“Basta, mollo tutto e cambio vita!”, un pensiero che attraversa prima o poi la mente di tanti.
“Più facile a dirsi che a farsi”, sospireranno i più. “Non so perché non l’ho fatto prima”, penserà al contrario una piccola impavida minoranza.
Stando a quanto dicono le statistiche dall’inizio della pandemia quella minoranza non è più così piccola, tanto che a questo fenomeno di licenziamenti volontari di massa è stato dato un nome: The Great Resignation.
Il fenomeno è stato osservato prima sul mercato del lavoro americano e ora si è diffuso anche nella conservatrice Italia.
Le ragioni sembrano essere strettamente collegate alla pandemia e in particolare al periodo del lockdown.
Quel lungo momento in cui chiusi in casa senza l’impegno lavorativo e certamente molte ansie e preoccupazioni sul proprio futuro, ci si è fermati a pensare che quella non era esattamente la vita che si voleva. Una presa di consapevolezza collettiva.
The Great Resignation in America e in Italia
Negli Stati Uniti le persone che volontariamente hanno deciso di licenziarsi per cambiare lavoro, o vita, sono oltre 4 milioni in media al mese dalla primavera del 2021 con un picco ad agosto di oltre 4,3 milioni di licenziamenti volontari!
Anche in altri paesi del mondo come il Regno Unito si conferma questa tendenza e l’Italia ha registrato quasi 500 mila cessazioni volontarie tra aprile e giugno del 2021.
Un recente studio di McKinsey afferma che le aziende a livello mondiale si troveranno ad affrontare la gestione di un turnover di personale drasticamente maggiore rispetto al passato perché circa il 40% dei lavoratori a livello mondiale sarebbe intenzionato a cambiare lavoro nei prossimi sei mesi!
Il cambio vita e la YOLO ECONOMY
A cosa è dovuto questo fenomeno così diffuso?
Una tendenza già in atto da alcuni anni è quella che viene definita della YOLO ECONOMY, una corrente di pensiero che investe soprattutto i cosiddetti Millenials, cioè coloro che sono diventati maggiorenni a cavallo del nuovo millennio, e che costituiscono la gran parte della forza produttiva attuale.
YOLO ECONOMY significa letteralmente YOU ONLY LIVE ONCE, “si vive una volta sola”.
I principi su cui si basa sono:
- La libertà di gestire il proprio tempo lavorativo;
- Poter lavorare dove si vuole senza essere legati a un luogo fisico tradizionale;
- Fare un lavoro che rispecchi le proprie attitudini;
- Avere tempo da dedicare alle proprie passioni.
Se i Millenials hanno tracciato la strada grazie al fatto che molti dei lavori in forte espansione riguardano il mondo digitale che offre quello stile di vita che ricercano, la pandemia ha fatto il resto.
Il lavoro concepito nel modo classico di gerarchie e dipendenze sta progressivamente cambiando forma e diventando più flessibile.
La possibilità di gestire le giornate di lavoro difendendo un buon equilibrio tra vita lavorativa e personale, preservando il benessere mentale, sta diventando prioritario anche per i non Millenials.
Lo stress a cui siamo tutti sottoposti ha vertiginosamente aumentato l’incertezza, le paure e l’ansia, ponendoci davanti a domande che sfociano nel migliore dei casi in un bisogno di un cambiamento.
Se tutto questo ci consentirà di slegarci dalla trappola del lavorare solo per produrre e consumare e si tradurrà nella capacità di dare maggior significato alla propria vita dipenderà da noi.
E tu? Hai già mollato tutto e cambiato vita?
Giorgia Ferrari
3 anni fa
Ma buongiorno cara Giorgia!
Ma l’hai scritto pensando a me questo articolo fantastico? 😀
Io, millenials, da SEMPRE in cerca dell’equilibrio perfetto tra lavoro e tempo libero da dedicare alle proprie passioni, ho proprio mollato un porto sicuro a luglio 2020 buttandomi nel vuoto.
Ho abbandonato lo studio per cui ho lavorato per 10 anni per camminare con le mie gambe.
Non ho MAI fatto una scelta tanto azzardata quanto liberatoria…
Tutto è andato migliorando! Ho lavorato MOLTO di meno e guadagnato MOLTO di più e mi sono pure tolto qualche sfizio.
Ho voluto eliminare dalla mia vita un posto di lavoro che occupava troppo nella mia vita, lasciando uno spazio vuoto che l’universo ha colmato quasi subito con cose molto migliori.
Buona vita
Un abbracciooo 🙂
3 anni fa
Caro Andrea l’ho scritto pensando a tutti quelli che quando l’ho fatto io 5 anni fa (…e purtroppo non sono millenials ?) mi hanno detto: “tu sei pazza”, o “come farai con la pensione?” o ancora “non ho mai conosciuto nessuno che dopo 26 anni ha lasciato un posto in banca per l’incertezza”…
Devo ammettere che al contrario di te io ho avuto la mia bella crisi di identità per un po’ di tempo, ma ricordo bene il momento in cui mi sono detta: non tornerei mai più indietro, anzi, avrei dovuto farlo prima!
Immaginalo come un enorme sospirone di sollievo.
Fare qualcosa che piace, farlo dove e quando vuoi, con chi vuoi, e costruire qualcosa per se stessi ha dato un senso nuovo al tempo che chiamo lavoro. E a volte questo corrisponde con una bella camminata…
Non ci sono più anni che si ripetono inesorabilmente uguali a se stessi.
Non è un’istigazione a dire molla e cambia vita ma un invito a chiedersi se si sente il bisogno di cambiare: “come posso farlo?”
Qualcuno a cui chiedere ce l’hanno.
😉
Un grande abbraccio anche a te Andrea,
Gio