150 anni di carcere per Bernie Madoff !!!

La notizia è di un paio di giorni fa (leggi l’articolo completo sul Sole 24 Ore).

Bernard Madoff, 71 anni, l’ex-presidente del Nasdaq responsabile di quella che è stata definita “la più grande truffa finanziaria della storia”, è stato condannato in maniera esemplare a 150 anni di carcere (!!!) .

Ora, senza voler in questa sede ricapitolare i fatti dell’intera vicenda per i quali puoi trovare ampio spazio ovunque nel web, ti pongo invece una domanda:

cosa impari da questa vicenda e dalla sua conclusione giudiziaria?

Le mie prime riflessioni sono le seguenti:

  1. Truffe, truffati e truffatori, ahinoi, sono sempre esistiti da che mondo è mondo e sempre esisteranno perchè questa è la natura umana. Tanti soldi = tanto appetito (avidità) e non tutti condividiamo la stessa visione sul modo più corretto e opportuno da un punto di vista legale, etico e morale nel rapportarci con il prossimo e sui veicoli che si possono utilizzare per arricchirsi.
  2. Quando si viene truffati o imbrogliati, alla responsabilità del truffatore va aggiunta anche quella della vittima. Parlo per esperienza personale essendo anche io stato imbrogliato pesantemente almeno un paio di volte in passato da “amici” e “insospettabili professionisti” .
  3. Il punto è molto semplice, e fa parte degli argomenti di cui parliamo durante [workshop_what what=”490″ color=”navy”] nel capitolo sulla “gestione del rischio“:Queste sono regole di buon senso prima ancora che principi del buon investitore, peccato che nel caso di Madoff se ne siano scordati non solo impiegati, manager e casalinghe ma persino banche e istituzioni! Il che dimostra ancora una volta che fidarsi dei cosiddetti “esperti” e delegargli la responsabilità e la gestione del nostro risparmio non è cosa saggia …
    • MAI investire in ciò che non si comprende
    • quando un affare sembra troppo buono, controlla 6 volte e poi ricontrolla ancora. E’ assolutamente probabile che nasconda qualcosa
  4. Gli Stati Uniti, prima potenza finanziaria del mondo, si sono ancora una volta dimostrati vulnerabili agli imbrogli in grande stile (ricordati i casi Enron e WorldCom di qualche anno fa) e, in questo, non si differenziano dall’Italia che può vantare i suoi casi Cirio e Parmalat per non sfigurare in questa triste competizione.

La differenza tra le due nazioni salta però facilmente agli occhi.

In USA se sbagli avendo grande potere e grande responsabilità paghi duramente (gli amministratori di Enron in galera per decenni, Arthur Andersen che certificava i bilanci fatta chiudere alla faccia dei suoi 58.000 dipendenti sparsi per il mondo, Lehmann Brothers fallita, Madoff condannato a 150 anni di carcere…)

Da noi … beh vabbè dai, Callisto Tanzi è ai domiciliari, i suoi compari sono a spasso, le banche coinvolte e chi revisionava i conti di Parmalat non sono stati nemmeno sfiorati dallo scandalo, Alitalia è andata avanti allegramente sguazzando nei debiti per decenni ed è stata poi pseudo-salvata con i nostri soldi, abbiamo depenalizzato il falso in bilancio …cosa vuoi che sia … siamo un paese creativo …

Questo è uno dei tanti motivi per cui, muovendomi nel già scivoloso terreno della Borsa e degli investimenti finanziari preferisco farlo in America e non in Italia.

Something to think about …

Alla prossima e, mi raccomando, esprimi la tua opinione lasciando un commento!

Roberto

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