guadagnare in borsaCome si fa a guadagnare in borsa in modo sistematico? È davvero possibile vivere di trading? Sono due domande frequenti per chi dopo aver acquisito le basi con INTELLIGENZA FINANZIARIA decide di approfondire le competenze  nel mondo della formazione finanziaria. 

Oggi a rispondere è Luca Giusti, trainer della OPTIONS UNIVERSITY e autore di “Trading meccanico. Strategie e tecniche non convenzionali su Azioni, opzioni, Future, Forex”.

Guadagnare in borsa è questione di avere ragione?

Chi inizia a fare Trading è alla ricerca di una tecnica semplice, e che gli permetta di avere ragione sui grafici più spesso di quanto non abbia invece torto… e messa giù così potrebbe anche sembrare ragionevole, ma in pratica questo modo di approcciare il mercato porta a guadagnare oppure no?

In America la CFTC (Commodity and Futures Trading Commission) richiede anche ai Forex Brokers (quindi mercati OTC) di pubblicare trimestralmente una statistica che mostri la percentuale dei suoi clienti che guadagna e quella che perde (questo articolo è stato scritto nel 2012: ora anche la normativa ESMA lo prevede). 

I risultati, per le decine di broker che hanno accettato questo monitoraggio, mostrano che ogni trimestre circa un 75% dei trader clienti di questi broker (non uno in particolare, quindi, ma tutti) perde sistematicamente soldi.

Uno potrebbe pensare allora che sia dovuto in primis al fatto che questi trader “non hanno ragione“: comprano, e il mercato scende o vendono, e il mercato sale.

Ebbene: non è così.

Questa è un’utile informazione che mostra come, a parte AUD/JPY, su tutti gli altri strumenti analizzati i trader abbiano più spesso ragione che torto!

La percentuale di operazioni vincenti arriva anche al 71% su AUD/NZD o al 66% su GBP/JPY o ancora al 61% su USD/CAD…ma allora come si spiega che il 75% dei trader, in genere, perde soldi?

Accanto alla % dei trade vincenti mancano alcuni elementi del puzzle,  e sono proprio questi elementi che spesso fanno la differenza fra guadagnare o perdere sui mercati:

  • il Position Sizing 
  • il Position Management (o come si parla solitamente: Money Management).

Position Sizing 

Con quanto nozionale entro sul prossimo trade?

Questa è una scelta di Position Sizing, e il mercato Forex (rispetto ai Futures) offre alternative di position sizing davvero interessanti e che possono addomesticare un’equity irregolare e nervosa come pochi altri filtri. Se entrate sempre con 100.000 di nozionale (“1 lotto”), allora fate i futures (che sono mercati regolamentati e non over the counter come il Forex).

Position Management

Cosa faccio dopo che sono entrato in posizione?

Questo è un chiaro “sintomo” dell’assenza di un piano di trading: quando stoppiamo la posizione, quando alziamo lo stop in pari, quando prendiamo profitto e per quale frazione della posizione, quanto (e fino a quando) posso lasciare correre la posizione?

La statistica iniziale, ovvero quel 75% di trader che perdono sistematicamente denaro, si spiega su questo elemento: l’improvvisazione, in primis, ma anche l’assecondare la natura umana, che ci porta a cercare di avere ragione spesso (e da qui l’eccessiva focalizzazione sull’ingresso in posizione) ma soprattutto, a non ammettere facilmente di avere torto (quindi a far correre le perdite nella speranza di potere recuperare) e a non riuscire a far correre i profitti, portando a casa subito quello che il mercato ti ha offerto fino a quel momento.

“Vendi e pentiti”…”se porti a casa un profitto, non puoi fallire”…sono solo alcune delle frasi che si sentono troppo spesso dire da qualche trader discrezionale per giustificare un’incapacità di restare in posizione, mettendo a rischio quel poco di profitto maturato per riuscire a portare a casa un guadagno molto più importante, ed è questo atteggiamento che porta a questa seconda tabella

Chi fa trading ha spesso ragione, ma se prendiamo EUR/USD vediamo come quel 59% di operazioni vincenti si scontri con una realtà che vede un guadagno, per ogni trade vincente, che è la metà della perdita per ogni trade perdente, quindi quel 59% delle volte che hanno ragione, portano a casa la metà di quanto invece perdono il 41% delle volte che invece non hanno avuto ragione.

La situazione è in equilibrio su AUD/JPY, ma su questo cross in media si vede come i trader abbiano ragione solo il 49% delle volte.

Quando si approccia un’operatività in maniera più rigorosa (in fondo stiamo parlando dei nostri soldi!), testandola prima (e non tradando semplicemente quello che leggi in un libro e che ha sentito dire davanti a una sala da una persona in giacca e cravatta), ci si rende conto come l’ingresso in posizione sia importante, ma mai quanto il “che cosa si fa” quando si è in posizione, e in maniera impietosa ci si accorge come tante belle idee di trading valgano davvero poco se non accompagnate da un rigoroso money management.

Quando si sarà trovato un certo equilibrio operando su uno o più strumenti con una metodologia robusta che contempli non solo l’ingresso in posizione ma anche scelte di position sizing e gestione della posizione, allora si inizierà ad elevarsi su un punto di osservazione differente: quello del portafoglio di operatività che si stanno tradando e di come interagiscano fra loro, per alzare il controllo del rischio a livello di portafoglio.