispetto a un investimento diretto nel mattone:

  • è possibile accedere al mercato immobiliare anche con somme molto contenute, mentre l’investimento diretto in un immobile richiede, di norma, capitali più elevati;
  • si riesce a diversificare l’investimento, acquisendo quote parti di innumerevoli immobili contemporaneamente, riducendo, di fatto, il rischio di mercato connesso;
  • essendo le quote di REIT scambiabili in Borsa come normali azioni, è possibile investire in mercati immobiliari anche molto lontani, come quello nordamericano, senza costringerci a recarci in loco per effettuare le operazioni;
  • normalmente i REIT prevedono un flusso cedolare ricco e costante, pagando, di fatto, buona parte degli affitti che riscuotono direttamente ai loro azionisti (l’azionista rimane proprietario degli asset e incamera gli affitti);
  • le società dispongono già di una loro struttura dedicata alla gestione degli asset, pertanto non dovremo preoccuparci né di riscuotere gli affitti né degli inquilini morosi e né, tanto meno, delle manutenzioni.

Sintetizzando, a mio parere, il REIT consente di investire in immobili, evitando i principali rischi e svantaggi dell’investimento immobiliare e lasciandoci soltanto le opportunità.

Teniamo sempre a mente che questo investimento deve essere effettuato tenendo conto della nostra personale asset allocation, ossia dobbiamo stabilire che porzione del nostro portafoglio destinare all’immobiliare così come spiegato sapientemente da Roberto Pesce durante il corso INTELLIGENZA FINANZIARIA.

Per esempio, a soli fini didattici e senza alcun intento di dare un suggerimento in tal senso, ti segnalo che il grande investitore David Swensen destina a questa tipologia di asset il 20% del proprio portafoglio ideale.

COME SELEZIONARE I REIT SUI QUALI INVESTIRE 

Il punto di partenza dovrebbe essere quello di selezionare il mercato immobiliare di riferimento. In tal senso è bene orientarsi su un Paese florido, con una economia sana e in crescita. I Paesi meglio posizionati in questi termini si possono evincere dal sito Country Economy.

Come si può osservare, i migliori sono Paesi scandinavi, Germania, Svizzera, Canada, Nuova Zelanda, Singapore, Australia.

I REIT sono molto attivi in Nord America, per cui il Canada potrebbe essere una valida scelta.

REIT-Canada

A questo punto si può passare alla selezione della Società. Il mio consiglio è quello di frazionare il rischio selezionando almeno 2 operatori, meglio se 3. Se è vero che il portafoglio immobili è già ben diversificato (il primo REIT canadese possiede immobili per 45 milioni di metri quadrati), è altrettanto vero che è consigliabile diversificare anche relativamente a capacità gestionale e integrità dei management.

Prenderei in considerazione i REIT più storici. Pensa che alcuni stanno versando dividendi mensili addirittura da 40 anni!

Le rendite garantite dai REIT oscillano da un 5% a un 8% circa annuo (erogato per frazioni mensili), con punte attorno al 10%.

Vanno inoltre presi in considerazione elementi fondamentali della società, quali andamento dei ricavi e dei profitti e struttura patrimoniale.

Consiglio di rivolgersi alle società con bilanci in salute, anche se il titolo prezza a multipli di Borsa superiori ad altri.

Ad ogni modo è sempre bene tenere in considerazione anche il trend di Borsa, cioè verificare in quale fase si trova il titolo. Anche se in un investimento di questo tipo il timing di ingresso non è fondamentale, è preferibile cercare di comprare nei  momenti più favorevoli.

Se si desidera comporre un portafoglio di REIT può essere saggio procedere con alcuni acquisti scaglionati nel tempo.

Ho scritto in un articolo precedente che il dividendo non rende più ricco. In questo caso, se il REIT non distribuisse gli utili mensili, il suo valore di Borsa crescerebbe continuamente, dandoci grande gratificazione dal lato del differenziale tra prezzo di acquisto e valore corrente, ma essendo questo investimento pensato per generare entrate automatiche, meglio incassare gli affitti mensili e tenere un po’ più sgonfio il valore del titolo.

Anche se ben gestiti, i REIT rimangono comunque società di capitali che operano nel business con i rischi del caso, per cui meglio incassare gli affitti anziché tenere il denaro presso le società che, comunque, non sono controllate da noi.

Se trovi che i REIT facciano per te e vuoi saperne di più LASCIA UN COMMENTO in calce all’articolo e sarò felice di rispondere alle tue domande.

Massimiliano Trazzi

31 commenti

  1. Luana

    7 anni fa  

    Interessante articolo. Grazie.


  2. Diego

    7 anni fa  

    Articolo molto interessante.
    Una paio di domande : come si trovano queste società REIT (supponiamo quelli canadesi o quelli scandinavi) nell’elenco dei titoli di un’area e/o paese ?
    Inoltre, potrebbe aver senso un PAC sui titoli di 1 o 2 REIT (magari di 2 paesi diversi scegliendo tra quelli suggeriti) come per gli ETF ? Oppure sono indicati per un investimento PIC a lungo termine ?


  3. Giorgia

    7 anni fa  

    interessante, vorrei saper come poter accedere a questi Reit canadesi e quale sarebbe la quota minima consigliata da investire.
    Grazie


  4. carlo

    7 anni fa  

    L’articolo contiene imprecisioni e lacune, probabilmente perché scritto da una persona che non svolge questa professione nella vita reale.
    Mi limito a sottolineare solo la grave mancanza di non indicare il problema della doppia tassazione dei dividendi esteri.


  5. Massimiliano

    7 anni fa  

    Buongiorno e grazie. I REIT di un paese si possono trovare in rete digitando appunto la parola reit e il paese di interesse. Per la selezione specifica andrebbero naturalmente svolte un po’ di analisi di bilancio e della storia della società.
    Per l acquisto il mio suggerimento è quello di entrare a step successivi, ma non troppi. Ricordiamo che trattare titoli esteri spesso comporta spese di intermediazione maggiori (non sempre). È bene prima fare una valutazione delle spese con la propria banca (e adattare anche i tagli di ingresso ai costi, per evitare sorprese). Tutti i titoli esteri di solito presentano spese maggiori di quelli italiani. Diego, diciamo più pic che pac, ma maglio diversificare un po’ Timing e società.
    Quanto capitale destinare a questa tipologia di investimento? Dipenda dalle proprie preferenze e dal proprio patrimonio. Direi non oltre il 20% della propria asset allocation. L investimento è naturalmente di medio lungo termine, come dovrebbe in genere intendersi anche quello immobiliare. Ciao!


  6. VINCENZO

    7 anni fa  

    Grazie! Ma come si acquista la partecipazione ai REIT? Ho visto che su Fineco ci sono 13 ETF legati a REIT; e’ questo il modo per investire? Grazie


  7. Enzo

    7 anni fa  

    Da qualche tempo osservo il mercato immobiliare portoghese che a mio avviso è quello da molti anni in Europa registra i risultati più interessanti con incrementi di valore annuo superiori al 10%.
    Per gli immobili di pregio poi l’incremento è notevolmente superiore e spesso ha raggiunto e superato il 1.000 (mille)% in 20 anni. Un immobile acquistato prima dell’avvento dell’euro per 70.000 sterline nel 1995 è stato recentemente venduto per 1,5 milioni di euro! La domanda di immobili di pregio, particolarmente a Lisbona, da parte di investitori francesi, brasiliani, cinesi e russi è in costante aumento così come i prezzi per mq. L’unica perplessità sull’investimento è che da alcuni anni si parla di una tassa patrimoniale sui patrimoni immobiliari superiori ai 500.000 euro, valore questo piuttosto modesto per gli immobili di pregio di Lisbona. Sarei interessato a sapere se esistono REIT che investono in Portogallo.


  8. Leonardo

    7 anni fa  

    @Carlo: premetto che seguo il blog di Roberto Pesce da anni e ho partecipato più volte a Intelligenza Finanziaria. Trattasi di un articolo, a me viene da intuire, non esaustivo/definitivo per sua natura. La frase “probabilmente perché scritto da una persona che non svolge questa professione nella vita reale” è una pura supposizione che andrebbe accertata prima di sbilanciarsi.
    “La grave mancanza di non indicare il problema della doppia tassazione dei dividendi esteri” può essere letta come una tematica interessante da approfondire. Sempre costruttivamente.


  9. Massimiliano

    7 anni fa  

    Buona sera Carlo e grazie per il tuo messaggio che mi sollecita la più importante delle domande: come avrei potuto scriverlo meglio?
    Si tratta di un articolo, offre spunti di riflessione, non può naturalmente esaurire L argomento.
    Nel merito: i concetti sono condivisi dai migliori investitori ed esperti di finanza quindi al riguardo mi sento piuttosto tranquillo sul contenuto.
    Per quanto riguarda il tema fiscale , hai ragione, è come dici tu. Tuttavia la doppia imposizione riguarda pressoché tutti gli investimenti esteri (anche titoli come Apple o coca cola per esempio) e quindi non è solo prerogativa dei reit. Sarebbe interessante dedicare un articolo specifico a tematiche fiscali. Per altro a seconda del paese di residenza del reit le imposte cambiano, per cui sarebbe stato un po’ complesso fornire un dettaglio fiscale di tutte le possibili combinazioni. Grazie di nuovo e a presto.


  10. Massimiliano

    7 anni fa  

    Ciao Vincenzo, funziona un po’ come nel mercato azionario. Puoi acquistare qualche titolo direttamente (stock picking) o un paniere (indice). Puoi quindi comprare qualche reit scegliendo tu quale è in che paese, oppure puoi utilizzare un ETF. In generale in entrambi i casi ottima opzione per diversificare il portafoglio e al contempo tenere conto dell inflazione perché di solito il mercato immobiliare e l’inflazione sono positivamente correlati. L etf è più semplice da gestire e su di esso vanno bene anche i PAC. Potrebbe però avere ritorni un po’ inferiori perché diversifica anche su piazze e/o società un po’ meno performanti o a volte non performanti. La scelta dei singoli reit se ben condotta può dare risultati migliori, ma è un po’ più articolata da gestire a livello operativo.


  11. Ardian il magnifico :)

    7 anni fa  

    Sinceramente non ho mai sentito di Reit. Grazie per l’info … graditissimo .Grazie


  12. Michele

    7 anni fa  

    Ciao Massimiliano, articolo veramente interessante ed illuminante. Non conoscevo i REIT e la combinazione tra rendita e/o differenziale tra prezzo di acquisto e valore corrente, la trovo veramente “attraente” per investimenti di lungo periodo. A tal porposito volevo sapere se hai indicazioni da darmi in merito alla durata dell’investimento. Tipicamente sugli ETF si può notare una ciclicità di circa 8/10 anni, trascorsi i quali è consigliabile liquidare e riposizionarsi su un altro ETF in una fase di mercato maggiormente favorevole per un ingresso in acquisto. E’ possibile riscontrare una tale ciclicità anche sui REIT e, se si, mediamente di quale periodo ? Se volessi approfondire, o comunque seguirti e sapere di più su quello che fai che canali posso utilizzare ? Grazie in anticipo per le risposte.


  13. Massimiliano

    7 anni fa  

    Buongiorno Enzo, e scusa l’attesa nella risposta.
    Per quanto riguarda il Portogallo, purtroppo le opzioni quotate e quindi facilmente fruibili sono poche.
    A livello di ETF, anche quelli dedicati alla zona Euro investono marginalmente in Portogallo. Tra i primi titoli in portafoglio nessuno è portoghese. C’è però, e questo può interessare anche altri lettori, un buon ETF sulla zona euro che si sta ben comportando (5 stelle morningstar). E’ l’european property yield (IE00B0M63284). I principali mercati interessati sono Germania, Francia e Regno unito.
    Come azione singola è quotata la Imobiliaria Constructoria Grao Parà (hotels e real estate), ma i conti non sono positivi per cui personalmente eviterei. Ciao!


  14. Rachele

    7 anni fa  

    Buongiorno, premetto che l’aticolo scritto è davvero interessante, soprattutto perchè non ero a conoscenza di questo genere di investimento chiamato REIT.
    Quello che mi incuriosisce maggiormente è la possibilità di poter riscuotere un ”affitto” mensilmente investendo sul mercato immobiliare.
    detto ciò, sarei interessata a sapere a quanto ammonta questa riscossione di denare alla fine di un anno in valore percentuale ?

    Grazie mille


  15. Massimiliano

    7 anni fa  

    Ciao Michele, grazie per la domanda molto interessante. Al contempo di non semplice risposta.
    I mercati in generale si muovono a cicli, prevederne i movimenti non è facile e, forse, non dovremmo nemmeno provarci. Warren Buffett dice: “selezionare un mercato efficiente tramite un fondo indicizzato a basso costo (lui suggerisce Vanguard) e restarvi fedele nel tempo, così si vince sul lungo periodo”.
    Oppure ancora, Peter Lynch: “molti più soldi sono stati persi cercando di anticipare le correzioni di mercato di quanti ne son stati persi nelle correzioni stesse”.
    Per questo potresti non pensare a una data di scadenza per il tuo investimento nel real estate. E’ secondo me opportuno cercare di individuare delle aree geografiche sane dove il mercato immobiliare può garantire buone soddisfazioni e i player che vi operano abbiano dato prova negli anni di sapere generare rendimenti interessanti e stabili.
    Puoi agire tramite singoli titoli o attraverso un ETF. Pro e contro in entrambi i casi. Forse ha senso approfondire con un articolo ad hoc. Intanto è importante che abbiate “nel radar” anche questa possibilità, di solito poco conosciuta.
    Ti ringrazio per l’apprezzamento. Puoi continuare a seguirmi sul Blog di Roberto e, a breve anche sul mio sito che sto preparando. Per ogni dubbio o necessità siamo a disposizione. Ciao e buona giornata.


  16. Massimiliano

    7 anni fa  

    Buongiorno Rachele e grazie per il commento.

    Il rendimento di questo tipo di investimento è per sua natura variabile. Dipende dal mercato sottostante, dalla gestione dei singoli REIT e dalla tipologia di immobili in questione (tipicamente office, retail, industrial).

    Posso darti alcune info a titolo di esempio (senza che ciò voglia intendersi anche indirettamente come un consiglio di acquisto):

    Singolo REIT

    REALTY INCOME (Isin: US7561091049), quotato al NYSE (US). Investe negli USA.
    Ha avuto un rendimento medio annuo (TOTAL RETURN, cioè apprezzamento titolo + dividendi) del 15,7% dal 1994 ad oggi.
    Ha pagato dividendi per 572 mesi consecutivamente (sono circa 47 anni…).

    Per ETF
    iShares European Property Yield (IE00B0M63284). Replica il real estate EUROPA.
    TOTAL RETURN a 10 anni: 7,7%.

    Fidelity MSCI Real Estate Index ETF (US3160928574). Replica il real estate USA.
    TOTAL RETURN a 15 anni: 9,32%

    Attenzione: occorre tenere conto del fatto che gli strumenti a cambio aperto espongono appunto al rischio di fluttuazione del cross (ad esempio Eur/usd o Eur/cad) che può essere favorevole ma anche sfavorevole. Anche in questo caso però, acquisti progressivi possono mitigare il rischio.

    A livello fiscale poi ci sono differenze (alcuni paesi presentano tassazioni più favorevoli di altri). La tassazione sull’investimento estero è spesso più sfavorevole rispetto alla tassazione domestica, ma molti REIT godono di agevolazioni fiscali importanti (cioè la loro imposta sui redditi è modesta) per cui è vero che il dividendo viene tassato di più, ma gli utili prodotti sono maggiori e quindi rimane più profitto da distribuire.
    Grazie ancora e a presto.


  17. Rachele

    7 anni fa  

    Ma quando parli di total return del titolo realty income pari al 15,7% dal 1994 intendi rendimento medio annuale, giusto? Cioè tutti gli anni una resa del 15% circa. Grazie


  18. Cristian

    7 anni fa  

    Ciao Massimiliano…. Non ero a conoscenza di questa opportunità che sicuramente merita approfondimenti. Il 20% del portafoglio ideale di David Swensen sicuramente ha un peso molto incisivo. Ma quando parli di ETF intendi che si può effettuare un PAC in questa direzione. Scusa forse lo hai spiegato ma non ho capito bene.


  19. massimiliano

    7 anni fa  

    Si Rachele, è proprio così. Il titolo REALTY INCOME (US7561091049) dal 1994 a oggi è passato da un valore di 8 dollari per azione a 52 (+550%). Ciò significa una crescita media dell’8,5% all’anno.
    Inoltre tutti gli anni è stato distribuito un dividendo del 7,3% medio. Sommando quindi apprezzamento del titolo (+8,5%) con il dividendo (7,2%) otteniamo il rendimento TOTAL RETURN annuo del 15,7%.
    Al netto dell’effetto fiscale i risultati sono naturalmente inferiori. Nel periodo considerato le imposte sul capital gain sono aumentate diverse volte, ma ho fatto una simulazione col caso peggiore, cioè le imposte attuali. Il dividendo netto scende dal 7,2% al 4,3%.
    Se vendessimo il titolo ora dovremmo pagare la tassa sul capital gain, e quindi il nostro rendimento sul corso del titolo scenderebbe dall’8,5% al 6,5%. Ciò significa che il titolo ha reso mediamente il 10,8% all’anno netto (6,5%+4,3%).
    L’analisi non comprende l’effetto cambio euro/dollaro.
    ciao


  20. massimiliano

    7 anni fa  

    Buongiorno Cristian, si, puoi effettuare un investimento sul real estate anche tramite ETF e anche tramite piani di accumulo. Di solito l’investimento in ETF è più semplice e anche meno rischioso. Però tendenzialmente rende meno rispetto a quanto si potrebbe ottenere attraverso una selezione dei migliori REIT (proprio perchè effettua una media del settore e quindi smorza l’effetto dei risultati dei singoli).
    ciao


  21. Massimiliano

    6 anni fa  

    Il Reit Realty Income ha messo il turbo, sostenuto dai brillanti risultati. Ritengo rimanga ancora conveniente in ottica di medio lungo termine. Accumulare pian piano.


  22. Alessandro

    6 anni fa  

    Buogiorno,
    quale è la tassazione delle cedole post tassazione locale dei titoli REIT ?
    Io ne posseggo alcuni americani, che mi danno soddisfazione, ma FINECO mi sta applicando una tassazione del 30,6%, suol valore dei dividendi post frontiera. è corretto?


  23. Massimiliano Trazzi

    6 anni fa  

    Buongiorno Alessandro.
    Mi fa piacere che i Reit ti stiano dando soddisfazione.
    Sui redditi provenienti dagli Stati Uniti paghi un 15% come aliquota americana, poi su quello che resta (cioè sull’85%) paghi il 26%, che è l’aliquota italiana. L’impatto fiscale complessivo teorico quindi è inferiore al 40%.
    Attenzione però, c è anche l’effetto cambio eur/usd. Perchè il dividendo staccato in USD ti entra in conto corrente in EUR, quindi devi considerare anche questo aspetto. Non confrontare dividendo lordo, in dollari, con il valore che vedi sul conto, che è in euro (salvo tu non abbia il conto in dollari).
    Fammi sapere se ti ci ritrovi.
    grazie, a presto
    mt


  24. Alessandro

    6 anni fa  

    Grazie mille per la conferma di quanto pensavo.
    Si ho il conto in dollari, ma come da mio reclamo verso di loro mi stanno applicando la ritenuta del 26% non sull’ 85% quindi sul valore dei dividendi post frontiera ma sul 100% quindi mi trovo a pagare il 15% sul valore lordo come tassazione americana, ed il 26% sullo stesso importo lordo pre tassazione americana…. no comment …
    Invece ho letto parechi articoli dei quali non sono venuto a capo che parlano addirittura di una tassazione agevolata dei REITS 15%-20% assimilandola alla tassazione sulle locazioni immobiliari.
    hai qualche informazione a riguardo?
    Grazie mille


  25. Alessandro

    6 anni fa  

    Buongiorno Massimiliano,
    Grazie per la risposta, premetto che ho il conto in USD per evitare cambi strani e conversioni nei momenti sbagliati.
    FINECO mi ha applicato la tassazione italia sul 100% e non sull’ 85% e quindi mi sono mosso con un reclamo ufficiale per la rettifica dell’ errore.
    Invece ho letto in giro mentre cercavo la risposta alla mia precedente che vi è addirittura una tassazione agevolata per i Reit come accordo europeo , parlavano del 15%-20% ma non ne sono venuto a capo con sicurezza.
    Per caso hai qualche informazione a riguardo?
    Grazie Mille


  26. Massimiliano Trazzi

    6 anni fa  

    Buongiorno Alessandro,
    forse hai letto che il REIT ha la tassazione agevolata, nel senso che la sua imposta sui redditi (equivalente della nostra IRES) è agevolata rispetto alle normali società di capitali.
    Se mi indichi qualche link che hai visto posso comunque verificare l’informazione.
    grazie


  27. lucio

    5 anni fa  

    Anni fa ho acquistato a leva tramite un broker quote della società canadese cominar reit che dava un dividendo intorno al 10% mensile con un buon PE e con fondamentali ottimi. Sembrava una grossa opportunità a lunga scadenza ma poi per via una ristrutturazione societaria inattesa il titolo è sceso molto come il relativo dividendo facendomi perdere parecchi soldi anche per la mia poca esperienza.- Secondo me in investimenti del genere bisogna essere, non solo preparati, ma seguire con costanza e con mezzi idonei l’andamento societario altrimenti per non scottarsi è bene lasciar fare agli addetti ben introdotti nel settore.- grazie


  28. Massimiliano

    5 anni fa  

    Buongiorno Lucio,
    è molto interessante il tuo commento e ci da l’opportunità di rielaborare alcuni concetti, a beneficio di tutti i lettori.

    In generale è vero che lo “stock picking” (selezione dei titoli singoli, in contrapposizione alla metodologia di acquisto di panieri, come per esempio fondi o etf) dovrebbe essere eseguito solo da esperti, e sempre con le cautele del caso.

    Conosco bene COMINAR Reit. Si tratta del terzo reit canadese e, nonostante alcune difficoltà, rimane una società abbastanza solida e che continua a distribuire dividendi, seppur ridotti rispetto ad alcuni anni fa.

    A mio parere un Reit rappresenta, come un immobile a reddito, un asset da mantenere per il lungo termine e, preferibilmente, da far confluire in un portafoglio di altri reit, per mitigare la volatilità.
    Allo stesso modo di come si investe in più appartamenti per essere meno soggetti alle dinamiche di mercato e della zona.

    Cominar ha interrotto la sua fase discendente e da alcuni anni è uscita dalla fase 4 per entrare nella 1. Non so a che punto sei entrato nè quando sei uscito (se sei uscito). Non ritengo sia a rischio la continuità aziendale e la contrazione del corso azionario, seppur fastidiosa, non mi darebbe grosse preoccupazioni.
    Ribadisco, meglio se il portafoglio comprende altri Reit. Tra i migliori senz’altro Rio Can Reit (canada) e Realty Income (Usa).

    In alternativa si può utilizzare un ETF tematico. Ne abbiamo indicati alcuni tra i commenti.

    Eviterei la leva.

    Grazie del prezioso contributo, a presto.


  29. mauro stanzani

    5 anni fa  

    Buongiorno Massimiliano, sembrano molto interessanti… Non ne ho mai sentito parlare… Dove si trovano e come si riconoscono quelli “più sicuri”? Grazie di tutto e complimenti per gli articoli sempre interessanti.


  30. Lorenzo

    5 anni fa  

    Buongiorno, ho chiesto in banca ma non trattano questo tipo di investimento. Mi può per favore dare qualche nominativo di società / sito a cui rivolgermi.
    Grazie molte
    Cordiali saluti


  31. Lorenzo

    5 anni fa  

    Lorenzo….dimenticavo cosa ne pensa di questo titolo?
    XS1575968026

    Grazie


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